La storia dei tre gioielli
La storia dei tre gioielli | |
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Titolo originale | Hikayatul jawahiri thalath |
Lingua originale | Arabo |
Paese di produzione | Palestina, Regno Unito, Spagna, Belgio |
Anno | 1995 |
Durata | 107 min |
Genere | drammatico |
Regia | Michel Khleifi |
Sceneggiatura | Michel Khleifi |
Produttore | Michel Khleifi, Omar Al-Qattan |
Produttore esecutivo | Robert Lamb |
Fotografia | Rémon Fromont |
Montaggio | Ludo Troch |
Musiche | Abed Azrie, Jean-Marie Sénia |
Trucco | Tina Kopecka |
Interpreti e personaggi | |
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La storia dei tre gioielli (Hikayatul jawahiri thalath, in arabo: حكاية الجواهر الثلاثة) è un film del 1995 diretto da Michel Khleifi.
Presentato in concorso nella sezione Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, fu il primo lungometraggio ad essere stato girato nella Striscia di Gaza.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Il film narra la storia di un dodicenne arabo di nome Yusef, che fugge dalla violenza del conflitto israelo-palestinese in cerca di uccelli nella tranquilla campagna circostante. In questo luogo, Yusef resta folgorato da Aida, una bella gitana di un vicino quartiere. Nel tempo che trascorrono insieme, i due bambini si rifugiano in una realtà immaginaria, in simbiosi con le piante e gli animali.
Gli eventi drammatici della vita di Yusef – la casa distrutta dalle bombe, il padre in prigione, il fratello armato in fuga dai soldati – scorrono parallelamente alle sue fantasie d'amore escapiste. Un giorno, Aida gli racconta la storia dei tre gioielli mancanti di una collana, importata dalla nonna in Sud America. Con la speranza di sposare la ragazza, Yusef formula quindi un piano per attraversare il mare alla conquista dei gioielli perduti.[2][3]
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è una produzione indipendente realizzata grazie al finanziamento di alcuni paesi europei. Fu girato nei giorni successivi al massacro di Hebron del 1994 e prima dell'arrivo dell'Autorità Nazionale Palestinese. Le riprese si svolsero clandestinamente nella Striscia di Gaza.[1]
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film fu presentato in anteprima al Festival di Cannes 1995, nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, con il titolo Conte des trois diamants. In Francia uscì nelle sale cinematografiche alla fine dell'anno. Fu in seguito proiettato nella cornice di numerosi festival cinematografici internazionali e all'interno di eventi culturali dedicati alla Palestina e ai diritti umani. Nel 2008, è stato distribuito in DVD, in lingua araba con i sottotitoli in inglese.[4]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Candidato come miglior film al Festival di Cannes 1995, nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, vinse il premio Golden Butterfly al festival del cinema per ragazzi di Isfahan, e il gran premio miglior film al Festival cinematografico di Nantes.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Pete Larson, Movie of the Week: Tale of the Three Jewels (1995), su peterslarson.com, 13 giugno 2011. URL consultato il 23 febbraio 2018.
- ^ (EN) Sarah Dennis, Elisabeth Rockteschel, History, Land, and The People: Tale of the Three Jewels, su arabcinemas.wordpress.com, Arab Cinemas, 19 ottobre 2014. URL consultato il 23 febbraio 2018.
- ^ (EN) Film archive: Tale of the Three Jewels, su hrw.org, Human Rights Watch. URL consultato il 23 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2009).
- ^ (EN) Hikayatul jawahiri thalath (Tale of the Three Jewels) (1995), su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes. URL consultato il 23 febbraio 2018.
- ^ (EN) Tale of the Three Jewels, su arabfilm.com, Arab Film. URL consultato il 23 febbraio 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La storia dei tre gioielli, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La storia dei tre gioielli, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) La storia dei tre gioielli, su FilmAffinity.
- (EN) La storia dei tre gioielli, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La storia dei tre gioielli, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).