Utente:Noce09/Lotte Bergtel-Schleif

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Elly Lotte Bergtel-Schleif nata Schleif (Lichterfelde, 4 luglio 1903Berlino, 26 febbraio 1965) è stata una bibliotecaria tedesca, partecipò attivamente alla resistenza contro i nazisti mentre era membro del Partito Comunista di Germania (KPD)[1]. Dopo la guerra, Bergtel-Schleif divenne direttore della Scuola bibliotecaria di Berlino[2]

Lotte Schleif era figlia di Fritz Schleif, insegnante di scuola elementare e vicepreside. Sua madre era Martha Bergtel. Dal 1909 al 1920 frequentò il Liceo e l'Oberlyzeum. Dal 1921 al 1925 ha svolto la formazione di bibliotecaria presso l'Ufficio centrale per le biblioteche pubbliche di Berlino (Zentrale für Volksbüchereien Berlin), la Biblioteca comunale di Berlino (Stadtbibliothek Berlin-Mitte) e la Biblioteca statale di Berlino. Nel 1925 completò la sua formazione con gli esami di bibliotecario.

Una volta terminata la sua formazione, fu nominata bibliotecaria presso la biblioteca pubblica di Stralsund. Nel 1928 si trasferisce a lavorare presso la Biblioteca pubblica gratuita di Gera. Nel 1930 si trasferisce alla biblioteca pubblica di Neukölln. Tra il 1933 e il 1937 Bergtel-Schleif lavorò in una commissione dell'Associazione dei bibliotecari tedeschi per stabilire regole vincolanti per la catalogazione alfabetica. Dal 1936 al 1942 lavorò presso la biblioteca di Nordmarkplatz, a Prenzlauer Berg, e nel 1937 fu promossa a direttore. Nel 1939 Bergtel-Schleif ottenne l'abilitazione al servizio civile.[3]

Nel 1930, Schleif incontrò il bibliotecario e sinologo Philipp Schaeffer durante una conferenza[4] e il filologo Heinrich Scheel, che visitò la sua biblioteca. Nella primavera del 1933 divenne membro del KPD,[5] grazie al quale conobbe John Sieg, che gestiva un gruppo di comunisti e simpatizzanti a Neukölln. Tramite Sieg conobbe Herbert Grasse e Otto Grabowski insieme a Willi Gurklies, Franz Knippenberg, Lotte Schleif, Ludwig Marmulla.[6] Tramite Sieg, Bergtel-Schleif fu presentata ad Arvid Harnack che faceva parte del gruppo di resistenza tedesco che in seguito sarebbe stato chiamato Orchestra Rossa dall'Abwehr.[6] Tramite Schleif conobbe Heinrich Scheel, Schulze-Boysen e Kurt Schumacher.[7]

Schleif fornì servizi di corriere, scrittura e copiatura, portò i perseguitati al confine con la Cecoslovacchia e offrì l'uso della sua casa a coloro che stavano fuggendo dai nazisti. Nell'estate del 1939, fornì assistenza per la fuga nascondendo Rudolf Bergtel, che era riuscito a fuggire dalla prigione di Aschendorf-Moor.[8] Schleif contattò Elisabeth Schumacher ed Elfriede Paul, che aiutarono a organizzare la sua fuga in Svizzera. Fece anche parte del gruppo di resistenza che riuniva Harro Schulze-Boysen e Arvid Harnack, Robert Abshagen e molti altri della resistenza comunista contro i nazisti.

Schleif fu arrestata il 18 settembre 1942 sul suo posto di lavoro, la Volksbücherei Nordmarkplatz, e portata al quartier generale della Gestapo al numero 8 di Prinze-Albert strasse (via Principe Alberto), messa in custodia protettiva dalla Gestapo, interrogata e poi portata nella prigione di Plötzensee. Il 6 febbraio 1943 fu condannata dal Reichskammergericht a otto anni di carcere per "preparazione all'alto tradimento".[9] Fu rinchiusa in varie prigioni femminili a Cottbus, Jauer e poi nella prigione femminile di Lipsia-Kleinmeusdorf. Lì fu liberata il 19 aprile 1945 dalle truppe americane.[10]

Nel dopoguerra

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Nel novembre 1945 Schleif sposa il funzionario sindacale tedesco Rudolf Bergtel. Nel 1946 divenne membro del Partito di Unità Socialista di Germania. Dal 1946 al 1947 lavorò presso la Stadtbibliothek Neukölln e nel 1947 fu incaricata di istituire la Scuola di Biblioteconomia di Berlino, di cui assunse la direzione. Dal 1950 fu docente presso la Scuola di Biblioteca di Berlino.[11] Dal 1955 ricevette una pensione di invalidità.

Premio Bergtel-Schleif

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Nel 1975 è stato creato il Premio Bergtel-Schleif, assegnato per la prima volta all'Università Humboldt di Berlino presso l'Istituto di Scienze dell'Informazione. Il premio doveva essere assegnato a lavori caratterizzati da "un'applicazione creativa del marxismo-leninismo" e che contribuissero alla "soluzione di compiti chiave nella ricerca sulle biblioteche e sulla scienza dell'informazione".[12]

La Biblioteca Lotte Bergtel

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Dopo la caduta del Muro di Berlino, la Biblioteca Lotte Bergtel è stata riorganizzata e rinominata. Ora si chiama biblioteca di quartiere Baumschulenweg.

  1. ^ Lotte Bergtel, su Gedenktafeln in Berlin, Gedenkstätte Deutscher Widerstand, Aktiven Museums Faschismus und Widerstand in Berlin e.V.. URL consultato il 29 ottobre 2020.
  2. ^ (DE) Fieber Hans-Joachim, Widerstand in Berlin gegen das NS-Regime 1933 bis 1945 : Ein biographisches Lexikon, vol. 7, Berlin, Trafo-Verlag, 2004, p. 74, ISBN 978-3-89626-350-6.
  3. ^ (DE) Erwin Marks e Lotte Bergtel-Schleif, ibliothekarin Und Widerstandskämpferin Lotte Bergtel-Schleif, Berlin, Institut für Bibliothekswissenschaft und wissenschaftliche Information der Humboldt University, 1984, p. 4, OCLC 251876020.
  4. ^ (DE) Beiträge zur Geschichte der Humboldt-Universität zu Berlin, Die Universität, 1980, p. 23. URL consultato il 30 ottobre 2020.
  5. ^ (DE) Frank Krosta, Die Geschichte der Stadtbibliothek Minden von 1906 bis 1945: ein Beitrag zur Entwicklung der Literaturversorgung seit dem 18. Jahrhundert, Tectum Verlag DE, 1998, p. 73, ISBN 978-3-8288-9005-3. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  6. ^ a b (DE) Hans-Rainer Sandvoß, Widerstand in Neukölln (PDF), Berlin, Gedenkstätte Deutscher Widerstand, 2019, p. 194.
  7. ^ (DE) Geertje Andresen, Oda Schottmüller: Die Tänzerin, Bildhauerin und Nazigegnerin Oda Schottmüller (1905–1943), Lukas Verlag, 1 novembre 2005, p. 231, ISBN 978-3-936872-58-3. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  8. ^ Norman Ohler, The Bohemians: The Lovers Who Led Germany's Resistance Against the Nazis, Houghton Mifflin Harcourt, 2020, p. 98, ISBN 978-1-328-56630-0. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  9. ^ Hanna Elling, Frauen im deutschen Widerstand, 1933-45, Röderberg-Verlag, 1981, p. 145, ISBN 978-3-87682-024-8. URL consultato il 1º novembre 2020.
  10. ^ (DE) Karl Heinz Jahnke, Antifaschisten: unbequeme Zeugen des 20. Jahrhunderts, Pahl Rugenstein, 1994, p. 161, ISBN 978-3-89144-203-6. URL consultato il 1º November 2020.
  11. ^ (DE) Hermann Weber e Andreas Herbst, Deutsche Kommunisten : biographisches Handbuch 1918 bis 1945, 2ª ed., Berlin, K. Dietz, 2008, ISBN 978-3-320-02130-6, OCLC 876434563.
  12. ^ (DE) Erwin Marks, Bibliothekarin und Widerstandskämpferin Lotte Bergtel- Schleif, Berlin, Institut für Bibliothekswissenschaft und wissenschaftliche, 1984, p. 12. URL consultato il 6 February 2021.
  13. ^ (DE) Jürgen Babendreier, Der antifaschistische Diskurs: Bibliothekarische Beispiele ostdeutscher Erinnerung an braune Zeiten., in Jürgen Babendreier (a cura di), Nationalsozialismus und bibliothekarische Erinnerungskultur, Beiträge zum Buch- und Bibliothekswesen, 5, Wiesbaden, Harrassowitz, 2013, pp. 127-135, ISBN 9783447100014, OCLC 1105613806.
  • Ausschuss des Verbandes für Volksbibliothekare. Anweisung für den alphabetischen Katalog der Volksbüchereien: Ausgabe für große Büchereien und Büchereischulen. Unter Mitarbeit von Lotte Schleif. Leipzig: Einkaufshaus für Büchereien, 1938
  • Bergtel-Schleif, Lotte. Möglichkeiten volksbibliothekarischer Arbeit unter dem Nationalsozialismus. In: Der Volksbibliothekar 1, 1947, S. 193–207. Nachdruck in: Lüdtke, Helga, [Hrsg.]., Leidenschaft und Bildung: Zur Geschichte der Frauenarbeit in Bibliotheken. Der andere Blick: Frauenstudien in Wissenschaft & Kunst, 2. Aufl., Berlin: Orlanda-Frauenverl., 1993 S. 115–132 ISBN 978-3-922166-79-5