Yoav Gallant יוֹאָב גָּלַנְטְ | |
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Ministro della difesa | |
Durata mandato | 29 dicembre 2022 – 5 novembre 2024 |
Capo del governo | Benjamin Netanyahu |
Predecessore | Binyamin Gantz |
Successore | Israel Katz |
Legislatura | XXXVII |
Gruppo parlamentare | Likud |
Ministro delle costruzioni e degli alloggi | |
Durata mandato | 14 maggio 2015 – 2 gennaio 2019 |
Predecessore | Uri Ariel |
Successore | Yifat Shasha-Biton |
Ministro dell'istruzione | |
Durata mandato | 17 maggio 2020 – 13 giugno 2021 |
Capo del governo | Benjamin Netanyahu |
Predecessore | Rafi Peretz |
Ministro dell'Aliyah e dell'integrazione | |
Durata mandato | 9 gennaio 2019 – 2020 |
Capo del governo | Benjamin Netanyahu |
Predecessore | Yariv Levin |
Successore | Pnina Tamano-Shata |
Dati generali | |
Partito politico | Kulanu (2015-2019) Likud (dal 2019) |
Professione | Militare |
Yoav Gallant | |
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Yoav Gallant in uniforme nel 1995 | |
Nascita | Giaffa, 8 novembre 1958 |
Dati militari | |
Paese servito | Israele |
Forza armata | Corpo navale israeliano Forze di terra israeliane |
Anni di servizio | 1977 - 1982; 1984 - 2012 |
Grado | Maggior generale |
Guerre | Guerra del Libano (2006) Conflitto israelo-palestinese |
Campagne | Operazione Piombo fuso |
Comandante di | Vice-comandante del comando delle forze di terra israeliane Comando meridionale Divisione di Gaza Brigata Jenin Shayetet 13 |
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Aluf Yoav Gallant (in ebraico יוֹאָב גָּלַנְטְ; Giaffa, 8 novembre 1958) è un generale e politico israeliano. Ex comandante del Comando meridionale delle forze di difesa israeliane (IDF), ha servito in quanto ministro della difesa nel governo Netanyahu VI fino al 5 novembre 2024.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Gallant ha conseguito una laurea in economia e gestione delle finanze presso l'Università di Haifa. Ha iniziato la sua carriera militare nel 1977, nei commando della marina del Shayetet 13. Dopo una breve parentesi come civile, nella quale lavorò come boscaiolo in Alaska, rientrò nelle IDF. Completato l'addestramento come ufficiale di marina, venne assegnato al comando di una nave lanciamissili e di una compagnia di forze speciali della marina.
Nel 1993, venne trasferito dalla marina all'esercito, ed assegnato come comandante della Brigata Jenin. Tornato dal 1994 al 1997 in marina, come comandante della sua prima unità, lo Shayetet 13, rientrò poi definitivamente nell'esercito alla fine degli anni '90, come comandante della Divisione di Gaza. Nel 2001 viene nominato vice-comandante dell'esercito israeliano Zro'a Ha-Yabasha. Nel 2002 ottiene il rango di maggiore generale per poi diventare il segretario militare del primo ministro Ariel Sharon; nel 2005 viene quindi nominato comandante del Comando meridionale. In tale ruolo ha pianificato e diretto l'operazione Piombo fuso contro le forze di Hamas nella Striscia di Gaza nel gennaio 2009. Nel 2010 è stato indicato come nuovo capo di stato maggiore dell'IDF dal ministro della difesa Ehud Barak.[1]
Abbandonata la vita militare, nel gennaio 2015 è entrato a far parte del partito Kulanu. Dopo le elezioni parlamentari del 2015 è stato nominato ministro delle costruzioni e degli alloggi nel governo Netanyahu IV.[2] Dopo aver aderito al partito Likud, nel gennaio 2019 è stato nominato ministro dell'Aliyah e dell'integrazione.[3] Al momento della nascita del governo Netanyahu V è stato, invece, nominato ministro dell'istruzione. All'interno del governo Netanyahu VI ha ricoperto inizialmente l'incarico di ministro della difesa. Il 26 marzo 2023, dopo aver apertamente chiesto una sospensione dei piani di revisione giudiziaria promossi dal governo, è stato licenziato dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Non essendo, tuttavia, il licenziamento mai entrato effettivamente in vigore, Gallant è rimasto ministro, riconciliandosi con Netanyahu alcune settimane dopo.[4]
Nel maggio 2024 la Corte Penale Internazionale (CPI) ha chiesto il suo arresto[5], assieme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu[6], con l'accusa di sterminio e utilizzo della fame come metodo di guerra, la negazione di aiuti umanitari e stragi di civili.[7][8][9] Tali mandati di arresto sono stati poi ufficialmente emessi dalla Corte il 21 novembre 2024. Due settimane prima, il 5 novembre, Netanyahu aveva annunciato di aver rimosso dal suo incarico il ministro della difesa, con cui aveva delle «divergenze» da mesi.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Meet the panel, su The Jerusalem Post | JPost.com, 2 novembre 2010. URL consultato il 26 maggio 2024.
- ^ (EN) Knesset members. Yoav Gallant, su knesset.gov.il, Knesset (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2020).
- ^ (EN) Raoul Wootliff, ToI Staff, As he leaves Kulanu, Gallant appointed immigration minister, su www.timesofisrael.com. URL consultato il 26 marzo 2023.
- ^ (HE) יואב זיתון, גלנט סירב להתנצל, בסביבתו קובעים: "אזהרותיו התממשו אחת לאחת", in Ynet, 10 aprile 2023. URL consultato il 12 maggio 2023.
- ^ (EN, FR, AR, HE) Statement of ICC Prosecutor Karim A.A. Khan KC: Applications for arrest warrants in the situation in the State of Palestine, su icc-cpi.int.
- ^ I leader di Hamas su cui pende un mandato di arresto sono Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh e Diab Ibrahim Al Masri, con le accuse di sterminio, presa di ostaggi, stupri e altre forme di violenza sessuale.
- ^ Cecilia Scaldaferri e Nuccia Bianchini, La Corte dell'Aja chiede l'arresto di Netanyahu e del capo di Hamas a Gaza, su www.agi.it, 20 maggio 2024. URL consultato il 29 agosto 2024.
- ^ Tribunale Penale Internazionale: la richiesta di arresto per Netanyahu e i leader di Hamas, su altalex.com.
- ^ (EN) ICC statement on arrest warrants of Israeli and Hamas leaders, su www.bbc.com. URL consultato il 29 agosto 2024.
- ^ Benjamin Netanyahu ha licenziato Yoav Gallant, su Il Post, 5 novembre 2024. URL consultato il 9 novembre 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Yoav Galant
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Yoav Galant
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bio dal sito ufficiale delle IDF, su dover.idf.il. URL consultato il 22 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2010).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 173249302 · ISNI (EN) 0000 0001 2344 8965 · LCCN (EN) no2011101061 · GND (DE) 1309412022 · BNF (FR) cb16584617v (data) · J9U (EN, HE) 987007498626005171 |
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