Vittorio Locchi (Figline Valdarno, 8 marzo 1889 – Capo Matapan, 15 febbraio 1917) è stato uno scrittore e militare italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Impiegato nell'amministrazione comunale di Venezia, fu acceso interventista. Partecipò alla prima guerra mondiale sul fronte dell'Isonzo; imbarcato sul piroscafo Minas diretto in Macedonia, morì nell'affondamento da parte di un sommergibile nemico al largo di Capo Matapan.
È autore di raccolte di versi che riecheggiano i poeti popolari toscani del '300 e del '400, da Cecco Angiolieri al Burchiello, ma fu celebre grazie al poemetto La sagra di santa Gorizia, il quale, in lasse di versi sciolti e con tono epico-misticheggiante, rievoca la conquista della città da parte delle truppe italiane (9 agosto 1916). Curò anche un'edizione di Strambotti e ballate di L. Giustinian.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Le canzoni del Giacchio (1914)
- La Sagra di Santa Gorizia (1917)
- La Sveglia. Il Testamento (1918)
- I sonetti della malinconia (1919)
- Singhiozzi e risa (1920)
- Elegie del sereno (1922)
- L'uragano. Dramma in tre atti (1922)
- Tersite (edizione postuma a cura di Ettore Cozzani, Milano, L'Eroica, 1941)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lòcchi, Vittorio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- LOCCHI, Vittorio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Francesca Brancaleoni, LOCCHI, Vittorio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 65, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005.
- Opere di Vittorio Locchi, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Vittorio Locchi, su Open Library, Internet Archive.
- Chi era costui?, su chieracostui.com.
- Biografia (DOC), su gorizia-edu.it. URL consultato il 6 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2006).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 821957 · ISNI (EN) 0000 0000 7358 5434 · SBN CFIV093317 · BAV 495/324515 · LCCN (EN) no2010004416 · GND (DE) 119439271 · BNF (FR) cb11074273g (data) |
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