Gerhart M. Riegner

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1993

Gerhart Moritz Riegner (Berlino, 12 settembre 1911Ginevra, 3 dicembre 2001) è stato un attivista tedesco, segretario generale del Congresso ebraico mondiale dal 1965 al 1983.

Il telegramma Reigner

L'8 agosto 1942 inviò il famoso telegramma Riegner per via diplomatica a Stephen Samuel Wise, presidente del Congresso ebraico mondiale. Tuttavia, Wise non l'ha ricevuto fino alla fine del mese.[1] La fonte dell'informazione era Eduard Schulte, l'amministratore delegato antinazista dell'importante azienda tedesca Giesche (parte della Silesian-American Corporation) che impiegava funzionari nazisti di alto livello.

Il suo telegramma è stata la prima comunicazione ufficiale sull'Olocausto pianificato.

Il telegramma Riegner recitava in parte:

(EN)

«Have received through foreign office following message from Riegner Geneva STOP Received alarming report that in Führers headquarters plan discussed and under consideration all Jews in countries occupied or controlled Germany number 3½ to 4 million should after deportation and concentration in East at one blow exterminated to resolve once and for all Jewish question in Europe.»

(IT)

«Ho ricevuto tramite l'ufficio estero il seguente messaggio da Riegner Ginevra STOP Ricevuto un rapporto allarmante che nel piano del quartier generale del Führer è stato discusso e preso in considerazione tutti gli ebrei nei paesi occupati o controllati dalla Germania, il numero da 3½ a 4 milioni dovrebbe dopo la deportazione e la concentrazione nell'Est essere sterminati in un colpo solo per risolvere una volta per tutte la questione ebraica in Europa.»

I pronipoti sono: Sophie, Frank, Henry e Katherine Riegner.

«Mai ho sentito così forte il senso di abbandono, impotenza e solitudine come quando ho inviato messaggi di disastro e orrore al mondo libero e nessuno mi ha creduto.»

Premi e riconoscimenti

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Nel 1994 ha ricevuto il Premio Quattro Libertà per la Libertà di Culto.[2]

Nel 2001 Riegner ha ricevuto un dottorato onorario dall'Università di Lucerna.[3]

  1. ^ (DE) Der vergessene Whistleblower der Nazis, su spiegel.de.
  2. ^ Archived copy, su rooseveltinstitute.org. URL consultato il 4 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
  3. ^ Honorary Doctorates - University of Lucerne, su unilu.ch. URL consultato il 15 maggio 2019.

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