Volo Northwest Orient Airlines 293 | |
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Il Douglas DC-7 coinvolto nell'incidente, fotografato nel 1959 | |
Tipo di evento | Incidente |
Data | 3 giugno 1963 |
Tipo | Schianto in mare; cause indeterminate |
Luogo | Stretto di Clarence |
Stato | Stati Uniti |
Coordinate | 54°12′50″N 133°51′25″W |
Tipo di aeromobile | Douglas DC-7C |
Operatore | Northwest Orient Airlines |
Numero di registrazione | N290 |
Partenza | Joint Base Lewis-McChord, Tacoma, Stati Uniti |
Destinazione | Joint Base Elmendorf-Richardson, Anchorage, Stati Uniti |
Occupanti | 101 |
Passeggeri | 95 |
Equipaggio | 6 |
Vittime | 101 |
Feriti | 0 |
Sopravvissuti | 0 |
Mappa di localizzazione | |
Dati estratti da Aviation Safety Network[1] | |
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Il volo Northwest Airlines 293 era un volo charter militare americano, operato il 3 giugno 1963 da un Douglas DC-7C. L'aereo precipitò in mare al largo delle coste dell'Alaska, provocando la morte di tutti i 101 membri dell'equipaggio e passeggeri a bordo.[1] Fu il peggior disastro della compagnia aerea fino allo schianto del volo Northwest Airlines 255, avvenuto 24 anni dopo.[2]
L'aereo
[modifica | modifica wikitesto]Il velivolo coinvolto nell'incidente era un Douglas DC-7C, marche N290, numero di serie 45209, numero di linea 861. Volò per la prima volta nel 1957. Era alimentato da 4 motori turbo-compound Wright R-3350. Al momento dell'incidente, l'aereo aveva circa 6 anni.[1][3]
L'incidente
[modifica | modifica wikitesto]Il volo 293 venne noleggiato dal servizio di trasporto aereo militare dell'Aeronautica degli Stati Uniti per trasportare 95 militari e le loro famiglie dalla Joint Base Lewis-McChord, nello stato di Washington, alla Joint Base Elmendorf-Richardson, in Alaska. Il DC-7 lasciò McChord alle ore 07:52 Pacific Standard Time. L'ultimo contatto radio avvenne alle 10:06, quando l'equipaggio richiese un cambio dei livello di volo. Dopo di che non si udì più nulla per più di un'ora, quindi fu avviata la ricerca dell'aeromobile alle 11:16. Gli investigatori non trovarono nulla fino alle 19:22, quando vennero avvistati detriti galleggianti situati a quasi 300 chilometri a Ovest-Sud-Ovest di Annette Island, in Alaska.
Furono recuperati circa 1.500 chili di rottami, inclusi giubbotti di salvataggio ancora chiusi nei loro contenitori di plastica e telai dei sedili estremamente deformati. Nessuno dei corpi dell'equipaggio o dei passeggeri è mai stato recuperato.[4]
Le indagini
[modifica | modifica wikitesto]Con il relitto a 8 000 piedi (2 400 m) di profondità, l'Accident Review Board concluse che "a causa della mancanza di prove, il Board non è in grado di determinare la probabile causa dell'incidente".[5][6][7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident Douglas DC-7CF N290 Annette Island, AK, USA, su aviation-safety.net. URL consultato il 21 maggio 2020.
- ^ (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident McDonnell Douglas DC-9-82 (MD-82) N312RC Detroit-Metropolitan Wayne County Airport, MI (DTW), su aviation-safety.net. URL consultato il 21 maggio 2020.
- ^ (EN) N290 | Douglas DC-7C Seven Seas | Northwest Airlines | Jon Proctor, su JetPhotos. URL consultato il 21 maggio 2020.
- ^ (EN) United States Court of Appeals Seventh Circuit, 379 F2d 893 Cox v. Northwest Airlines Inc, F2d, n. 379, 1967, p. 893. URL consultato il 21 maggio 2020.
- ^ (EN) Cause Unknown, su Air & Space Magazine. URL consultato il 21 maggio 2020.
- ^ (EN) SitNews: Fifty years ago, two DC 7s crash in Southeast Alaska eight months apart; Had different outcomes By DAVE KIFFER, su sitnews.us. URL consultato il 21 maggio 2020.
- ^ (EN) A. S. Boyd, R. T. Murphy, C. Gurney, G. J. Minetti, & W. Gillilland, Civil Aeronautics Board, Aircraft Accident Report: Northwest Airlines Flight 293. URL consultato il 21 maggio 2020.