Nella stagione 2004-2005, il Barcellona è riuscito a primeggiare in campionato, terminando così un digiuno lungo 6 anni sia per quanto riguarda il campionato, sia per quanto riguarda tutti i trofei, dato che l'ultimo titolo vinto dai catalani risaliva alla stagione 1998.1999, quando si sono laureati campioni di Spagna sotto la guida di Louis van Gaal.
Nella sessione di calciomercato estivo, il Barcellona spende più di 67 milioni di euro sul mercato per portare in blaugrana i difensori Belletti, dal Villareal, e Sylvinho, dal Celta Vigo, i centrocampisti Giuly ed Edmilson, rispettivamente da Monaco e Lyon, e l'attaccante Larsson dal Celtic, tuttavia i colpi più importanti di questa sessione furono l'acquisto del campione portoghese Deco, per 21 milioni di euro dal Porto campione d'Europa in carica, e soprattutto quello del camerunense Samuel Eto'o, strappato al Mallorca per 24 milioni di euro.
Nella sessione di calciomercato invernale, arrivano Maxi Lopez dal River Plate e Demetrio Albertini dall'Atalanta. Inoltre, si segnala la promozione in prima squadra di un diciassettenne Lionel Messi, che debutterà il 16 ottobre 2004 contro l'Espanyol in campionato, diventando così il più giovane debuttante nella storia dei blaugrana ad appena 17 anni e 114 giorni, e anche il più giovane marcatore della storia dei catalani, segnando il gol del definitivo 2-0 contro l'Albacete in campionato il 1º maggio del 2005, a 17 anni e 311 giorni.
In campionato, la squadra di Rijkaard sale al comando della classifica alla sesta giornata e vi rimane fino alla fine del campionato, trascinata dai 25 gol di Eto'o, che sarà il capocannoniere del torneo (a pari merito con Diego Forlán), terminando la stagione con 84 punti, dati da 25 vittorie, 9 pareggi e 4 sconfitte, 4 punti in più del Real Madrid secondo.
Il secondo posto conquistato nella stagione precedente ha permesso ai blaugrana di competere nella UEFA Champions League 2004-2005, dove hanno superato il proprio girone classificandosi al secondo posto, con 10 punti, dietro al Milan (13) ma davanti a Shakhtar Donetsk (6) e Celtic Glasgow (5). Agli ottavi il Barcellona pesca gli inglesi del Chelsea, ma la vittoria per 2-1 all'andata del Camp Nou viene ribaltata dal 4-2 per i blues a Stamford Bridge, terminando così il cammino europeo della squadra di Rijkaard.
In Copa del Rey, il Barcellona viene sorprendentemente eliminato soltanto ai trentaduesimi di finale dal Gramenet, squadra che allora militava nella Segunda División B, terza divisione del calcio spagnolo.