Jack Starr
Jack Starr | |
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Jack Starr nel 2012 | |
Nazionalità | Stati Uniti Francia |
Genere | Heavy metal[1] Blues[2] |
Periodo di attività musicale | 1971 – in attività |
Strumento | Chitarra |
Etichetta | Minotauro Records |
Gruppi attuali | Burning Starr |
Gruppi precedenti | California (1971-1973) Starr System (1975-1976) Virgin Steele (1981-1984) Devil Childe (1984) Phantom Lord (1984-1985) Strider (1991) Smokestack Lightning (1991) Guardians of the Flame (2002-2004) |
Album pubblicati | 23 |
Studio | 21 |
Raccolte | 2 |
Sito ufficiale | |
Jack Starr (Parigi, 22 agosto 1951[3]) è un chitarrista e compositore statunitense noto per essere stato uno dei fondatori del gruppo musicale heavy metal Virgin Steele e per essere il leader dei Burning Starr.[4]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Virgin Steele e Burning Starr
[modifica | modifica wikitesto]Jack Starr nacque in Francia, da madre francese e padre statunitense, e lì trascorse la sua infanzia.[3][5] In seguito si trasferì con la famiglia a Long Beach (New York), negli Stati Uniti, dove frequentò le high school. Tra il 1971 e il 1973 ebbe la sua prima esperienza musicale con un gruppo rock chiamato California (noto anche come Cynthia Fever), con cui realizzò due singoli.[6] Successivamente tornò in Francia, a Parigi, dove, nel 1975, fondò gli Starr System, band in cui militò anche Jano Hanela (in seguito batterista dei Trust), dei quali fece parte fino all’anno seguente; dopodiché si trasferì definitivamente negli Stati Uniti.[7][8]
Nel 1981, assieme a David DeFeis, Joe O’Rielly e Joey Ayvazian diede vita ai Virgin Steele.[9] L’anno successivo contribuì alla registrazione dei brani per l’album Virgin Steele, a cui seguirono Guardians of the Flame e l’EP A Cry in the Night, entrambi del 1983. A causa di divergenze d’opinione con gli altri membri, riguardo al percorso stilistico intrapreso della band, Starr abbandonò il gruppo nel 1984.[4][8]
Il chitarrista si dedicò quindi alla realizzazione di un disco da solista, per il quale si avvalse delle prestazioni del cantante Rhett Forrester, del bassista Garry Bordonaro e del batterista Carl Canedy, oltre che della collaborazione di altri musicisti.[5][10] Out of the Darkness, uscì attraverso l’etichetta discografica Passport Records e in Europa fu pubblicato dalla Roadrunner Records e dalla Music for Nations.[11] Sul finire del 1984 Starr fu invitato a prendere parte dei gruppi musicali doom metal e speed metal chiamati Devil Childe e Phantom Lord, i cui omonimi album uscirono qualche anno dopo.[3] Si trattò di due formazioni improvvisate, che videro anche la presenza di Joe Hasselvander (in seguito batterista di Pentagram e Raven), e che registrarono del materiale con un budget estremamente ridotto. Nello stesso periodo venne anche inciso Lady Killer, un album da solista di Hasselvander, in cui le sessioni di chitarra vennero eseguite da Jack Starr.[12] Lo stesso anno il chitarrista diede vita ai Burning Starr, con cui, tra il 1985 e il 1989, realizzò quattro dischi, il secondo dei quali, No Turning Back!, vide la partecipazione di David DeFeis come produttore e tastierista.[4][13] In seguito Starr sciolse la band a causa della perdita di interesse da parte dei sostenitori, dovuta anche all’avvento di nuove correnti nella musica rock meno convenzionale.[8]
Altri progetti e il ritorno dei Burning Starr
[modifica | modifica wikitesto]Continuò quindi la carriera da solista e nel 1990 uscì A minor Disturbance un album totalmente strumentale che vide anche la partecipazione del batterista John O'Reilly.[3] L’anno successivo, insieme a Mike Tirelli, già compagno di formazione nei Burning Starr, Starr partecipò al progetto musicale denominato Strider, con cui realizzò un omonimo album, inoltre, con David DeFeis, si dedicò per breve tempo agli Smokestack Lightning, un gruppo orientato verso il blues.[14] Successivamente collaborò con gli Oxygen 1, una band che per un certo periodo ebbe nei propri ranghi il batterista Bobby Rondinelli, cui partecipò alla registrazione di un lavoro edito nel 1994.[1][14] Nel 1997 collaborò ancora con DeFeis, nell'ambito del progetto denominato Reunion of Steel, per l'incisione di un demo chiamato Sacred Demoes, le cui quattro tracce vennero in seguito registrate nuovamente per l'album The Book of Burning dei Virgin Steele.[15][16][17]
Nel 2000 uscì Soon Day Will Come, il suo terzo capitolo da solista, questa volta orientato verso le sonorità del rock latino, ispirato alla musica di Carlos Santana.[3] L’anno dopo Starr fondò i Guardians of the Flame, nome tratto dalla canzone scritta da lui e DeFeis per l’omonimo album dei Virgin Steele.[18] La band vide la presenza di Joe Hasselvander alla batteria e di Ned Meloni al basso, che già in precedenza ebbero modo di collaborare con lui, oltre al cantante Shmoulik Avigal. Con questa formazione registrò l’album Under a Savage Sky, che venne pubblicato nel 2003, e assieme al bassista, nello stesso periodo, si cimentò anche in un progetto di musica country chiamato South of Georgia.[3][8]
In seguito riscoprì la sua passione per il blues dando vita alla Jack Starr Blues Band, con cui si esibì dal vivo e, nel 2008, realizzò il disco Take It to the Bank.[19] Lo stesso anno il chitarrista riformò i Burning Starr, in occasione del concerto che tennero al Magic Circle Festival.[20] Con loro realizzò altri due dischi usciti nel 2009 e nel 2011 anno in cui venne pubblicato anche il suo quarto album da solista, Swimming in Dirty Water, incentrato su suoni tipicamente blues.[2][21] In seguito rimase impegnato con la band per le esibizioni dal vivo e per la produzione di nuovo materiale.[22][23]
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Da solista
[modifica | modifica wikitesto]Album in studio
[modifica | modifica wikitesto]- 1984 – Out of the Darkness
- 1990 – A minor Disturbance
- 2000 – Soon Day Will Come
- 2011 – Swimming in Dirty Water
Raccolte
[modifica | modifica wikitesto]- 2001 – Before the Steele: Roots of a Metal Master
Con i Burning Starr
[modifica | modifica wikitesto]Album in studio
[modifica | modifica wikitesto]- 1985 – Rock the American Way
- 1986 – No Turning Back!
- 1987 – Blaze of Glory
- 1989 – Jack Starr's Burning Starr
- 2009 – Defiance
- 2011 – Land of the Dead
- 2017 – Stand Your Ground
- 2022 - Souls off Innocence
Raccolte
[modifica | modifica wikitesto]Con i Virgin Steele
[modifica | modifica wikitesto]Album in studio
[modifica | modifica wikitesto]- 1982 – Virgin Steele
- 1983 – Guardians of the Flame
EP
[modifica | modifica wikitesto]- 1983 – A Cry in the Night (pubblicato negli USA con il titolo Wait for the Night)
Con altre band
[modifica | modifica wikitesto]- California
- Singoli
- 1972 – Rock Star / So long Jo
- 1973 – Teenage Lover / Gin Gin woman
- Devil Childe
- 1985 – Devil Childe
- Phantom Lord
- 1985 – Phantom Lord
- 1986 – Evil Never Sleeps
- Strider
- 1991 – Strider
- Guardians of the Flame
- 2003 – Under a Savage Sky
- Jack Starr Blues Band
- 2008 – Take It to the Bank
Collaborazioni e apparizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Joe Hasselvander
- 1985 – Lady Killer
- Oxygen 1
- 1994 – Oxygen 1
- Reunion of Steel
- 1997 – Sacred Demoes (demo di 4 tracce inciso con David DeFeis)
- Thrasher
- 1985 – Burning At The Speed Of Light (assolo nella title track)
- Artisti vari
- 2014 – Officina dei Sogni 2 - A Tribute to Strana Officina (ospite dei Darking in The Ritual)
- 2015 – Metal Avenger (chitarra solista in Legions of the Psykon World)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Jack Starr Biography, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ a b (EN) Swimming in Dirty Water, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ a b c d e f (EN) Interviews: Jack Starr's Burning Star, su lordsofmetal.nl, dicembre 2009. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ a b c Alessandro Bonini e Emanuele Tomagnini, V, in Enciclopedia discografica. Dal rock al soul, dal pop alla new wave, dal punk al metal al jazz, Roma, Gremese Editore, 2004, p. 304.
- ^ a b (EN) Jack Starr Featuring Rhett Forrester, Out Of The Darkness, su metalincmagazine.com, novembre 2013. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (FR) Cynthia Fever / California (1971-1973), su france-heavy-rock.eklablog.com, 13 ottobre 2009. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (FR) Starr System (1975-1976), su france-heavy-rock.eklablog.com, 30 marzo 2012. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ a b c d (EN) Biography, su jackstarr.com. URL consultato il 1º marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2009).
- ^ (EN) Virgin Steele Biography, su virgin-steele.com. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (EN) Out of the Darkness Credits, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (DE) Jack Starr: Out Of The Darkness (1984), su musik-sammler.de. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (EN) Jack Starr "Living Life In Limbo", su joehasselvander.blogspot.it, 7 dicembre 2008. URL consultato il 26 febbraio 2017.
- ^ (EN) CD Gallery - Jack Starr's Burning Starr, su nolifetilmetal.com. URL consultato il 26 febbraio 2017.
- ^ a b (EN) Jack Starr (Guardians Of The Flame) interview, su metal-temple.com, 11 aprile 2002. URL consultato il 1º marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2018).
- ^ (EN) Jack Starr's Burning Starr, su rockpages.gr, 8 gennaio 2015. URL consultato il 1º marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2017).
- ^ (EN) Sacred Demoes Credits, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (EN) Starr's Trek - An Interview With Jack Starr, su progressiveworld.net, aprile 2003. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (EN) Jack Starr And The Guardians Of The Flame Debut!, su bravewords.com, 23 aprile 2001. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (EN) Jack Starr's Burning Starr - Jack Starr, su metalkaoz.com, 11 maggio 2013. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (EN) Jack Starr's Burning Starr: Footage From Magic Circle Festival Available, su blabbermouth.net, 5 agosto 2008. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ (EN) Burning Starr, su bnrmetal.com. URL consultato il 1º marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2017).
- ^ Jack Starr's Burning Starr: una data a Brescia, su metalitalia.com, 6 giugno 2014. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ Jack Starr’s Burning Starr: pronti per registrare il nuovo album, “Stand Your Ground”, su metallus.it, 11 marzo 2015. URL consultato il 1º marzo 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alessandro Bonini e Emanuele Tomagnini, Enciclopedia discografica. Dal rock al soul, dal pop alla new wave, dal punk al metal al jazz, Roma, Gremese Editore, 2004, ISBN 88-8440-314-6.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jack Starr, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Jack Starr, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Sito Ufficiale, su jackstarr.com.