Athalia Schwartz

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Athalia Schwartz

Athalia Schwartz (Copenaghen, 22 febbraio 1821[1]Copenaghen, 2 novembre 1871[1]) è stata una scrittrice e giornalista danese.

Pubblicò libri scolastici, poesie, drammi e racconti. Lavorò per il quotidiano Berlingske come critica teatrale. Scrisse anche in merito alle condizioni di vita delle prostitute in Inghilterra, Paesi Bassi e Belgio[1][2].

Figlia del maggiore Claus Conrad Schwartz (1796-1879) e di Karen Rasmine Baggesen (1796-1863)[3]. Maggiore di sei fratelli, quando il padre venne trasferito per lavoro a Frederikshavn e in seguito ad Aalborg, si occupò dell'istruzione dei suoi fratelli. Nel 1843 aprì una piccola scuola femminile ad Aalborg[1] e studiò da autodidatta per sostenere l'esame che le permise di diventare capo dell'istituto. Fu la terza donna del paese ad ottenere tale qualifica[4].

Dopo la chiusura della sua scuola, nel 1853, si concentrò sulla scrittura, pubblicando saggi, testi scolastici e scrisse parecchi articoli per la stampa nazionale su temi relativi alla pedagogia, all'istruzione e al funzionamento delle scuole[1], pur continuando a insegnare privatamente anche ad altre donne che studiavano per diventare insegnanti[5]. Lavorò anche come insegnante nella scuola di Louise Westergaard[6] dal 1859 al 1862. Il suo primo libro venne pubblicato nel 1849, quando la sua scuola era ancora aperta: si intitolava Dansk Sproglære ed era un libro di testo sulla lingua danese.

Oltre alla saggistica, scrisse parecchie opere di narrativa e alcuni suoi libri furono tradotti in tedesco e svedese[4]. Scrisse anche molte opere teatrali, tra cui Ruth, rappresentata al Teatro reale danese, la cui protagonista venne interpretata da Johanne Luise Heiberg[1].

Nel 1866 le venne conferita la borsa di studio Anckerska legatet[7], che utilizzò per viaggiare in Paesi Bassi, Belgio e Inghilterra, dove fece degli studi sulle condizioni di vita delle prostitute e sui motivi che portavano le donne ad intraprendere tale attività. Pubblicò i risultati di questi studi nel libro Om Stiftelserne til Sædelighedens Fremme del 1867.

Negli anni successivi lavorò come critica teatrale per il Berlingske e dal 1859 per Meïr Aron Goldschmidt, scrivendo sui suoi giornali scandinavi. Morì il 2 novembre 1871 all'età di 50 anni[1].

  • Dansk Sproglære (1849)
  • Haandbog i Undervisningskunsten (1850)
  • Betragtninger over den grasserende Emancipationsfeber (1851)
  • En Contravisite hos Clara Raphael (1851)
  • Vandringer med Danmarks Digtere (1851)
  • Livsbilleder (1852-1861)
  • Livets Konflikter (1853)
  • Ruth (1853)
  • Alexei (1856)
  • Livets Alvor (1858)
  • Skal jeg sætte min Datter i Skole? (1859)
  • Danske Landsbyhistorier (1860)
  • Endnu nogle Ord om Skolevæsenet i Kjøbenhavn (1862)
  • Charlotte Corday (1862)
  • Cornelia (1862)
  • Om Adkomstexamen til at forestaa private Skiler i Kjøbenhavn (1862)
  • Stedmoder og Steddatter (1865)
  • Den nationale Pigeskole (1867)
  • Om Stiftelser til Sædeligheds Fremme (1867)
  • Enhver sin Mission (1870)
  1. ^ a b c d e f g (DA) Adda Hilden, Athalia Schwartz, in Dansk kvindebiografisk leksikon, Rosinante & Co, 2001. URL consultato il 10 agosto 2024.
  2. ^ (DA) Conrad Flemming, Smagen og det nationale: studier i dansk litteraturhistorieskrivning 1800-1861, Copenaghen, Museum Tusculanum Press, 1996, pp. 157, 247, ISBN 9788772893693.
  3. ^ (DA) Joakim Larsen, Schwartz, Athalia, in Carl Frederik Bricka (a cura di), Dansk Biografisk Lexikon: tillige omfattende Norge for Tidsrummet 1537–1814, XV: Scalabrini–Skanke, Copenaghen, Gyldendal, 1901, pp. 394-396. URL consultato il 10 agosto 2024.
  4. ^ a b (DA) Lise Busk-Jensen, Romantikkens forfatterinder, I, Copenaghen, Gyldendal, 2009, pp. 1008-1040, ISBN 978-87-02-08144-2.
  5. ^ (EN) Tove Bull, Carol Henriksen e Toril Swan, Obstacles and opportunities for woman linguists in Scandinavia, in Wendy Ayres-Bennett e Helena Sanson (a cura di), Women in the History of Linguistics, Oxford, Oxford University Press, 2021, p. 257, ISBN 9780198754954.
  6. ^ (DA) Adda Hilden, Louise Westergaard, in Dansk kvindebiografisk leksikon, Rosinante & Co, 2001. URL consultato il 10 agosto 2024.
  7. ^ (DA) Det Anckerske Legat, su litteraturpriser.dk. URL consultato il 10 agosto 2024.

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