Utente:Faberh/Appunti4
Stemma della famiglia Garretti | |
---|---|
Blasonatura | |
Fasciato, ondato d’oro e di rosso. Cimiero: L’aquila bicipite di nero, rostrata d’oro. |
«Sic et Garretta etat felicissima proles:
nobilis antiqua est, nec magis esse potest.»
I Garretti o Garetti furono una famiglia nobile ghibellina "de hospitio" appartenenti alle casane astigiane.[1] Il Ventura chiama i membri della famiglia "gente leale , valorosa e protettrice del povero e dell'orfano"..[2]
Origini tra leggenda e storia
[modifica | modifica wikitesto]Alcune notizie leggendarie annoverano i Garetti tra i difensori della città di Asti durante il secondo sacco dell'imperatore Federico Barbarossa nel 1162.[3] Le notizie certe vedono la famiglia investita della contea di Ferrere ad opera del vescovo di Asti nel XII secolo oltre ad alcuni beni in Lavezzole e nel Prato Bernardo.
Andrea Garretti nel 1309 fu apprezzato consigliere alla corte di Enrico VII di Lussemburgo e fu uno degli ambasciatori presenti durante il viaggio che l'imperatore fece in Italia.
Rolando Garretti, tra il 1310 e il 1320, fu amministratore del pedaggio di Villeneuve, con funzioni di tesoriere regionale.
La famiglia fu una delle prime a schierarsi con gli angioini e dopo il loro avvento come signori della città, Filippo di Acaia la investì oltre ai feudi già in suo possesso anche quello di Stuerda. A fianco degli angioini i Garetti combatterono a Gamenario nel 1345.
Rodolfo Garretti nel 1379 fu uno dei savi che compilò gli statuti del Comune di Asti.
Le attività feneratizie
[modifica | modifica wikitesto]Le prime attività economiche della famiglia sono a Genova, dove i membri operavano fin dal 1184 come mercanti e cambiatori, nel Duecento possedevano una bottega di cambio nella quale si svolgevano operazioni di prestito rimborsabili anche alle fiere di Lagny-sur-Marne e Bar-sur-Aube in Champagne, dove la famiglia conduceva i suoi affari.
Sul finire del XIII secolo, i Garretti avviarono attività economiche nei Paesi Bassi e dopo la cacciata dei ghibellini da Asti nel 1312, la loro presenza nelle Fiandre e in Brabante, si fecero ancora piu' assidue.
All'inizio del Trecento, tennero banchi di pegno nella Savoia ed a Thonon e ad Aigle.
Stemma
[modifica | modifica wikitesto]I Garetti come i Cacherano, Antignano, Buneo, Falletti, Malabayla, Ponte, Scarampi e Solaro, hanno uno stemma con semplici partizioni, questo farebbe pensare ad un origine particolarmente remota, riconducibile alla sfera militare-feudale . [4]
Scudo: Fasciato, ondato d’oro e di rosso
Cimiero: L’aquila bicipite di nero, rostrata d’oro
Motto: VIRTVTE PROBATA .
Sostegni: due liocorni d'argento col motto " NOXIA PELLO ".
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ S.Grassi, Storia della Città di Asti, Asti 1894, vol. II, pg.234
- ^ Gabiani Niccola,Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed. 1978, pg 215
- ^ Gabiani Niccola,Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed. 1978, pg. 215
- ^ Natta-Soleri C., Fe' D'Ostani B., Adozione e diffusione dell'arma gentilizia presso il patriziato astigiano, da Araldica astigiana, Allemandi (a cura di Bordone R.), C.R.A. 2001, pg.67
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bera G., Asti edifici e palazzi nel medioevo. Gribaudo Editore Se Di Co 2004 ISBN 88-8058-886-9
- Bianco A.Asti Medievale, Ed CRA 1960
- Asti ai tempi della rivoluzione. Ed CRA 1960
- Bordone R., Araldica astigiana, Allemandi C.R.A. 2001
- Dalla carità al credito. C.R.A. 2005
- Castellani L., Gli uomini d'affari astigiani. Politica e denaro fra il Piemonte e l'Europa (1270 - 1312). Dipartimento di Storia dell'Università di Torino 1998 ISBN 88-395-6160-9
- Ferro, Arleri, Campassi, Antichi Cronisti Astesi, ed. dell'Orso 1990 ISBN 88-7649-061-2
- Gabiani Niccola, Asti nei principali suoi ricordi storici vol 1, 2,3. Tip.Vinassa 1927-1934
- Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti,A.Forni ed. 1978
- Incisa S.G. , Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C. R.A. 1974
- Malfatto V., Asti antiche e nobili casate. Il Portichetto 1982
- A.M. Patrone, Le Casane astigiane in Savoia, Dep. Subalpina di storia patria, Torino 1959
- Peyrot A., Asti e l'Astigiano ,tip.Torinese Ed. 1983
- Sella Q. , Codex Astensis qui De Malabayla comuniter nuncupatur, del Codice detto De Malabayla, memoria di Quintino Sella, Accademia dei Lincei, Roma 1887.
- S.G. Incisa, Asti nelle sue chiese ed iscrizioni C.R.A. 1974.