Bozza:Fante (Italia)

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Il Fante in Italia rappresenta un tipo di soldato che in origine aveva la caratteristica di combattere a piedi. Negli eserciti moderni è inquadrato in reggimenti meccanizzati aeromobili e addestrativi. È un appellativo con cui si fa riferimento al servizio prestato nell'Arma di fanteria, presente o passato. In Italia, a differenza che in altre nazione, la figura del fante è stata oggettivata in monumenti ad essa dedicati, nei memoriali, nelle narrazioni propagandistiche, specialmente nel Ventennio.

Il termine fante si riferisce a un soldato di fanteria, la componente principale delle forze armate terrestri italiane. La fanteria è storicamente considerata il cuore dell’esercito, essendo responsabile delle operazioni di combattimento a terra. I fanti sono addestrati per una vasta gamma di missioni, che includono l’assalto, la difesa, la ricognizione e il supporto alle altre unità militari.[1] Il termine “fante” viene spesso utilizzato come appellativo onorifico per coloro che hanno prestato servizio nella fanteria, anche dopo il termine del loro servizio militare. Questo è particolarmente evidente durante le commemorazioni e le cerimonie, dove il titolo di “fante” viene mantenuto come segno di rispetto e riconoscimento per il loro contributo e sacrificio. È un modo per onorare e ricordare il loro servizio.[2]

Nell'Esercito italiano la fanteria oggi ha reggimenti meccanizzati, aeromobili e addestrativi.[2]

Nell'Antica Grecia le prime forze organizzate erano composte da fanti. Questi potevano essere armati di lance, spade o archi. In epoca romana i legionari costituivano la spina dorsale delle legioni romane. Nel corso dei secoli, il ruolo del fante si è evoluto, adattandosi alle nuove tecnologie e tattiche di guerra. Con l'introduzione della polvere da sparo, erano equipaggiati con armi da fuoco.[3]

Durante le due guerre mondiali, i fanti italiani hanno giocato un ruolo cruciale in numerose battaglie, dimostrando coraggio e resistenza. In un filmato del 1938 sono illustrate le armi della fanteria.[1]

In Italia, la figura del fante ha assunto un ruolo simbolico e centrale, specialmente durante il Ventennio fascista. Questo periodo storico ha visto una forte enfasi sulla celebrazione del soldato di fanteria attraverso vari mezzi, tra cui monumenti, memoriali e narrazioni propagandistiche.

Monumenti e Memoriali: numerosi monumenti dedicati al fante sono stati eretti in tutta Italia. Un esempio significativo è il Monumento al Fante d’Italia a Torino, inaugurato nel 1961, che rappresenta un soldato di fanteria della Prima Guerra Mondiale. Questi monumenti non solo commemorano i caduti, ma servono anche a esaltare il ruolo del fante come simbolo di sacrificio e patriottismo.

Narrazioni Propagandistiche: durante il Ventennio fascista, la propaganda ha giocato un ruolo cruciale nel costruire l’immagine del fante come eroe nazionale. Il cinema e altri mezzi di comunicazione sono stati utilizzati per diffondere questa narrazione. Ad esempio, il cinema fascista ha spesso rappresentato il fante come un modello di virtù e coraggio, contribuendo a creare un’immagine idealizzata del soldato italiano.

Differenze con Altre Nazioni: mentre anche altre nazioni hanno eretto monumenti e memoriali per i loro soldati, l’Italia si distingue per l’intensità e la centralità della figura del fante nella sua propaganda. In molti paesi, i monumenti ai soldati tendono a essere più generici, commemorando le forze armate nel loro complesso piuttosto che una singola figura. In Italia, invece, il fante è stato oggettivato in modo molto specifico, diventando un simbolo chiave della retorica fascista.

Questa enfasi sulla figura del fante ha contribuito a radicare profondamente il suo simbolismo nella cultura e nella memoria collettiva italiana, rendendolo un elemento distintivo rispetto ad altre nazioni.

Ruolo nella Repubblica Italiana

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Il 18 giugno 1946, con la nascita della Repubblica Italiana, il Regio Esercito Italiano ha assunto l’attuale nome di Esercito Italiano. Da allora, la fanteria ha sempre svolto un ruolo cruciale nelle operazioni militari italiane. Essi partecipano a missioni di pace internazionali, operazioni di soccorso in caso di calamità naturali e altre missioni di sicurezza nazionale. La loro versatilità e capacità di adattamento li rendono indispensabili in un’ampia gamma di scenari operativi.

L’equipaggiamento del fante italiano è moderno e comprende armi leggere, protezioni balistiche, dispositivi di comunicazione e strumenti di navigazione. L’adozione di nuove tecnologie ha migliorato l’efficacia e la sicurezza dei fanti sul campo di battaglia. Un fante moderno è un soldato di prima linea addestrato per il combattimento diretto contro le forze nemiche. Le sue responsabilità includono:

  • operazioni di combattimento: partecipano a operazioni offensive e difensive, utilizzando tattiche e strategie per neutralizzare le minacce nemiche e assicurare obiettivi.
  • Pattugliamento e ricognizione: conducono pattugliamenti e missioni di ricognizione per raccogliere informazioni, monitorare le attività nemiche e identificare potenziali minacce.
  • Assalti offensivi: possono essere coinvolti in assalti a posizioni nemiche, superando ostacoli e conducendo combattimenti ravvicinati.
  • Operazioni difensive: durante le operazioni difensive, fortificano posizioni, creano perimetri difensivi e respingono attacchi nemici.

I fanti moderni sono addestrati per operare in vari scenari di combattimento, da ambienti urbani a operazioni aviotrasportate, e sono equipaggiati con una vasta gamma di armi e attrezzature.[4][5]

Iconografia e simbolismo

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«Toglietemi le fasce. Sbendatemi. Non voglio il lenzuolo degli infermi, il lenzuolo pallido dell'ospedale. Voglio che la bandiera del Timavo, che il làbaro del Fante, che il sudario del sacrifizio, mi copra solo…» Gabriele D'Annunzio[6]

Il fante, simbolo di coraggio e sacrificio, è spesso rappresentato in monumenti e opere d’arte in tutta Italia. Queste rappresentazioni iconografiche variano da statue imponenti a rilievi dettagliati, raffigurando il fante in diverse pose di combattimento o in momenti di riposo. I simboli associati al fante includono il fregio del cappello, che rappresenta l’unità e l’orgoglio militare, e il motto “PER SE FULGET”, che sottolinea la dedizione e l’onore del soldato. Questi elementi iconografici non solo celebrano il valore dei fanti, ma servono anche a mantenere viva la memoria storica delle loro imprese e sacrifici. I singoli fanti hanno ricevuto personalmente in totale 655 Medaglie d'oro al valore militare.

In Italia vi sono diverse cerimonie che onorano i fanti caduti, in particolare durante la Prima guerra mondiale.[7] Dal 1861 novecentomila fanti italiani sono caduti in battaglia.[8] In diverse città italiane sono presenti monumenti dedicati alla figura del fante, generalmente titolati "Al Fante d'Italia":

  • Battaglia, P. (1934). A sua maestà Vittorio Emanuele III Re d'Italia, fante dei fanti nel suo glorioso felice genetliaco, 11 novembre 1934-XIII. Italia: Tipografia Vescovile Queriniana dell'Istituto artigianelli.
  • Canalis, C. (1962). Al fante d'Italia. Italia: Associazione Nazionale del Fante.
  • Andreini, A. (1967). Una vera storia d'un vero fante d'Italia. Italia: (n.p.).
  • D'Orsi, G. (2018). Fante d'Italia. Diario di un sottufficiale della Divisione Firenze di stanza in Albania. Aprile-novembre 1943. Italia: Aglampi.
  1. ^ Il corrispondente in lingua inglese è soldiers on foot oppure footsoldiers.
  2. ^ a b Il Fante - Esercito Italiano, su www.esercito.difesa.it. URL consultato il 24 luglio 2024.
  3. ^ FANTE, Fantaccino - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 24 luglio 2024.
  4. ^ Infantry: At the heart of the action, su army.mod.uk.
  5. ^ What does an infantry soldier do? - CareerExplorer, su www.careerexplorer.com. URL consultato il 24 luglio 2024.
  6. ^ Gabriele D'Annunzio, Pietro Gibellini e Antonio Duse, Siamo spiriti azzurri e stelle: diario inedito (17-27 agosto 1922), collana Classici Giunti, Giunti, 1995, ISBN 978-88-09-20634-2. URL consultato il 27 luglio 2024.
  7. ^ L'Archivio della Memoria sulla Grande Guerra | La Grande Guerra, su www.archiviomemoriagrandeguerra.it. URL consultato il 26 luglio 2024.
  8. ^ FANTERIA, su Archivio Storico Dal Molin. URL consultato il 25 luglio 2024.
  9. ^ OpenContent Scarl, Comune di Rovereto, su Comune di Rovereto, 27 ottobre 2021. URL consultato il 24 luglio 2024.
  10. ^ Monumento al Fante d’Italia – Torino | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it, 29 luglio 2023. URL consultato il 24 luglio 2024.
  11. ^ a b Monumento al Fante d’Italia – Torino | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it, 29 luglio 2023. URL consultato il 25 luglio 2024.

Voci correlate

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