Philipp Peter Roos
Philipp Peter Roos, detto Rosa da Tivoli (Sankt Goar, 30 agosto 1657 – Roma, 17 gennaio 1706), è stato un pittore tedesco del periodo barocco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Apparteneva ad una famiglia di pittori e di incisori tedeschi[1]: suo padre era Johann Heinrich Roos, famoso pittore tedesco di animali del XVII secolo.[2]
Giunse in Italia nel 1677, con una borsa di studio del Langravio di Assia,[3][4] a condizione che ritornasse presso la sua corte. Disattendendo tuttavia le condizioni del Langravio, non ritornò più in Germania.[5] Studiò a Roma presso Giacinto Brandi, la cui figlia Maria Isabella sposò nel 1681, dopo aver abbracciato la Fede cattolica[3][4][5].
Nel 1684-1685 acquistò una casa presso Tivoli, il che gli valse il nomignolo di Rosa da Tivoli.[3][4]. Roos allevava gli animali e li dipingeva in questa casa sgangherata, che per questo era detta l'Arca di Noè.[6] A partire dal 1691 visse principalmente a Roma, dove divenne membro della Schildersbent, con il soprannome di Mercurius, per la velocità con cui eseguiva i suoi dipinti[3][4][6] e per la facilità con cui dipingeva.[5] Questa rapidità di esecuzione gli era particolarmente utile: infatti, spesso senza denaro, dipingeva uno o due quadri che faceva vendere dal suo domestico ad un qualsiasi prezzo, per poter pagare il conto della locanda.[6] Visse in modo dissoluto e morì in miseria.[7]
Stile
[modifica | modifica wikitesto]La maggior parte delle sue opere rappresenta animali domestici, con i propri mandriani, nella campagna romana. Gli animali sono generalmente dipinti in primo piano e dominano la scena, mentre il paesaggio si intravede. Roos stende la sua pittura ad impasto rendendo i mantelli, la posizione e i movimenti di ogni specie con grande talento.[3][4]
Negli anni intorno al 1680 l'artista generalmente ritraeva piccoli gruppi di animali (pecore e capre, spesso guidate da un caprone con corna ricurve), con i pastori di lato in abiti grezzi, accanto agli animali. Lontano, valli selvagge si alternavano a pareti scoscese, illuminate da una luce giallo-bruna; le montagne distanti erano rese con i toni dell'azzurro.[3][4] Sullo sfondo spesso erano dipinte antiche rovine.[4] Intorno agli anni '90 del XVII secolo, Roos dipinse soprattutto paesaggi.[6]
Complessivamente i suoi quadri sono caratterizzati da un tono spettrale, tetro e selvaggio.[3][4]. Inoltre Roos riusciva a trasformare motivi paesaggistici naturali in visioni insolite e ricche di movimento.[4]
Anche se in genere quest'artista dipingeva paesaggi e animali, tuttavia era in grado di realizzare composizioni più complesse, come testimoniato dal disegno Deposizione dalla croce, ora al Jean Paul Getty Museum.[6]
Lo stile di Roos rifletteva il suo metodo di lavorare. Era infatti caratterizzato da un utilizzo di pennellate intense, a volte quasi grossolane e da un forte contrasto tra luce e ombra. Questa personale maniera era piuttosto popolare e attrasse molti imitatori. Per questo motivo opere di altri pittori di animali furono erroneamente attribuite al Roos. Inoltre anche fratelli e figli dell'artista erano soliti dipingere gli stessi soggetti, contribuendo ad aumentare la confusione.[5]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Autoritratto, 1695-1700, Galleria degli Uffizi, Firenze[3][4]
- Paesaggio con bestiame, olio su tela, 139×194 cm, 1680-1700, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo[8]
- Trionfo del Padri della Chiesa, olio su tela, 94x120 cm[9]
- Paesaggio con grotta, olio su tela, 97 × 81 cm, 1680-1700, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo[10]
- Paesaggio italiano con una capra ed una pecora, olio su tela, 84x104 cm, collezione privata[11]
- Paesaggio con capra, pecora ed un cane, olio su tela, 102x98 cm, collezione privata[4]
- Il riposo dopo la caccia, olio su tela, 57x77 cm, 1695-1996, collezione privata[4]
- Paesaggio con cascata, olio su tela, 97x82 cm, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo[12]
- Deposizione dalla croce, penna, inchiostro marrone e acquerello grigio su sanguigna, 34x23 cm, 1696 c., Jean Paul Getty Museum, Los Angeles[13]
- Un accampamento militare, attribuzione incerta a Phillip Peter Roos[5]
- Lupo che divora una pecora, 191x248 cm, Museo del Louvre, Parigi[7]
- Santa Genoveffa che custodisce delle pecore, olio su tela, 63x50 cm, Musée des Beaux-Arts, Nancy, attribuzione incerta[14]
- Pastore che custodisce il suo gregge, olio su tela, 96x137 cm, Musée des Beaux-Arts, Nancy[14]
- Paesaggio con armenti, olio su tela, 98x137 cm, Pinacoteca Malaspina, Pavia[15]
- Pastore con armenti, olio su tela, Museo Fortunato Calleri, Catania.
- Caccia al cervo, olio su tela, 204x254 cm, Galleria dell'Accademia di belle arti, Napoli[16]
- Toro imbizzarrito, olio su tela, 204x252 cm, Galleria dell'Accademia di belle arti, Napoli[16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La famiglia Roos in The Grove Dictionary of Art.
- ^ Johann Heinrich Roos in The Grove Dictionary of Art.
- ^ a b c d e f g h The Grove Dictionary of Art
- ^ a b c d e f g h i j k l The Web Gallery of Art.
- ^ a b c d e Flemish and German paintings of the 17th century.
- ^ a b c d e The Getty Archiviato il 7 luglio 2010 in Internet Archive..
- ^ a b Notice des tableaux exposés dans les galeries du Musée impérial du Louvre.
- ^ Paesaggio con bestiame - Commons
- ^ Trionfo del Padri della Chiesa - Commons
- ^ Paesaggio con grotta - Commons
- ^ Paesaggio italiano con capra e pecora - Web gallery of Art
- ^ Paesaggio con cascata
- ^ Deposizione dalla croce - The Getty
- ^ a b Nancy, Musée des beaux-arts: peintures italiennes et espagnoles, XIVe-XIXe
- ^ Elena Rampi, Susanna Zatti, La Pinacoteca Malaspina di Pavia. Opere del '600 e del '700, Milano, Skira, 1998, pp. 55-56, ISBN 9788881183494.
- ^ a b Galleria dell'Accademia, p. 122.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Anna Caputi, Raffaello Causa, Raffaele Mormone (a cura di), La Galleria dell'Accademia di Belle Arti in Napoli, Napoli, Banco di Napoli, 1971, SBN IT\ICCU\NAP\0178087.
- (EN) Julius Samuel Held, Detroit Institute of Arts, Flemish and German paintings of the 17th century, 1982, pag.73-75.
- (FR) Musée du Louvre, Frédéric Villot, Notice des tableaux exposés dans les galeries du Musée impérial du Louvre, pag.221.
- (FR) Musée des beaux-arts, Clara Gelly, Nancy, Musée des beaux-arts: peintures italiennes et espagnoles, XIVe-XIXe siècle, 2006, pag.141-142.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Philipp Peter Roos
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Roos, Philipp Peter, detto Rosa da Tivoli, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Philipp Peter Roos in The Grove Dictionary of Art, su artnet.com.
- (EN) Philipp Peter Roos in The Web Gallery of Art, su wga.hu.
- (EN) Philipp Peter Roos in The Getty, su getty.edu. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2010).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89130209 · ISNI (EN) 0000 0001 1773 9758 · BAV 495/138510 · CERL cnp00341355 · Europeana agent/base/124643 · ULAN (EN) 500115576 · GND (DE) 103117660 |
---|