Paolo Briguglia

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Paolo Briguglia nel 2022

Paolo Briguglia (Palermo, 27 maggio 1974) è un attore italiano.

Nasce a Palermo il 27 maggio 1974, secondo di quattro fratelli. Dopo la maturità classica al Garibaldi di Palermo, si iscrive all'università per studiare lettere antiche, corso che abbandona dopo due anni per frequentare l'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma dopo essere stato notato da due insegnanti; si diploma alla Silvio D’Amico nel 1998. Dopo aver debuttato in teatro, alterna il lavoro teatrale con quello televisivo e cinematografico.

Nel 2000 appare sul grande schermo con i film Il manoscritto del Principe di Roberto Andò e I cento passi di Marco Tullio Giordana, in cui interpreta il ruolo del fratello di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia. Dello stesso anno è il cortometraggio L'affresco di Marco Bellocchio che lo ha voluto anche l'anno dopo nel corto Il maestro di coro, a cui fanno seguito, tra l'altro, il film Paz! (2002) e vari lavori televisivi: Francesco (2002), Giulio Cesare (2002) e L'inganno (2003).

Nel 2002 esce il film El Alamein - La linea del fuoco, diretto da Enzo Monteleone, dove interpreta il ruolo di un soldato italiano che, nell'ottobre 1942, è bloccato presso El Alamein insieme a suoi compagni. Grazie alla sua interpretazione, nel 2003 vince il Globo d'oro come migliore attore esordiente.

Successivamente è nel cast di Buongiorno, notte (2003), ancora diretto da Marco Bellocchio, a cui fanno seguito i film Movimenti e Stai con me, entrambi del 2004, Ma quando arrivano le ragazze? (2005) di Pupi Avati, e La terra (2006), regia di Sergio Rubini, per cui ottiene la candidatura come migliore attore rivelazione.

Tra gli altri suoi lavori, le fiction: Giovanni Falcone - L'uomo che sfidò Cosa Nostra di Andrea ed Antonio Frazzi (2006), Caravaggio, Il figlio della luna ed Era mio fratello, e i film: L'abbuffata e Non pensarci, tutti del 2007.

Nel 2009 ritorna nelle sale cinematografiche con i film La siciliana ribelle di Marco Amenta, Baarìa di Giuseppe Tornatore, Tris di donne e abiti nuziali di Vincenzo Terracciano, La cosa giusta di Marco Campogiani.

Ad aprile 2010 esce nelle sale l'opera prima dell'attore/regista Rocco Papaleo, Basilicata coast to coast, che vede Briguglia tra i protagonisti insieme allo stesso Papaleo, Alessandro Gassmann, Giovanna Mezzogiorno e, al suo debutto come attore, il cantautore Max Gazzè.[1]

Nel 2022 debutta come conduttore su Food Network con il programma Ci vediamo al bar. Due anni più tardi ha un ruolo da protagonista nella serie I fratelli Corsaro con Beppe Fiorello.

È sposato con la scenografa Alessandra Traina; la coppia ha tre figlie.[2]

Cortometraggi

[modifica | modifica wikitesto]
  • L'affresco, regia di Marco Bellocchio (2000)
  • Il maestro di coro, regia di Marco Bellocchio (2001)
  • Giulietta della spazzatura, regia di Paola Randi (2003)
  • Sulla riva del lago, regia di Matteo Rovere (2004)
  • Lotta, regia di Daniele Anzellotti (2008)
  • Solo di passaggio, regia di Alessandro Zonin (2010)
  • Scossa, regia di Ugo Gregoretti, episodio Lungo le rive della morte (2011)
  • La morte del sarago, regia di Alessandro Zizzo (2016)
  • Il migliore del mondo, regia di Giovanni Dinatale (2016)
  • Mélanie, regia di Nicholas Martini (2018)
  • Happy Hour , regia di Fabrizio Benvenuto (2018)

Programmi televisivi

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  • Globo d'oro
    • 2003 - Premio migliore attore esordiente per El Alamein
  • Premio 35mm
    • 2006 - Candidatura migliore attore rivelazione per La Terra
  • Bobbio Film Festival
    • 2010 - Premio migliore attore per Basilicata coast to coast
  1. ^ Basilicata Coast to Coast - Opera prima di Rocco Papaleo Archiviato il 25 settembre 2009 in Internet Archive.
  2. ^ Giusy Cascio, Ogni volta che accendi la tv c’è Paolo Briguglia, in TV Sorrisi e Canzoni, 24 settembre 2024, p. 33.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN61800170 · ISNI (EN0000 0004 5318 4974 · SBN RAVV304662 · LCCN (ENno2006050033 · GND (DE14250016X · BNE (ESXX4983198 (data) · J9U (ENHE987007332253905171