Johnny Alf

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Johnny Alf
NazionalitàBrasile (bandiera) Brasile
GenereBossa nova
Música popular brasileira
Samba
Periodo di attività musicale1952 – 2009
Strumentopianoforte, voce

Johnny Alf, pseudonimo di Alfredo José da Silva (Rio de Janeiro, 19 maggio 1929Santo André, 4 marzo 2010), è stato un pianista, compositore e cantante brasiliano.

Lo stile ritmato del suo pianismo ha influenzato schiere di cantanti e di strumentisti brasiliani[1]. Definito dal critico musicale Ruy Castro «il vero padre della bossa nova»[2], Johnny Alf in segno di apprezzamento ricevette da Jobim il nomignolo di “Genialf”[3].

A soli tre anni rimase orfano del padre, un sottufficiale delle Forze Armate, e si occupò della sua formazione soltanto la madre. Questa dovette andare a lavorare come donna di servizio presso una famiglia che accolse il bimbo e lo crebbe amorevolmente come un figlio naturale[4]. A nove anni cominciò a prendere lezioni di pianoforte e mostrò presto una preferenza per la musica che acquisiva attraverso le colonne sonore cinematografiche. Imparò ad apprezzare Cole Porter, George Gershwin e Nat King Cole. Mentre studiava in collegio, quattordicenne, creò il suo primo gruppo musicale e si propose di imparare la lingua inglese presso l'Instituto Brasil Estados Unidos (IBEU); qui gli fu consigliato di adottare lo pseudonimo americaneggiante in vista di un suo intervento alla Rádio MEC in un programma di jazz[5], e nell’Istituto studiò anche pianoforte classico sotto la guida di Geni Bálsamo[6]. Seguì una girandola di attività, molte delle quali legate alla sua passione musicale: dopo avere fatto il contabile per una compagnia ferroviaria, lavorò presso l’IBEU, mise in piedi un’associazione per attivare rapporti fra musica brasiliana e nordamericana in cui si alternavano dibattiti, film, spettacoli, ascolto collettivo di dischi di nuova produzione. Il circolo del giovane e dinamico Johnny Alf attirò l’attenzione di Dick Farney, appena tornato dagli Stati Uniti, che vi si iscrisse, e in suo onore l’associazione assunse il nome di Sinatra-Farney Fã Club; frequentavano il locale altri musicisti non ancora celebri: fra loro João Donato, Paulo Moura, Nora Ney, Doris Monteiro, Bebeto Castilho, Tom Jobim e Luiz Bonfá[5].

La carriera artistica

[modifica | modifica wikitesto]

L’esordio da professionista avvenne quando si aggregò come pianista a formazioni che fra il 1952 e l’anno successivo maturarono esperienza suonando nei night club di Rio[7]. Nei locali di Copacabana ebbe occasione di conoscere Dolores Duran, João Gilberto, Carlos Lyra, João Donato e Tom Jobim[8]. Alf cominciò a comporre e a incidere, debuttando con Estamos sós, O que é amar e Escuta scritte per Mary Gonçalves, e registrando De cigarro em cigarro, di Luiz Bonfá, e Falsete, di propria creazione. Altre due composizioni di Alf, Céu e mar e Rapaz de bem, sono ritenute antesignane della bossa nova[7]. A metà degli anni cinquanta, accettò la proposta di inaugurare il Baiúca, un nuovo locale di San Paolo, città nella quale il pianista si trasferì da Rio de Janeiro lasciando ammiratori e seguaci[9]. Sarebbe ritornato nella città carioca nel 1962[7].

È del 1961 il suo primo album, Rapaz de bem, in cui sono presenti sue composizioni e motivi ripresi da altri musicisti brasiliani, e la stessa configurazione hanno la sua seconda opera, Diagonal, del 1964, e Johnny Alf, di due anni dopo. Nei primissimi anni sessanta frequentò il Bottle’s Bar di Rio, dove si esibivano anche Sérgio Mendes, Luís Carlos Vinhas, Sylvia Telles e il Tamba Trio; in quel periodo Johnny Alf diede vita a un complesso in cui il suo pianoforte era affiancato al contrabbasso di Tião Neto e alla batteria di Edison Machado. Nel 1967 la sua Eu e a brisa, pur eliminata in una gara canora televisiva, divenne uno dei suoi maggiori successi[7].

Negli anni settanta, trasferitosi a San Paulo, continuò prevalentemente a lavorare in sala di registrazione, e dopo un decennio in sordina nel 1990 riapparve nel CD Olhos negros, a cui partecipò un gran numero di artisti brasiliani: Gal Costa, Chico Buarque, Caetano Veloso, Leny Andrade, e una schiera di eccellenti strumentisti fra cui spiccano Roberto Menescal e José Alves da Silva, in arte Aimoré. A fine decennio vennero lanciati altri tre dischi di Alf, che nella seconda metà degli anni novanta fu impegnato a incidere nei lavori discografici di altri musicisti fra i quali Ary Barroso, Tom Jobim, Djavan, Marcos Valle, João Donato e Chico Buarque. Lo spettacolo Bossa nova in concert del 2004 lo vide assieme ad alcuni fra i più grandi nomi della musica brasiliana del suo tempo: con Alf si avvicendarono Carlos Lyra, João Donato, Roberto Menescal, Wanda Sá, Leny Andrade, Pery Ribeiro, Durval Ferreira, Marcos Valle, Os Cariocas, Eliane Elias[7].

Da anni ammalato di tumore, celebrò nel maggio 2009 gli ottant’anni di età con dei concerti a fianco di Alaíde Costa ed Emílio Santiago[10]. La morte sopravvenne il 4 marzo 2010 all'ospedale Mário Covas di Santo André dove il musicista veniva curato da tre anni per un cancro alla prostata che era ormai giunto allo stadio terminale[11].

  • 1961 - Rapaz de bem
  • 1964 - Diagonal
  • 1966 - Johnny Alf
  • 1971 - Ele é Johnny Alf
  • 1974 - Nós
  • 1978 - Desbunde total
  • 1989 - O que é amar - Série Documento (raccolta)
  • 1991 - Olhos negros
  • 1993 - Acervo Especial - Johnny Alf & Leny Andrade
  • 1997 - Noel Rosa - Letra e música
  • 1998 - Cult Alf - 40 anos de bossa nova
  • 1999 - Eu e a bossa
  • 2001 - Bis - Johnny Alf (raccolta)
  • 2001 - A música brasileira deste século por seus autores e intérpretes - Johnny Alf
  • 2006 - Mais um som
  • 1952 - De cigarro em cigarro/Falseta
  • 1954 - Dizem por aí/Beija-Me mais
  • 1955 - Rapaz de Bem/O tempo e o vento
  • 1958 - Céu e mar/Com sinceridade
  • 1968 - Samba do retorno/Eu e a brisa (Johnny Alf e Sexteto Contraponto)
  • 1972 - Eu e a brisa/Não feixa a cona morrer/Sandália de prata/Tema Carnaval

Partecipazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Apparizioni con artisti vari:

  • 1965 - Movimento 65
  • 1968 - Isto é Musicanossa!
  • 1968 - Musicanossa
  • 1971 - História da música popular brasileira - Custódio Mesquita
  • 1975 - 100 Anos de música popular brasileira vol. 5 - Projeto Minerva
  • 1975 - Som brasileiro
  • 1975 - MPB Espectacular vol. 2
  • 1976 - Anjo mau - Trilha sonora da novela
  • 1976 - 100 Anos de Música Popular Brasileira vol. 6 - Projeto Minerva
  • 1977 - Nova História da Música Popular Brasileira - Custódio Mesquita
  • 1978 - O fino da bossa
  • 1978 - “Velha” Bossa Nova
  • 1979 - Nova história da música popular brasileira - Johnny Alf e os precursores da bossa nova
  • 1979 - Gala 79 apresenta: o melhor da bossa nova
  • 1979 - O banquete dos mendigos
  • 1983 - história da música popular brasileira – Série grandes compositores – Samba I
  • 1983 - Bossa nova - 25 anos
  • 1984 - Uma noite no Chiko's Bar
  • 1989 - Rio Show Festival - A noite da bossa nova
  • 1989 - Projeto Brahma Extra – Grandes intérpretes
  • 1990 - Bossa nova Wonderland
  • 1991 - No Tom da Mangueira
  • 1995 - Songbook Ary Barroso vol. 3
  • 1996 - Songbook Tom Jobim vol. 1
  • 1997 - Songbook Djavan
  • 1997 - Casa da bossa
  • 1998 - Songbook Marcos Valle
  • 1999 - Colecionave
  • 1999 - Songbook Chico Buarque
  • 1999 - Songbook João Donato
  • 1999 - As sete palavras de Cristo na cruz
  • 2000 - Noel pela primeira vez
  • 2002 - Bossa Nova Lounge – Dreamer
  • 2002 - Duetos (Gal Costa)
  • 2002 - Duetos (Chico Buarque)
  • 2002 - Sambas e bossas (Claudia Telles)
  • 2003 - Moderna nostalgia Brasil
  • 2003 - Joyce Bossa duets (Joyce)
  • 2004 - Tropique Samba Lounge - Samba e Amor
  • 2005 - Bossa Nova in Concert
  • 2011 - 100 Anos de música popular brasileira - Box con 4 CD doppi (postumo)[12]
  1. ^ (PT) Johnny Alf, su cliquemusic.com.br, Cliquemusic. URL consultato il 31 luglio 2023.
  2. ^ (EN) Larry Rohter, Johnny Alf, a ‘Father of Bossa Nova,’ Dies at 80, su nytimes.com, The New York Times. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  3. ^ Morto Johnny Alf «padre» della Bossa Nova, su archiviostorico.corriere.it, Il Corriere della Sera. URL consultato il 26 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  4. ^ (EN) Alvaro Neder, Johnny Alf, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  5. ^ a b (PT) Johnny Alf - Biografia, su dicionariompb.com.br, Dicionário Cravo Albin da Música Popular Brasileira. URL consultato il 17 agosto 2022.
  6. ^ Castro, p. 33.
  7. ^ a b c d e (PT) Johnny Alf - Dados Artísticos, su dicionariompb.com.br, Dicionário Cravo Albin da Música Popular Brasileira. URL consultato il 17 agosto 2022.
  8. ^ Castro, pp. 86-8.
  9. ^ Castro, p. 88.
  10. ^ (PT) Morre Johnny Alf, um pioneiro da bossa nova, su jornalwebminas.com.br, Jornal WebMinas. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2012).
  11. ^ (PT) Johnny Alf, precursor da bossa nova, morre aos 80 anos em SP, su www1.folha.uol.com.br, Folha de S. Paulo. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  12. ^ (PT) Johnny Alf - Discografia, su dicionariompb.com.br, Dicionário Cravo Albin da Música Popular Brasileira. URL consultato il 17 agosto 2022.
  • Ruy Castro, Chega de Saudade - Storia e storie della bossa nova, Sassari, Angelica Editore, 2005, ISBN 88-7896-001-2.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN228385764 · ISNI (EN0000 0003 6475 8964 · Europeana agent/base/120763 · LCCN (ENno2005004441 · BNF (FRcb14041752z (data)