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Giovanni Boselli Sforza
Giovanni Boselli Sforza (Asmara, 29 aprile 1924 – Roma, 24 giugno 2007) è stato un fumettista e illustratore italiano.[1][2][3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato in Eritrea, allora colonia italiana, si trasferì con la famiglia a Roma all'età di dieci anni; mentre studia per diventare ingegnere, si appassionò al disegno iniziando a collaborare con varie riviste satiriche come Marc'Aurelio, L'Umorista e Don Basiglio pubblicando vignette e illustrazioni. Nel dopoguerra crea personaggi suoi come "Joe Felix", edito nella collana Albi del Quadrifoglio della Casa Editrice Centrale, oltre a illustrare libri per bambini e collabora come illustratore per diversi editori romani.[1][2]
Nel Pioniere dal 1951 al 1954 furono pubblicati i seguenti suoi racconti: Tartarino - Sor Gervaso, zio Faustino e Calimero - Il debutto di Charlot - Figli dalla Cina - La tigre sacra e Il cavaliere dell'Umanità.[4][5][6][7]
Negli anni sessanta, anche con lo pseudonimo Ellis, realizza anche serie a fumetti realistiche; a fine anni sessanta iniziò anche una lunga collaborazione con la rivista per bambini Il Giornalino, edito dalle Edizioni Paoline, ideando diverse serie di fumetti come "Susy la Rossa" (1969) e "Gec Sparaspara" insieme a Mario Basari (1970); sempre con Basari realizzò le serie "Zia Rapunzia" e "Pachito Olé"; con Corrado Blasetti realizzò invece negli anni settanta e ottanta le serie Bellocchio e Leccamuffo (1970), Signor Beniamino (1972), Dodo & Cocco (1986) e Quelli del West (1988). Nel 1995, con Giuseppe Ramello realizza la serie "Topo Leonardo".[1][2]
Morì a Roma il 24 giugno 2007.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Giovanni Boselli, su lambiek.net. URL consultato il 3 marzo 2020.
- ^ a b c d Giovanni Bosseli Sforza, su lfb.it, Fondazione Franco Fossati. URL consultato il 06-06-2008.
- ^ Conoscere insieme, su glink.it. URL consultato il 3 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2020).
- ^ Pioniere 1951, su ilpioniere.org.
- ^ Pioniere 1952, su ilpioniere.org.
- ^ Pioniere 1953, su ilpioniere.org.
- ^ Pioniere 1954, su ilpioniere.org.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Boselli Sforza, su Fondazione Franco Fossati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305358215 · SBN RAVV071203 |
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