Indice
Discussione:Graal
In questa pagina si legge la seguente frase: Fu solo dopo che il ciclo dei romanzi del Graal si fu costituito che il Graal venne identificato con la coppa dell’ultima cena di Gesù Cristo, collegando l'etimologia dei termini francesi san greal ("Santo Graal") e sang real ("sangue reale").Per tale motivo, mi sono chiesto come venne identificato precedentemente .--Dis-pater 18:57, 27 apr 2007 (CEST)
- Il mito del Graal ha, tra gli elementi del suo fascino, il mistero della sua genesi ed anche una certa indeterminatezza perfino su cosa sia in realtà (per taluno non è nemmeno un oggetto concreto ma un ideale da raggiungere). A titolo di esempio.... si può individuare con precisione l'anno in cui l'Europa vide comparire, per la prima volta, in un romanzo il termine "graal": è il 1190, anno in cui morì lo scrittore Chrétien de Troyes, lasciando incompiuto il suo ultimo romanzo cortese, il Perceval ou le Conte du Graal. Il fatto che il Perceval sia il primo romanzo a citarlo, però, non ci autorizza a concludere che sia stato Chrétien a creare quello che diventerà l'archetipo del calice, della coppa, del vassoio "graal". In Europa già erano presenti nella cultura celtica oggetti miracolosi in forma di vasi, caldaie e coppe: le più conosciute erano la Caldaia della dea Ceridwen e la Caldaia di Bran.
- La sovrabbondanza di fonti e la evidente difficoltà a dipingere uno scenario contemporaneamente semplice e coerente ha fatto sì che nel corso dei secoli venissero avanzate le interpretazioni più bizzarre sulla genesi del mito del Graal.preso da questo sito. --Microsoikos 19:18, 27 apr 2007 (CEST)
Eliminata una frase
[modifica wikitesto]Ho eliminato la frase in cui si diceva che l'episodio di Giovanni d'Arimatea che raccoglie il sangue di Cristo nel calice dell'ultima Cena sarebbe tratto dai vangeli apocrifi:
"come raccontato da alcuni apocrifi come le Gesta Pilati o lo Pseudo-Vangelo di Nicodemo "
In nessun vangelo apocrifo infatti compare questo episodio, caratteristico solo ed esclusivamente dei racconti cristianizzati del Graal. Neppure nell'apocrifo "Dichiarazione di Giuseppe d'Arimatea" in cui il personaggio racconta nei particolari tutta la vicenda c'è il minimo accenno al sangue e al calice. Ho aggiunto anche una nota tratta dall'ottimo libro di Jessie Weston Indagine sul Santo Graal, in cui la studiosa dice che la storia dell’origine cristiana del Graal «non regge di fronte al fatto sconcertante che non c'è nessuna leggenda cristiana riguardo a Giuseppe d'Arimatea ed il Graal. Non vi è nessuna traccia della storia né nel mito né nell’arte; essa non esiste al di fuori della letteratura del Graal, è una invenzione romanzesca senza una autentica tradizione».
Un altro cambiamento che farei è nella sezione "Fonti". Qui infatti ritengo dovrebbero essere inseriti solo i racconti originali del ciclo del Graal (da Chretien a Malory), non gli studi "sul" mito del Graal. I primi tre libri quindi li vedrei meglio nella Bibliografia, ma prima di fare questo aspetto qualche altro commento.--Diego cuoghi 17:58, 19 ago 2007 (CEST)
io penso che dio non esiste
hai il mio appoggio --fabella 18:02, 19 ago 2007 (CEST)
fabela ho il tuo appoggio???????? dio non esiste
Fonti sulla discendenza dei Merovingi
[modifica wikitesto]Nella sezione "Il Graal come sangue reale" si dice che «Secondo alcune leggende, i Merovingi, i primi re dei Franchi, erano i diretti discendenti di Gesù, e quindi ne ereditarono il suo sangue, il sang real. Sebbene "leggenda", quindi tradizione "antica", attualmente ha fatto scalpore come "nuova interpretazione"...» Questa affermazione e quelle che seguono non sono confortate da note precise che possano far capire da dove derivano, tantomeno quanto "antica" possa essere questa leggenda. A quanto mi risulta l'unica fonte di queste storie è recentissima, si tratta di Il santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln (1982), il libro che ha dato lo spunto anche a Dan Brown per Il codice da Vinci. E in questo libro le uniche fonti citate per le leggende sulle origini dei Merovingi da una stirpe di Gesù sono date dai... Dossier Secrets del Priorato di Sion, documenti ormai dicharati falsi pure da chi li ha abusati per ricavarne best seller pseudostorici. Ecco cosa scrivono infatti "i tre inglesi": «Come avevamo già scoperto, gli stessi Merovingi, secondo i loro cronisti, affermavano di discendere dall'antica Troia. Ma secondo alcuni documenti del Priorato la stirpe merovingia risaliva a tempi più antichi dell'assedio di Troia, secondo questi documenti risaliva al Vecchio Testamento. Tra le genealogie incluse nei Dossier Secrets, ad esempio, c'erano numerose annotazioni. Molte si riferivano specificatamente a una delle dodici tribu di Israele, la tribu di Beniamino.» (Baigent, Leigh e Lincoln, Il santo Graal, Mondadori, Milano, 1982, pag. 289.)
Probabilmente questa sezione deriva dalla pagina sui Merovingi, dove però troviamo lo stesso problema (che ho segnalato in Discussione). Anche lì assoluta mancanza di note precise.
Sarebbe quindi necessario distinguere le affermazioni basate su fonti storiche precise (ad esempio il fatto che venissero chiamati re taumaturghi, o re fannulloni) da quelle derivate esclusivamente dal best seller pseudostorico Il santo Graal. Umberto Eco, parlando dei libri che "raccontano panzane", citava proprio Il Santo Graal come il modello di fantastoria più sfacciato, aggiungendo che "la malafede è così evidente che il lettore vaccinato può divertirsi come se facesse un gioco di ruolo" (Umberto Eco, La bustina di Minerva, in "L'Espresso" del 23 agosto 2001, p. 166.)--Diego Cuoghi 22:39, 24 ago 2007 (CEST)
vedi discussione:Merovingi --fabella 14:16, 25 ago 2007 (CEST)
Prima di fare delle modifiche...
[modifica wikitesto]...avrei bisogno di sapere una cosa importante. I tre libri sui Merovingi inseriti nella sezione "Fonti" contengono riferimenti al Graal? Oppure contengono riferimenti alla leggenda sulla discendenza di Gesù e Maddalena che avrebbe dato origine ai Merovingi? Se non contengono niente di tutto questo io credo che sarebbero da togliere da questa pagina che tratta del Graal.
Questa è la revisione che propongo per la sezione intitolata...
Il Graal come sangue reale
Secondo una recente interpretazione il santo Graal deriverebbe da "sang real", ovvero il sangue della discendenza di Gesù, sposato con Maria Maddalena. La Maddalena, assieme ad altre donne citate nei vangeli, dopo la crocifissione sarebbe fuggita dalla Palestina su una barca per approdare in Provenza assieme al figlio avuto da Gesù. Avrebbe poi risalito il Rodano raggiungendo la tribu dei Franchi, che non sarebbero stati altro che la tribu ebraica di Beniamino nella diaspora. I Merovingi, i primi re dei Franchi, proprio a causa di questa origine avrebbero avuto l'appellativo di re taumaturghi, ovvero guaritori, per la loro facoltà di guarire gli infermi con il solo tocco delle mani, come il Gesù dei vangeli.
Questa tesi si trova esposta nel best seller Il santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln, un libro del 1982 che ha dato lo spunto a moltissimi altri testi sulla "linea di sangue del Graal", ma non è suffragata da alcuna fonte storica a parte l'ovvia citazione della famosa leggenda medievale dello sbarco della Maddalena in Francia, resa popolare da Jacopo da Varazze nella Legenda Aurea. Le uniche fonti citate dai tre autori per sostenere che i Merovingi discenderebbero da Gesù e dalla tribù ebraica di Beniamino sono infatti i Dossier Secrets del Priorato di Sion, una serie di documenti dattiloscritti depositati presso la Bibliotheque National di Parigi negli anni '60. Questi testi contengono complicate linee di discendenza ed elenchi di presunti Gran Maestri del Priorato (descritti come i custodi del vero segreto del Graal), ma le ultime ricerche hanno confermato essere stati inventati da Pierre Plantard per millantare una propria discendenza nobilare dai Merovingi.
http://fr.wikipedia.org/wiki/Dossiers_secrets_d%27Henri_Lobineau
--Diego Cuoghi 21:35, 25 ago 2007 (CEST)
Mi fa piacere che tu sia d'accordo :)
Un piccolo esempio dell'attenzione che si deve avere per le fonti: nel libro di David Donnini Nuove ipotesi su Gesù, a pagina 283 troviamo questo brano: «Esistono delle tradizioni di lunga data che vogliono l'esistenza di una discendenza da Cristo, una discendenza di sangue reale, davidico, trasmessa appunto da Maria di Magdala, moglie di Cristo; alla quale discendenza i merovingi si fregiavano di appartenere magari in modo del tutto inappropriato (...). C'è dietro a questa faccenda uno dei capitoli più sotterranei della storia medioevale, legato a problemi così importanti e compromettenti che tutto, da secoli, è stato messo a tacere. La questione è strettamente legata alle tradizioni legate al santo Graal, o sang raal, che in lingua provenzale significa sangue regale.»
Si potrebbe esclamare "ecco una fonte per la storia del Graal e dei Merovingi!". Poi si va a vedere nella bibliografia alla fine del libro (pubblicato nel 1998) e cosa si trova? Ancora lui, il padre di tutte le panzane: Il santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln :(
--Diego Cuoghi 23:46, 25 ago 2007 (CEST)
Il Graal in Val Codera?
[modifica wikitesto]Nella parte finale della sezione sul "Graal come calice dell'Ultima cena" ho trovato questo accenno ad una storia che non conoscevo (e dire che di libri sul Graal ne ho letti moltissimi) :
" Giuseppe lasciò la Palestina e si rifugiò in Britannia con il Santo Graal, dove rimase per cinque secoli, affidato ai sacerdoti della chiesa Aquae Sulis. Nel VI secolo a causa dell'avanzata di eserciti pagani si volle portarlo in un luogo più sicuro. Quindi un sacerdote si incaricò di portarlo a Roma dal Papa. Ma quando arrivò all'Isola Comacina, a causa dell'invasione dei Longobardi fu costretto a fermarsi. Al Santo Graal venne dato il merito della resistenza riuscita contro i Longobardi, e venne costruita una chiesa (sull'isola) in suo onore. Con la vittoria dei Longobardi si cercò quindi di portare in salvo il Santo Graal, nascondendolo in un posto sperduto in Val Codera, da dove si sono perse le sue tracce."
Non c'è però nessuna fonte per questa storia, cosa che invece sarebbe necessaria per le regole di Teknopedia.
Ho provato a cercare con Google e ho trovato questo brano, in un PDF che tratta della storia della Val Codera ( http://www.monsghetti-baden.it/val_codera/Storia_val_Codera/Storia_Val_codera.pdf ): «In Val Codera la presenza romana è documentata da olle contenenti ceneri, ampolle, vasetti, e monete trovati al Sagràa di Pagànda don Martino della Pietra, curato di Cola, nel 1798 e da un calice a tazza (scyphos) in pietra ollare lavorato al tornio, rinvenuto nel 1900 e donato allo storico Buzzetti che lo depositò presso la Biblioteca Laurenziana di Chiavenna e che ha fornito lo spunto per ambientare in Val Codera una parte della romanzesca vicenda del Sacro Graal.»
Dunque questa leggenda è recentissima, e segue la scoperta di un calice forse di origine romana in quella zona solo all'inizio del '900. Mi pare un po' pochino per inserirla in una sezione importante come quella sul Graal come calice dell'ultima cena, mito che ha percorso la letteratura e l'arte europea per otto secoli.
Ho quindi spostato questo brano nella sezione intitolata "I luoghi del Graal" che già elenca le diversissime ipotesi di localizzazione del Graal . Al suo posto ho aggiunto brevemente il seguito della storia di Giuseppe d'Arimatea e del calice dell'Ultima cena così come è narrata negli originali racconti del Graal del XIII secolo.--Diego Cuoghi 01:10, 26 ago 2007 (CEST)
Il Graal nell'Isola Comacina... un romanzo.
[modifica wikitesto]Dopo aver spostato la storia del Graal che sarebbe arrivato nell'Isola Comacina nella sezione "I luoghi del Graal", ho trovato nel web questo articolo pubblicato da "La Padania" che conferma l'origine recentissima di questa storia.
Ecco il nostro Graal
di Andrea Rognoni
Il Santo Graal in Padania? È l'ipotesi affascinante di un romanzo storico, giunto recentemente alla seconda edizione grazie ai tipi della Actac di Como.Giovanni Galli, un medico milanese di famiglia lariana ed autore anche di un'interessante storia dei Salassi valdostani, ha scritto questa fiction accattivante, il cui titolo, L'isola, si rifà al ruolo dominante svolto dall'isola Comacina nella storia narrata, che riguarda i secoli V, VI e VII. Al crollo dell'Impero Romano i territori prealpini vivevano momenti di forte rinnovamento, i cui protagonisti mettevano in atto scelte e volontà dagli esiti incerti ed inquietanti, destinati in ogni caso a far uscire dal giogo della romanità .La figura del vescovo Agrippino, che la tradizione storiografica vuole proveniente da Aquileia per portare avanti a Como gli intenti di una Chiesa scismatica con la fondazione di oratori all'isola stessa e a Piona (alto Lario), diventa nella fantasia di Galli un sacerdote britannico che trasporta il sacro calice sul lago padano per impedire che venga rubato o distrutto dai sassoni pagani. Così il Graal finisce per fare da portafortuna anche per i Comaschi rifugiatisi nell'isola Comacina per difendersi dalle invasioni provenienti dal Nord e poco attrezzate quanto a mezzi di navigazione. Dall'isola verrà trasferito poi, tra il 589 e il 603, presso la penisola di Piona, arroccata e difficilmente attaccabile, dove verrà infine fondata la famosa abbazia. L’autore si dimostra ben informato sulla querelle mitologica e storiografica che è stata rilanciata nel corso degli anni Ottanta sulla reale configurazione del Graal, anche se la sua visione dei "barbari" longobardi rispecchia ancora troppo i dettami della visione scolastica italiana. La conoscenza dei luoghi e l'amore che mostra per uno dei più bei laghi del mondo gli permette comunque di tracciare una rappresentazione dei costumi padani dell'epoca, antesignani, tra l'altro di uno spirito civico che darà luogo, qualche secolo più tardi, alla splendida fioritura della società comunale. Il Graal, secondo l'immaginazione di Giovanni Galli, si trova ancora, a dispetto di quanto si favoleggia altrove, nel territorio padano, precisamente nell'alta val Codera, vicino a Chiavenna, qui trasferito dal lago di Como. Anche se sappiamo che non è così nella realtà, dobbiamo pensare, noi padani, di possederlo davvero nel nostro patrimonio culturale: in fondo la nostra lotta di liberazione dall'oppressore non è altro, sulla scorta di quanto iniziarono a fare i nostri antenati celtici, una lunga, preziosa e sacra, ricerca del Graal.
A questo punto ho deciso di mettere questa storia solo in una nota, nell'attesa di sapere da altri se è il caso di lasciarla lì. Il problema è che sarebbero moltissime le "ipotesi" moderne romanzesche o cinematografiche: dal Graal custodito in un palazzo nel centro di New York (La leggenda del re pescatore) al Graal perduto nel crollo della grotta in cui era custodito dall'ultimo dei Templari (Indiana Jones e l'ultima crociata)...--Diego Cuoghi 11:01, 26 ago 2007 (CEST)
Storicità di Freculfo
[modifica wikitesto]In una nota leggo che il viaggio di Giuseppe d'Arimatea in Inghilterra "sembra essere attestato storicamente, Freculfo di Lisieux nel suo Chronicon riporta che Giuseppe d’Arimatea, nel 63 d.C., si recò da San Filippo in Gallia e da qui, si spostò in Inghilterra. " Ho però l'impressione che non si possa sostenere che una vicenda raccontata in una "storia universale" dalla creazione del mondo fino al VII secolo, redatta da Freculfo nel IX secolo, sia qualcosa di "attestato storicamente". Sarebbe più corretto dire che il viaggio di Giuseppe d'Arimatea è citato o raccontato nel Chronicon di Freculfo. Che oltretutto pare non sia stato il primo: "The first connection of Joseph of Arimathea with Britain is found in the 9th century Life of Mary Magdalene by Rabanus Maurus [6] (AD 766-856)" http://en.wikipedia.org/wiki/Joseph_of_Arimathea#Joseph_and_Britain --Diego Cuoghi 21:46, 7 ott 2007 (CEST)
Cancellato un inserimento incongruo
[modifica wikitesto]Ho cancellato questo "trafiletto" come lo chiama l'autore:
Ma perchè non cercare il Graal in Grecia? Nel libro "Il Santo Graal" di Baigent-Leigh-Lincoln, edizioni Mondadori, è riportata la seguente incisione: ET IN ARCADIA EGO cioè "e in Arcadia io". Il libro parla di anagramma, ma a mio avviso è un indizio su dove cercare: l'Arcadia è una regione della Grecia. D'altronde, prima dello Scisma della fine del II secolo, la Grecia era Cristiana come tutto il resto dell'Europa. Quindi la Sacra Coppa, o cosa sia realmente il Graal, potrebbe essere in Francia come in Italia come in Grecia. Immagine:Http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/5/5b/Israele-Mappa.png/295px-Israele-Mappa.png Come si può notare dalla mappa, da Gerusalemme il Graal avrebbe potuto raggiungere la costa facilmente, e via mare la Grecia è più vicina rispetto all'Italia o alla Francia. Poi le tracce del Graal si potrebbero essere propagate per le vicine Italia e Francia, anche perchè come culture sono in contatti e se davvero il Graal è un segreto colossale, allora è logico che qualcosa debba trapelare qualche notizia. Le mie sono solo ipotesi con pochi fondamenti, magari mi sbaglio, e se fosse così mi scuso, ma ne sono profondamente convinta e non ho altri scopi con questo trafiletto.
Una pagina di Teknopedia infatti non è un forum o un newgroup di misteri, e non si può buttare lì una ipotesi di discussione assolutamente non fondata su dati e fonti precise. Oltretutto Teknopedia non è il luogo in cui proporre nuove teorie o ipotesi, come è scritto pure in questa pagina: Teknopedia:Niente ricerche originali. Prima di inserire brani come quello è sempre meglio dare un'occhiata all'HELP: Aiuto:Manuale, dove nella voce Aiuto:Cosa non mettere su Teknopedia si legge che non sono ammesse: Tesi, opinioni e teorie personali o di parte (vedi NPOV e Niente ricerche originali). Teknopedia è un'enciclopedia e non un forum, una chat o un newsgroup.--Diego Cuoghi 01:12, 19 ott 2007 (CEST)
I luoghi del Graal
[modifica wikitesto]Nell'elenco dei luoghi in cui secondo credenze moderne sarebbe nascosto il Graal vedo citati diversi posti senza che vengano date spiegazioni. Ad esempio chi ha sostenuto che il Graal possa essere a Barcellona nella Sagrada Familia? (luogo aggiunto oggi) Non conosco alcuna leggenda di questo tipo, che deve comunque essere molto recente. Forse un film? un romanzo? un fumetto? C'è un fumetto di Martin Mystere in cui la Sagrada Familia è legata al mistero di Rennes le Chateau, è forse questa la fonte? un po' pochino mi sembra... Credo sia necessario fornire una nota per tutte le citazioni di luoghi in quell'elenco, altrimenti chiunque potrebbe aggiungere qualunque posto del mondo senza fornire alcuna motivazione. Nell'attesa delle necessarie citazioni ho inserito il template "Questa voce o sezione non riporta fonti o riferimenti."--Diego Cuoghi 19:03, 28 ott 2007 (CET)
Iscrizione Santo Sepolcro
[modifica wikitesto]Non fu Guglielmo embriaco ma Baldovino I a far scrivere sull'architrave la famosa frase. --F.noceti (msg) 11:06, 5 gen 2009 (CET)
Cosa c'entra il Cristo nel labirinto col Graal?
[modifica wikitesto]Cosa c'entra il Cristo nel labirinto di Alatri col Graal? Assolutamente niente, ma ormai tutto fa brodo (con una spruzzata di Templari che ormai sono diventati come il glutammato di sodio). Ho eliminato la citazione dai luoghi in cui sarebbe custodito il Graal e dalla bibliografia--Diego Cuoghi (msg) 13:55, 7 giu 2009 (CEST)
Graal a Valona?
[modifica wikitesto]Qualcuno ha recentemente inserito Valona, in Albania, tra i luoghi in cui si sostiene possa trovarsi il Graal. Che sappia io una leggenda vuole il Graal a Valencia in Spagna, ma nessuna lo localizza a Valona.
Se non c'è una fonte precisa quell'aggiunta dovrà essere eliminata.--Diego Cuoghi (msg) 18:15, 27 gen 2010 (CET)
- Mi pare che l'articolo sia pieno di luoghi senza fonti... forse si dovrebbero eliminare tutti. --Lampo5 (msg) 20:06, 27 gen 2010 (CET)
- Vero, quasi tutti quei luoghi derivano da dicerie recenti, alcuni neppure supportati dalla minima tradizione leggendaria. Alcuni derivano da recentissimi romanzi o pagine web di mistero o addirittura da fumetti (La Sagrada Famiglia). Quello che riguarda la chiesa di San Lorenzo a Roma è una ipotesi ridicola, quel calice in cui si abbeverano due colombe, che si vede in un mosaico, si trova raffigurato in migliaia di chiese paleocristiane e medievali. Gli unici luoghi in cui davvero esistono recipienti che nei secoli passati furono identificati col Graal sono Genova (il Sacro Catino) e Valencia (il Sacro Caliz). Tutto il resto sarebbe tranquillamente eliminabile.--Diego Cuoghi (msg) 02:33, 28 gen 2010 (CET)
"Nascondigli del Graal"
[modifica wikitesto]Vorrei dare un piccolo contributo a questa pagina proponendo un approccio diverso alla "fiorente speculazione sul luogo dove potrebbe essere custodito il Graal", cercando di mettere a fuoco il concetto di "luoghi del Graal". Non intendo criticare le opinioni di nessuno su un tema tanto dibattuto, solo ritengo che un argomento così importante meriti una maggiore attenzione riguardo al numero e alla natura delle proposte che riguardano l'aspetto "geografico" di questo mistero.
La problematica verte sul luogo in cui il Graal (qualunque cosa sia) sarebbe "custodito","nascosto" o "celato". Chi sostiene la possibilità che effettivamente esista un tale luogo e formula ipotesi volte alla sua identificazione, dovrebbe ragionevolmente partire da alcune idee-chiave ipotetiche (che indicherò in maiuscolo) senza le quali la ricerca stessa del Graal non potrebbe avere luogo. Innanzitutto IL GRAAL ESISTE E NON É UN'INVENZIONE LETTERARIA, altrimenti non sarebbe nascosto o custodito da nessuna parte. Poi bisogna considerare che QUALCUNO, PER UN CERTO PERIODO NELLA STORIA, HA CUSTODITO IL GRAAL E/O IL RICORDO DELLA SUA ESISTENZA, altrimenti il suddetto ricordo non sarebbe arrivato fino a Chretien de Troyes e ai suoi contemporanei. Infine, la conclusione inevitabile: IN UN QUALCHE MOMENTO DEL PASSATO QUALCUNO HA CELATO IL GRAAL AL MONDO, altrimenti la sua collocazione sarebbe nota e il "nascondiglio" non esisterebbe.Qualsiasi ipotesi storica o castello di carte deve necessariamente basarsi su questi punti, altrimenti il problema non sussisterebbe. Dal momento che sono soltanto ipotesi, questa stessa esposizione può considerarsi un castello di carte (in particolare per chi non crede che il "nascondiglio" esista davvero) ma spero che, dal punto di vista concettuale, i wikipediani interessati possano trovarsi d'accordo su questo punto: o si accettano le ipotesi esposte sopra, oppure il "nascondiglio del Graal" non può esistere. Di questi 3 punti 2 riguardano un "qualcuno" che dovrebbe aver custodito e/o nascosto il Graal (questo non significa che il Graal sia stato custodito e poi nascosto dalle stesse persone, potrebbero essere state coinvolte più organizzazioni nel corso dei secoli).La storia è piena di società e organizzazioni di tipo mistico-religioso e di carattere esoterico,iniziatico o semplicemente elitario e anche la saga del Graal ne menziona alcune(La Famiglia del Graal con a capo il Re Pescatore, i Templeisen, i Cavalieri della Tavola Rotonda..), e la stragrande maggioranza delle ipotesi considera una o più di queste "società segrete" come coinvolte nella vicenda storica del Graal.
Dal momento che il problema è di carattere geografico, sarebbe utile trovare un criterio per "selezionare" le varie proposte di collocazione(a elencarle tutte sarebbero ben più di 23..) ed evitare che questa pagina diventi una massa indiscriminata di informazioni. So che questa è una priorità ma so anche che nessuno può cancellare le proposte a piacimento,per quanto ridicole e prive di senso; la mia è soltanto una proposta e si basa sui punti sopra indicati. Dal momento che qualcuno deve aver custodito il Graal e/o la sua memoria (siamo sempre nel campo delle ipotesi)e qualcuno deve averlo nascosto, qualsiasi teoria sulla collocazione del "nascondiglio" dovrebbe indicare un legame credibile fra le vicende delle varie "società segrete", il Graal, gli autori dei romanzi medievali che ci hanno tramandato la storia e, infine, la località (altrimenti si potrebbe indicare qualsiasi luogo sulla Terra). Operando un legame fra le collocazioni indicate nella pagina e alcune delle società segrete più spesso chiamate in causa dagli studiosi si ottiene all'incirca il seguente schema:
•Cavalieri Templari: Castello di Gisors(2), Cappella di Rosslyn(5), Money Pit di Oak Island(8) •Catari: Castello di Montsegur(10), Rennes-le-Château(11) •Monaci Cistercensi: Cappella di San Galgano a Montesiepi(18), Cattedrale di Bari(4), Castel del Monte(1)(FedericoII di Svevia invitò i cistercensi nell'Italia meridionale già nel 1224, perchè diffondessero l'architettura gotica) •Le leggendarie sacerdotesse di Avalon: Glastonbury(6), isola di San Patrizio(7) •I Cavalieri di Cristo: Convento di Cristo a Tomar(16) •Culto della Vergine Nera: Chiesa della Gran Madre di Torino(15)(una Madonna Nera sarebbe stata conservata nella chiesa medievale precedente l'attuale costruzione neoclassica)
Se qualcuno avesse altre informazioni, sarei felice di ricevere suggerimenti e critiche,in particolare riguardo alle teorie che non ho inserito in questo elenco improvvisato. Voglio solo proporre una via di mezzo fra l'eliminazione totale della sezione(la quale ritengo sia molto utile per chi vuole orientarsi nella disputa) e l'accettazione passiva di qualsiasi invenzione o bufala, dalla Val Codera alla Patagonia a luoghi che nessuno ha mai sentito nominare.--3797 (msg) 17:08, 19 lug 2011(CEST)
- Come già detto sopra, dato che sono tutte ipotesi, va bene qualsiasi luogo, l'importante è che ci sia una fonte. Non posso mettere tra i luoghi "Nocera Inferiore" senza citare una fonte, né posso dire "una leggenda lo vuole a Vladivostok" senza citare la leggenda, altrimenti si rischia un caotico inserimento di luoghi casuali. Già l'argomento ha praticamente nessuna base storica, vediamo di trattarlo, per quanto possibile, scientificamente. --Lampo5 (msg) 01:57, 22 lug 2011 (CEST)
Collegamento non funzionante
[modifica wikitesto]Durante un controllo automatico il Bot ha individuato questo collegamento esterno come non funzionante. Per favore, verifica che il collegamento non sia realmente disponibile e valuta se sostituirlo o rimuoverlo. Grazie!
--ArcheoBot (msg) 17:16, 12 gen 2012 (CET)
Passo assai discutibile e privo di riferimenti
[modifica wikitesto]- Fu durante il Concilio di Trento che venne bollato come "un'eresia scomoda". Da allora la Cristianità non ha più voluto dar credito a leggende (perlopiù duecentesche) nate attorno a questa discutibile reliquia. La chiesa pur negando la realtà storica del Graal come manufatto- reliquia tramandato da una tradizione, tuttora riconosce la realtà della Sindone come oggetto che certamente raccolse il sangue di Cristo.
Passo privo di obiettività ("discutibile reliquia"), che riporta affermazioni quantomeno controverse (tipo che la Sindone è riconosciuta dalla Chiesa come "oggetto che certamente raccolse il sangue di Cristo"), ovviamente privo di qualsivoglia riferimento storicamente o teologicamente attendibile.--Carnby (msg) 23:24, 16 giu 2014 (CEST)
Collegamenti esterni modificati
[modifica wikitesto]Gentili utenti,
ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Graal. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20100102031607/http://www.delphos.com.ar/ per http://www.delphos.com.ar/
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot
Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 01:49, 10 mar 2018 (CET)
Collegamenti esterni interrotti
[modifica wikitesto]Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20120308093608/http://www.catedraldevalencia.es/el-santo-caliz_historia.php per http://www.catedraldevalencia.es/el-santo-caliz_historia.php
In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 06:42, 18 apr 2021 (CEST)
Spostamento a "Santo Graal"
[modifica wikitesto]Credo che Santo Graal sia il nome con cui l'oggetto sia maggiormente conosciuto, quindi propongo di cambiare il titolo della pagina proprio in Santo Graal -- Untizioqualunque (msg) 20:27, 22 lug 2021 (CEST)
Esoterismo, massoneria, origini precristiane
[modifica wikitesto]Evola era un esoterista. Affascinante ed interessante ma che parla largamente di massoneria e altre teorie del complotto intorno al Graal. Dedicare interi paragrafi all'interno della voce Graal e non specifici nelle voci relative all'autore e alle sue opere mi pare fuorviante. --Harukanaru (msg) 11:22, 3 feb 2024 (CET)