Enrico I di Tubinga
Enrico di Tubinga, (in tedesco Heinrich de Tvingen o in latino Henricus de Tvingen) (1087 circa – 28 febbraio 1103), fu conte di Tubinga[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È considerato figlio del conte di Nagoldgau Anselmo il Giovane e Berta. Dalla dinastia dei conti di Nagoldgau discesero i conti palatini di Svevia della casa di Tubinga.
Nel 1085 Enrico fondò con i suoi zii Ugo III di Nagold e Sigiboto il monastero di Blaubeuren. In un registro di donazioni del monastero di Reichenbach è riportato che il 22 luglio 1087 Bubo di Iflingen donò al monastero una proprietà a Gündringen an der Steinach. Come testimoni erano presenti l'abate Guglielmo di Hirsau, il conte di Calw Adalberto III e un certo conte Enrico "di Tubinga", nella contea del quale era situata la proprietà in questione,[2] e suo fratello Ugo. Un anno dopo, sotto la supervisione del conte Enrico di Tubinga, furono trasferite al monastero ulteriori proprietà situate a Gündringen e nella vicina città di Schietingen.
Si sposò con Adelaide di Enzberg († 11 marzo 1122), figlia del conte Zeisolf di Kraichgau. Insieme a sua moglie, si occupò del completamento della fondazione del monastero di Blaubeuren.[3][4] Enrico a sua volta donò, tra le altre cose, Berghulen, Hohenhülen, Tragweiler e Winnenden, con suo fratello Ugo, invece, Bremelau, due corti vicino ad Asch e due vicino a Gerhausen. Ad Adelaide, in particolare, è attribuita una donazione di Anselmo di Rotenacker ed Heudorf. Sorpassò persino il marito nel pio zelo per la cura del monastero: per coronare la fondazione, si recò a Roma e pose il monastero "sull'altare di San Pietro", ponendolo sotto la protezione della sede pontificia e chiedendo la conferma della fondazione. Il Santo Padre accolse volentieri la richiesta di Adelaide, che viene chiamata la "sua amata figliola".[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Manfred Hiebl: Heinrich, Graf von Tübingen, su manfred-hiebl.de.
- ^ Stephan Molitor: Das Reichenbacher Schenkungsbuch, Stuttgart 1997, Seite 123 P. 19, Seite 117f, P. 12 und Seite 186., St 11: [...] et trium comitum, uidelicet Heinrici de Tvingen, in cuius comitatu idem predium situm est, [...] citato da Gregor Swierczyna in Von Herren, Vögten, Grafen und Herzögen (PDF), su kreis-calw.de, p. 6 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2014).
- ^ Katalog der Deutschen Nationalbibliothek, su d-nb.info.
- ^ Manfred Hiebl: Adelheid von Enzberg., su manfred-hiebl.de.
- ^ Geschichte des Klosters Blaubeuren, su seminar-blaubeuren.de. URL consultato l'8 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2017).
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