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Concordia di Leuenberg
La Concordia di Leuenberg è un testo di accordo teologico ecumenico accettato il 16 marzo 1973 dalle principali Chiese europee Luterane e Riformate presso il Leuenberg (in Svizzera). Molti considerano il raggiungimento di questo accordo una delle tre tappe principali dei primi cento anni del cammino ecumenico, insieme alla fondazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese nel 1948 e al Concilio Vaticano II (1962-1965)[1]
Contenuti
[modifica | modifica wikitesto]Nel documento, le chiese, che nel XVI secolo si erano reciprocamente scambiate condanne e scomuniche, constatano l'esistenza di una comune comprensione dell'Evangelo, compresi alcuni accordi elementari su importanti dottrine come la cristologia (vengono riaffermate le posizioni emerse nel Concilio di Calcedonia), la predestinazione (con il superamento della doppia predestinazione sostenuta soprattutto dal calvinismo), l'Eucaristia (si parla della validità delle due specie e della impossibilità di separare la comunione con Gesù Cristo nel suo corpo e nel suo sangue dall'atto di mangiare e bere) e la Giustificazione per fede. Ci si dichiara in reciproca comunione ecclesiale (Kirchengemeinschaft, Church fellowship, Communion ecclésiale), compresa sia come comunione di testimonianza e servizio che come comunione nella predicazione e nei sacramenti, incluso il riconoscimento reciproco della consacrazione pastorale e la possibilità dell'intercomunione[2]. Interessante, tanto da far scuola, la via seguita per il superamento delle reciproche precedenti scomuniche. Esse non vengono revocate: si distingue tra l'affermazione positiva di fede, che esse contengono, e il ‘'’damnamus'’' pronunciato di volta in volta contro l'altra parte. Si constata semplicemente che le scomuniche non riguardano – o non riguardano più – lo stato attuale della dottrina delle chiese consenzienti, per cui non hanno più la forza di legittimare oggi la divisione delle chiese[3].
Evoluzione
[modifica | modifica wikitesto]Il numero delle Chiese aderenti è cresciuto negli anni successivi ed ora comprende anche diverse chiese Metodiste (dal 1994) e la Chiesa evangelica dei fratelli Cechi. Il documento è anche un prezioso strumento per il lento processo di avvicinamento tra alcune chiese nel nuovo continente (Formula of Agreement) [4]
Contestualmente all'accoglimento del documento le confessioni coinvolte fondarono una comunità di chiese chiamata "Leuenberg Church Fellowship" o "Communion ecclésiale de Leuenberg". Nel 2003 l'organizzazione prese il nome di "Comunione delle Chiese Protestanti in Europa" (GEKE in tedesco, CPCE in inglese, CEPE in francese, CCPE in italiano)[5]. Oggi conta più di 100 chiese membri e costituisce la più importante organizzazione di chiese protestanti in Europa.
Città europea della Riforma
[modifica | modifica wikitesto]La "Comunione delle Chiese Protestanti in Europa" assegna il titolo di "Città europea della Riforma", che viene attribuito a paesi e città che hanno legami con la storia della Riforma. Al 31 marzo 2021 il titolo è stato assegnato a 102 città[6].
Le città italiane titolate sono:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ ad es. P.A. Gajewski in Ecumenismo nelle Chiese: recezione e resistenze, relazione alla XVII Sessione di formazione ecumenica del Segretariato Attività Ecumeniche Chianciano 2010
- ^ dalla prefazione all'edizione italiana sul sito ufficiale della Comunione delle Chiese Protestanti in Europa
- ^ Peter Neuner in Biblioteca di teologia contemporanea – Queriniana, Brescia 2006 – Prospettive teologiche per il XXI secolo
- ^ Lukas Vischer - A history of the Leuenberg Agreement Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
- ^ vai al sito ufficiale dell'organizzazione
- ^ (DE) Das sind die Reformationsstädte Europas, su reformation-cities.eu.
- ^ A Venezia il titolo ufficiale di “città europea della Riforma”, su chiesaluterana.it, 25 ottobre 2016. URL consultato il 3 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2017).
- ^ Guardia Piemontese è “Città europea della Riforma”, su nev.it, 21 dicembre 2016.
- ^ Torre Pellice è “città europea della Riforma”, su nev.it, 10 aprile 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rosino Gibellini (a cura di), Biblioteca di teologia contemporanea – Prospettive teologiche per il XXI secolo, Brescia, Queriniana, 2006
- F. Ferrario,La chiesa di Gesù Cristo. Il contributo delle Chiese della Riforma al dialogo ecumenico sull'unità della Chiesa. La concordia di Leuenberg, Torino, Claudiana, 1996
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- sito ufficiale della Comunione delle Chiese Protestanti in Europa, su leuenberg.net.
- Storia in inglese della Concordia di Leuenberg, su warc.ch. URL consultato il 7 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- Testo in italiano della Concordia di Leuenberg, su leuenberg.net. URL consultato il 18 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2014).
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