Indice
Jeremy Scahill
Jeremy M. Scahill (Chicago, 18 ottobre 1974) è un giornalista statunitense.
Giornalista investigativo, è noto per la sua pubblicazione Blackwater: The Rise of the World's Most Powerful Mercenary Army (Nation Books, 2007) sulla compagnia militare privata Academi, che gli ha valso il premio giornalistico George Polk Awards nel 2008[1][2][3].
Dal suo libro Dirty Wars: The World Is a Battlefield (Nation Books, 2013) è stato tratto il documentario Dirty Wars, co-scritto e prodotto dallo stesso Scahill che funge anche da voce narrante. Il documentario è stato presentato al Sundance Film Festival del 2013[4][5]. A febbraio 2014 ha fondato insieme a Glenn Greenwald e Laura Poitras il giornale online The Intercept[6]. Vive a Brooklyn.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Scahill è nato a Chicago, in Illinois, ed è cresciuto a Wauwatosa, nella contea di Milwaukee in Wisconsin. I genitori Lisa e Michael Scahill sono entrambi infermieri e attivisti[7]. Dopo il diploma alla Wauwatosa East High School[8], Scahill si è iscritto all'Università del Wisconsin decidendo poi di lasciare gli studi per cominciare a lavorare in una serie di ricoveri per senzatetto sulla East Coast. Ha cominciato la sua carriera come stagista non retribuito presso la testata giornalistica non-profit Democracy Now! del network di Pacifica Radio[9][10]. Nel 2000 Scahill ha prodotto la serie TV di Michael Moore The Awful Truth per la rete televisiva statunitense Bravo[11]
Democracy Now!
[modifica | modifica wikitesto]Scahill ha lavorato come corrispondente e senior producer per Democracy Now!, e continua a realizzare contributi per la testata. Nel 1998, con il suo collega di Democracy Now! Amy Goodman, ha ricevuto il George Polk Award per il radio documentario Drilling and Killing: Chevron and Nigeria's Oil Dictatorship, sul ruolo della Chevron Corporation nell'uccisione di due attivisti ambientali nigeriani[12].
Sempre nel 1998 Scahill ha prodotto un servizio sull'impatto delle sanzioni economiche sull'Iraq e sui bombardamenti nella Zona d'interdizione al volo nell'Iraq settentrionale e meridionale[13].
First Look Media e The Intercept
[modifica | modifica wikitesto]A ottobre 2013, insieme a Glenn Greenwald e Laura Poitras, Scahill ha fondato l'organizzazione First Look Media, testata online di giornalismo investigativo finanziata dal fondatore di eBay Pierre Omidyar. La sua prima pubblicazione online è The Intercept, partito il 10 febbraio 2014[14][15] e del quale Scahill è l'editore, insieme a Laura Poitras e Glenn Greenwald.
Lavori principali
[modifica | modifica wikitesto]Corrispondente
[modifica | modifica wikitesto]Guerra del Kosovo
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1999 Scahill si è occupato della Guerra del Kosovo come inviato a Belgrado a nello stesso Kosovo[16]. In un articolo sull'International Socialist Review Scahill ha accusato l'amministrazione provvisoria dell'ONU in Kosovo di complicità con le atrocità commesse da Albanesi nei confronti di Serbi[17]. Dopo la morte di Slobodan Milošević nel 2006, Scahill ha accusato il Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia (ICTY) di mettere in pratica la giustizia dei vincitori, non essendo al livello di una vera corte di giustizia internazionale[18].
Guerra al terrorismo
[modifica | modifica wikitesto]Tra il 2001 e il 2003 Scahill ha realizzato diversi servizi da Baghdad per Democracy Now!, spesso in collaborazione con Amy Goodman, e per altre testate giornalistiche[19]. Scahill ha poi realizzato servizi dall'Afghanistan, Iraq, Somalia, Yemen ed ex-Jugoslavia. A luglio 2011 Scahill ha rivelato la presenza di un centro antiterrorismo della CIA nell'aeroporto di Mogadiscio, Somalia, nonché di una prigione segreta negli scantinati della sede della Somali Police Force, sovvenzionata da fondi USA e in cui — secondo un ufficiale statunitense — i prigionieri vengono interrogati da agenti USA.
Dopo che la "Kill List" del Presidente Obama è divenuta di dominio pubblico[20], Scahill è stato spesso citato come esperto di uccisioni extragiudiziali[21]. Nel 2013, Scahill si è occupato del caso del giornalista yemenita incarcerato Abdulelah Haider Shaye. In un suo articolo, Scahill riporta che Barack Obama avrebbe appoggiato il governo dello Yemen per tenere Shaye in prigione, dopo che quest'ultimo ha descritto la presenza di missili Tomahawk sul sito del bombardamento di Al-Majalah[22][23][24].
Libri
[modifica | modifica wikitesto]Blackwater
[modifica | modifica wikitesto]Il primo libro di Scahill è il bestseller del The New York Times Jeremy Scahill, Blackwater: The Rise of the World's Most Powerful Mercenary Army, 1ª ed., Perseus Books, tascabile, 2008, ISBN 1-56858-394-X. Il libro si occupa del ruolo della Compagnia militare privata Blackwater (attualmente Academi) in Iraq[25][26]. Scahill ha continuato a occuparsi della Blackwater, segnalandone presenza e attività a New Orleans dopo l'Uragano Katrina. I suoi servizi hanno dato luogo a un'inchiesta da parte del Congresso e a un'indagine interna al Dipartimento di Sicurezza Nazionale[27].
Dirty Wars
[modifica | modifica wikitesto]Il secondo libro di Scahill è Jeremy Scahill, Dirty Wars: The World Is a Battlefield, 1ª ed., Nation Books, tascabile, 23 aprile 2013, ISBN 978-1-56858-954-1. La premessa del libro è la continuazione da parte dell'amministrazione Obama della dottrina di Bush secondo la quale il mondo è un campo di battaglia e della politica di operazioni segrete e uccisioni mirate di sospetti terroristi[28][29][30]. Dal libro è stato tratto il documentario Dirty Wars, scritto da Scahill e David Riker e diretto da Richard Rowley. Scahill è anche il produttore del film, cui presta la sua voce narrante. Dirty Wars è uscito al Sundance Film Festival il 18 gennaio 2013.
The Assassination Complex
[modifica | modifica wikitesto]Il terzo libro di Scahill è Jeremy Scahill, The Assassination Complex: Inside the US government's secret drone warfare programme, 1ª ed., Profile Books, tascabile, 28 aprile 2016, ISBN 978-1-78125-772-2. In questo libro, Scahill e i suoi colleghi di The Intercept indagano sull'utilizzo da parte del governo americano dei droni nella guerra al terrorismo e in particolare su casi di uccisioni extragiudiziali.
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Scahill ha ricevuto numerosi premi per i suoi lavori, tra i quali:
- nel 1998 il George Polk Award per il suo lavoro di corrispondente dall'estero e di nuovo nel 2008 per il suo libro Blackwater[31]
- nel 2010 il secondo Izzy Award per giornalismo indipendente ("special achievement in independent media")[32]
- nel 2013 il Windham–Campbell Literature Prize[33][34].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jeremy Scahill Wins George Polk Book Award for "Blackwater", su Democracy now!, 19 febbraio 2008. URL consultato il 3 gennaio 2017.
- ^ Long Island University Announces Winners of 2007 George Polk Awards, su LIU.edu, 18 febbraio 2008. URL consultato il 4 gennaio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, su billmoyers.com. URL consultato il 3 gennaio 2017.
- ^ 2013 Sundance Film Festival Announces Films in U.S. and World Competitions, su Sundance.org, 28 novembre 2012. URL consultato il 3 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2017).
- ^ John Defore, Dirty Wars: Sundance Review, su The Hollywood Reporter, 19 gennaio 2013. URL consultato il 3 gennaio 2017.
- ^ Staff: Jeremy Scahill, su The Intercept. URL consultato il 3 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2014).
- ^ Patrick O'Neill, Author Jeremy Scahill discusses how Blackwater is changing how war is waged, su indyweek.com. URL consultato il 3 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2016).
- ^ HBO: Real Time With Bill Maher Episode 249, su hbo.com, 18 maggio 2012. URL consultato il 3 gennaio 2017.
- ^ C-SPAN Video Player – Journalist Jeremy Scahill Speech on the Iraq War, Blackwater & WikiLeaks, su Cspan.org, 27 agosto 2010. URL consultato il 3 gennaio 2017.
- ^ Confronting Empire: Jeremy Scahill, su SocialistWorker.org, 22 giugno 2007. URL consultato il 3 gennaio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, su apbspeakers.com. URL consultato il 3 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2013).
- ^ Long Island University Announces Winners of 1998 George Polk Awards, su LIU.edu, 1º febbraio 1999. URL consultato il 4 gennaio 2017.
- ^ Hussein Replaces Iraqi Ambassadors, su democracynow.org, 25 novembre 1998. URL consultato il 4 gennaio 2017.
- ^ (EN) Jon Russell, The Intercept, the first online publication from eBay founder Pierre Omidyar, is now live, in The Next Web, 10 febbraio 2014. URL consultato il 2 luglio 2016.
- ^ (EN) Mark Hosenball, Here's Who's Backing Glenn Greenwald's New Website, in The Huffington Post, 15 ottobre 2013. URL consultato il 2 luglio 2016.
- ^ Jeremy Scahill, Jeremy Scahill Reports from Belgrade, su Democracy Now!, 18 maggio 1999. URL consultato il 4 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, Washington's Men in Kosovo, su International Socialist Review, ottobre-novembre 2000. URL consultato il 4 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
- ^ Jeremy Scahill, Rest Easy, Bill Clinton, Milosevic can't talk anymore, su Antiwar.com, 13 marzo 2006. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, Inside Baghdad: Democracy Now! Correspondent Jeremy Scahill Reports On What Iraqis Fear, su Democracy Now!, 21 marzo 2003. URL consultato il 4 febbraio 2017.
- ^ Jo Becker e Scott Shane, Secret 'Kill List' Proves a Test of Obama's Principles and Will, in The New York Times, 29 maggio 2012. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, The "Kill List", su MSNBC, UP With Chris Hayes, 1º giugno 2012. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, Why Is President Obama Keeping a Journalist in Prison in Yemen?, in The Nation, 13 marzo 2012. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, Marco Werman e Joyce Hackel, Prominent Yemeni Journalist Lands in Jail; US Wants him to Stay There, in The World, 6 aprile 2012. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2023).
- ^ Jeremy Scahill, Jeremy Scahill: Why is President Obama Keeping Yemeni Journalist Abdulelah Haider Shaye in Prison?, su democracynow.org, 15 marzo 2012. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, Blackwater: From the Nisoor Square Massacre to the Future of the Mercenary Industry, su Democracy Now!, 2 giugno 2008. URL consultato il 4 febbraio 2017.
- ^ Advance Praise for Blackwater by Jeremy Scahill, su blackwaterbook.typepad.com, 1º gennaio 2007. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, In the Black(water), su The Nation, 29 maggio 2006. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill, Jeremy Scahill: The Secret Story Behind Obama's assassination of Two Americans in Yemen, su Democracy Now!, 23 aprile 2013. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Larry Everest, Made in America: The Gardez Massacre, su worldcantwait.net. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ After denials, US admits Feb. killing of Afghan women, su TheNation. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2013).
- ^ Daniel Lopreto, Copia archiviata, su NationInstitute.org. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2017).
- ^ Dave Maley, Investigative Journalist Jeremy Scahill Wins Izzy Award for Independent Media, su ithaca.edu, 23 marzo 2010. URL consultato il 6 febbraio 2016.
- ^ Dorie Baker, Yale awards $1.35 million to nine writers, su YaleNews, 4 marzo 2013. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ Jeremy Scahill Wins $150,000 Windham Campbell Award for Writing, su Democracy Now!, 6 marzo 2013. URL consultato il 6 febbraio 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jeremy Scahill
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- The Nation Institute, su nationinstitute.org. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2017).
- Dirty Wars, su dirtywars.org.
- Contributi di Jeremy Scahill su Democracy Now!, su democracynow.org.
- Servizi di Jeremy Scahill su The Guardian, su theguardian.com.
- Servizi di Jeremy Scahill su The Huffington Post, su huffingtonpost.com.
- Contributi di Jeremy Scahill su AlterNet.org, su alternet.org.
- Contributi di Jeremy Scahill su The Nation, su thenation.com.
- (EN) Jeremy Scahill, Bush's Shadow Army, su The Nation, 15 marzo 2007. URL consultato il 13 settembre 2020.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 81190214 · ISNI (EN) 0000 0003 5512 1216 · LCCN (EN) no2007034925 · GND (DE) 136926908 · BNF (FR) cb15932217s (data) · J9U (EN, HE) 987007439418705171 · NDL (EN, JA) 001179391 · CONOR.SI (SL) 143640419 |
---|