Indice
NAPS Team
NAPS Team | |
---|---|
Stato | Italia |
Forma societaria | Società in nome collettivo |
Fondazione | 1993 a Messina |
Sede principale | Messina |
Persone chiave | Fabio Capone Domenico Barba |
Settore | Software house |
Prodotti | Videogiochi |
Dipendenti | 7 (2016[1]) |
Sito web | www.napsteam.com/ |
NAPS Team s.n.c.[2] è una software house italiana indipendente produttrice e sviluppatrice di videogiochi, avente sede a Messina in Sicilia. Il NAPS Team è il più antico studio di sviluppo italiano in attività, fondato nel 1993 da Fabio Capone e Domenico Barba. Al 2021 lo studio dichiara di aver sviluppato 45 giochi, spaziando su numerosi generi e numerose piattaforme, soprattutto console e dispositivi mobili.[3]
L'acronimo NAPS è registrato come NA.P.S.,[2] ma il suo significato non viene rivelato.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La società venne fondata a Messina nel 1993 da Fabio Capone (n. 28 ottobre 1974)[5] e Domenico Barba.[6] I due intorno agli anni 2000 erano amministratori delegati ma, separatamente, Capone era direttore dello sviluppo artistico e Barba direttore solo dello sviluppo.[7]
Già dal 1990 Barba era attivo nella demoscene italiana per l'home computer a 16-bit Amiga, mentre Capone produceva grafica con il software Deluxe Paint. Barba ebbe l'idea di realizzare un picchiaduro a incontri, genere allora molto in voga in sala giochi e su console, soprattutto nella scia di Street Fighter 2. Cercando un grafico, attraverso amicizie comuni contattò Capone. I due iniziarono la collaborazione e realizzarono un primo titolo sperimentale mai pubblicato, Eye of Tiger.[8]
Il primo titolo commerciale è il picchiaduro Shadow Fighter, uscito nel 1994 per Amiga.[3] Dopo il suo clamoroso successo e la sua impegnativa conversione per Amiga CD32, lo studio volle passare integralmente alla grafica 3D, ma la transizione non fu facile e per diverso tempo vennero realizzati solo prototipi non convincenti.[8] Nel 2000 venne finalmente pubblicato Gekido, un picchiaduro a scorrimento per PlayStation, che si può ancora considerare il titolo più rappresentativo dell'azienda; nonostante il genere fosse ormai decisamente in calo,[8] ricevette un discreto successo da parte della critica,[9] portando così all'uscita di un seguito nel 2002 per Game Boy Advance, Gekido Advance: Kintaro's Revenge,[10] che ha avuto recensioni migliori rispetto al precedente capitolo.[11]
I titoli sviluppati nel corso degli anni sono stati pubblicati da molti editori diversi, tra cui Interplay, Agetec, Gremlin Interactive e il suo erede Zoo Games, Nintendo e Sony[12], e in alcuni casi da NAPS stessa. L'azienda ha realizzato tra l'altro una serie di curiosi titoli a basso costo per PlayStation pubblicati con l'etichetta Phoenix Games, di scarso rilievo, ma importanti per sperimentare nuove idee di grafica e di gameplay[13].
Secondo Barba, un titolo che ottenne un successo inaspettato è stato il simulatore di volo WWII: Battle over the Pacific, col risultato relativamente notevole di 250 000 copie vendute. Al contrario, un titolo ambizioso ma rivelatosi deludente è stato Maria the Witch (2014) per dispositivi mobili, bollato dal pubblico come un clone di Flappy Bird.[4] Tra le altre produzioni importanti figura Boot Camp Academy per Nintendo Wii; si ricordano anche gli advergame dei ghiaccioli Polaretti e Polaretti Tropical, sempre su mobile, scaricati da oltre 1 milione di giocatori.[1]
Nel 2016 l'azienda inizia a lavorare al titolo Iron Wings,[14] un simulatore di volo ambientato nella seconda guerra mondiale,[15] progetto molto ambizioso in rapporto alle dimensioni dell'azienda,[1] uscito poi nel corso del 2017 prima su PC[16] e poi per Xbox One[17] e nel 2020 per Nintendo Switch. Nel 2016 i dipendenti dell'azienda erano solo 7, più diversi collaboratori esterni.[1]
Baldo: The Guardian Owls, uscito per molte delle maggiori piattaforme nel 2021, è un videogioco di ruolo ispirato alla serie di The Legend of Zelda ma con lo stile grafico ispirato dai film d'animazione prodotti dallo Studio Ghibli.[18]
Videogiochi
[modifica | modifica wikitesto]L'azienda nel corso degli anni ha sviluppato almeno 45 titoli diversi,[3] qui sono elencati i principali esponenti[19]:
- Shadow Fighter (1994)
- Gekido (2000)
- Rageball (2002, pubblicato da Midas Games in Europa e da Agetec in Nord America)
- Gekido Advance: Kintaro's Revenge (2002)
- Football Madness (2003, pubblicato da Phoenix Games)
- Hot Shot (2003, pubblicato da Phoenix Games)
- Space Rider (2003, pubblicato da Phoenix Games)
- Omega Assault (2003, pubblicato da Phoenix Games)
- Wanted (2004, pubblicato da Phoenix Games)
- Jet Ace (2004, pubblicato da Phoenix Games)
- Flying Squadron (2004, pubblicato da Phoenix Games)
- Silent Iron (2004, pubblicato da Phoenix Games)
- Racing Fever (2005, pubblicato da Neko Entertainment)
- Shoot, raccolta[20] (2005, pubblicato da Phoenix Games)
- WWI: Aces of the Sky (2006, pubblicato da Midas Interactive Entertainment)
- WWII: Battle over the Pacific (2006, pubblicato da Midas Interactive Entertainment)
- SWAT Siege (2006, pubblicato da Phoenix Games)
- Space Rebellion (2006, pubblicato da Phoenix Games)
- Sniper Assault (2007, pubblicato da Phoenix Games)
- Dead Eye Jim (2007, pubblicato da Phoenix Games)
- Operation Air Assault 2 (2007, pubblicato da Midas Interactive Entertainment)
- They Came from the Skies (2007, pubblicato da Midas Interactive Entertainment)
- Twin Strike: Operation Thunder (2008, pubblicato da Zoo Publishing)
- Boot Camp Academy (2010, pubblicato da Ubisoft in Europa e da Zoo Publishing in Nord America)
- Falling to Earth (2014)
- Maria the Witch (2014)
- Pop Island (2014)
- Legendary Knight (2015)
- Polaretti (2016)
- Iron Wings (2017)
- The Knight & The Dragon (2019)
- Baldo: The Guardian Owls (2021)
Annullati
[modifica | modifica wikitesto]- Dark Night[21] (diventato anni dopo Baldo: The Guardian Owls)
- Eye of Tiger[8]
- Gekido: The Dark Angel
- Green Beret per Game Boy Color[22]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Manuela Modica, I videogame nati sullo Stretto e Messina finisce sulla Playstation, in La Repubblica Palermo, 21 dicembre 2016. URL consultato il 20 dicembre 2021.
- ^ a b NA.P.S. Team di Domenico Barba e Fabio Capone S.N.C., su guidamonaci.it.
- ^ a b c (EN) About, su napsteam.com, NAPS Team. URL consultato il 19 dicembre 2021.
- ^ a b Intervista (Domenico Barba), su Shadow Fighter, dizionariovideogiochi.it.
- ^ Retro Gamer 3, p. 58.
- ^ Retro Gamer 3.
- ^ Joypad, p. 92.
- ^ a b c d Retrogame Magazine 3, p. 40.
- ^ (EN) Gekido for PlayStation, su GameRankings. URL consultato il 4 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2019).
- ^ Edoardo Ullo, Intervista a Naps Team, su Gekido ed altro, in IlVideogioco.com, 24 marzo 2018. URL consultato il 4 maggio 2018.
- ^ (EN) Gekido Advance: Kintaro's Revenge for Game Boy Advance, su GameRankings. URL consultato il 4 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2019).
- ^ Retro Gamer 3, p. 60.
- ^ Retrogame Magazine 3, p. 41.
- ^ (EN) Iron Wings - Making of, su YouTube, NAPS Team, 20 novembre 2016. URL consultato il 28 maggio 2018.
- ^ (EN) Sam Bishop, Naps Team announces WW2 flying combat game Iron Wings, in Gamereactor, 17 novembre 2016. URL consultato il 4 maggio 2018.
- ^ Davide Leoni, Iron Wings è il nuovo gioco di N.A.P.S. Team, autori di Gekido e Shadow Fighter, in Everyeye.it, 22 novembre 2016. URL consultato il 4 maggio 2018.
- ^ Vito Gioia, Iron Wings: il team italiano N.A.P.S. annunciata la data di uscita su Xbox One, in Everyeye.it, 25 settembre 2017. URL consultato il 4 maggio 2018.
- ^ Matteo Zibbo, Baldo è l'avventura dello studio italiano NAps Team che si ispira a Zelda e allo Studio Ghibli e che si mostra in un nuovo trailer, in Eurogamer, 22 maggio 2019. URL consultato il 29 maggio 2019.
- ^ MobyGames e sito ufficiale al 20 dicembre 2021.
- ^ Include Flying Squadron (come Air Rescue), Hot Shot (come Ace), Jet Ace (come IF 22), Omega Assault (come G Squad), Silent Iron (come War Drones), Space Rider (come Space Rebellion), e Wanted (come Wild West).
- ^ (EN) Dark Night [GBA – Unreleased], su unseen64.net, 7 aprile 2008. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ (EN) Green Beret / Rush’n Attack [GBC – Cancelled], su unseen64.net, 9 aprile 2009. URL consultato il 16 gennaio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- N.A.P.S. Team (JPG), in J - Joypad, n. 4, Edizioni Master, aprile 2000, pp. 92-93.
- Gianpaolo Iglio, Desert Island - Fabio Capone, in Retro Gamer, n. 3, Formello, Play Media Company, ottobre/dicembre 2007, pp. 58-64, ISSN 1971-3819 .
- Retro Italia - Naps Team!, in Retrogame Magazine, n. 3, speciale PC Giochi n. 12, Cernusco sul Naviglio, Sprea, novembre/dicembre 2016, pp. 40-41, ISSN 1827-6423 .
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su napsteam.com.
- Naps Team (canale), su YouTube.
- (EN) NAPS Team, su MobyGames, Blue Flame Labs.