Di seguito viene riportata una sintetica cronologia delle vittime provocate in Italia durante gli anni di piombo nel 1974.
Vittime del 1974
[modifica | modifica wikitesto]Data | Nome comune | Località | Responsabili | Vittime | Note |
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10 maggio | Rivolta del carcere di Alessandria | Alessandria | Detenuti e forze dell'ordine | Due detenuti, due poliziotti, il medico del carcere e un assistente sociale | Per sedare la rivolta scoppiata in galera il generale Carlo Alberto dalla Chiesa invia la squadra antisommossa a cui ordina l'irruzione: in seguito agli scontri ci saranno 6 morti e numerosi feriti[1]. |
19 maggio | Morte di Silvio Ferrari | Brescia | Ferdinando Ferrari (Avanguardia Nazionale) | Silvio Ferrari (Avanguardia Nazionale) | Ferdinando Ferrari è stato condannato per omicidio colposo[2]. |
28 maggio | Strage di piazza della Loggia | Brescia | Ermanno Buzzi, Carlo Digilio, Carlo Maria Maggi, Marcello Soffiati e Maurizio Tramonte (Ordine Nuovo) | Giulietta Banzi Bazoli, Livia Bottardi Milani, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Alberto Trebeschi, Clementina Calzari Trebeschi e Vittorio Zambarda | Il 22 luglio 2015 la Corte d'appello di Milano ha condannato all'ergastolo Carlo Maria Maggi (ritenuto il mandante della strage) e Maurizio Tramonte (ritenuto uno degli esecutori)[3]. Il 20 giugno 2017 la Cassazione ha reso definitive le condanne[4]. I neofascisti Ermanno Buzzi, Carlo Digilio e Marcello Soffiati sono stati riconosciuti colpevoli post mortem[4]. |
30 maggio | Conflitto di Pian del Rascino | Pian del Rascino | Forze dell'ordine | Giancarlo Esposti (Ordine nero) | Ucciso in seguito a uno scontro a fuoco con i carabinieri e le guardie forestali. Due carabinieri rimasero feriti, mentre tre estremisti furono arrestati. Giancarlo Esposti rimase sul terreno crivellato di proiettili, ucciso con un colpo in testa: si disse che quella ferita sembrava un colpo di grazia dopo un'esecuzione, ma successivamente fu provato che fu lui a sparare per primo[5]. |
17 giugno | Assalto alla sede del Movimento Sociale Italiano di Padova | Padova | Renato Curcio, Alberto Franceschini, Mario Moretti, Roberto Ognibene, Susanna Ronconi, Giorgio Semeria e Martino Serafini (Brigate Rosse) | Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola (MSI) | Primo delitto rivendicato dalle BR[5]. Inizialmente si pensò a una faida interna tra i gruppi neofascisti, ma poi arrivò la rivendicazione brigatista, nel cui volantino c'era scritto: «Un nucleo armato ha occupato la sede del Msi a Padova. Due fascisti presenti, avendo violentemente reagito, sono stati giustiziati. Il Msi di Padova è quello da cui sono usciti gruppi e personaggi del terrorismo antiproletario che hanno diretto le trame nere dalla strage di piazza Fontana in poi... Le forze rivoluzionarie sono... legittimate a rispondere alla barbarie fascista con la giustizia armata del proletariato.»[6]. Roberto Ognibene fu ritenuto l'esecutore materiale del duplice omicidio, mentre Renato Curcio, Alberto Franceschini e Mario Moretti sono stati condannati per concorso morale[7][8]. |
25 giugno | Omicidio di Vittorio Ingria | Barrafranca | Alessandro Bartoli (MSI) | Vittorio Ingria (PCI) | Vittorio Ingria, consigliere comunale, fu ucciso nel corso di una lite, mentre attaccava un manifesto in bacheca[9]. |
4 agosto | Strage dell'Italicus | San Benedetto Val di Sambro | Ignoti membri di Ordine nero | Nicola Buffi, Elena Celli, Elena Donatini, Tsugufumi Fukuda, Raffaella Garosi, Wilhelmus Jacobus Hanema, Herbert Kontriner, Antidio Medaglia, Marco Russo, Maria Santina Carraro in Russo, Nunzio Russo e Silver Sirotti (civili) | Dopo l'assoluzione in primo grado, la Corte d'appello di Bologna condannò all'ergastolo i neofascisti Luciano Franci e Mario Tuti (ritenuti gli autori della strage) e confermò l'assoluzione per Piero Malentacchi e Margherita Luddi. La Cassazione annullò la sentenza ordinando un nuovo processo, che si concluse nel 1991 con l'assoluzione per tutti gli imputati[5]. I giudici d'appello, nonostante le assoluzioni, accertarono che l'attentato era stato organizzato da ambienti di estrema destra[10]. Luciano Franci e Mario Tuti sono poi stati assolti con sentenza definitiva nel 1992[11]. |
8 settembre | Rivolta di San Basilio | Roma | Forze dell'ordine | Fabrizio Ceruso (Autonomia Operaia) | Ucciso durante gli scontri in seguito allo sgombero di 147 case popolari occupate abusivamente[12][13]. |
15 ottobre | Irruzione di Robbiano di Mediglia | Robbiano di Mediglia | Roberto Ognibene (Brigate Rosse) | Felice Maritano (carabiniere) | I carabinieri, scoperta una base brigatista piena di documenti e schedari, si appostarono a sorprendere eventuali visitatori. Due brigatisti, Pietro Bassi e Pietro Bertolazzi, si arresero, mentre Roberto Ognibene sparò durante la fuga, uccidendo il maresciallo Felice Maritano. Ognibene si arrese poco dopo, essendo stato ferito[5]. |
20 ottobre | Omicidio di Sergio Argada | Lamezia Terme | Michelangelo De Fazio (Avanguardia Nazionale) | Sergio Adelchi Argada (FPCR) | Ucciso con una pistola calibro 7,65[14]. |
29 ottobre | Tentata rapina alla Cassa di Risparmio di Firenze | Firenze | Forze dell'ordine | Luca Mantini e Sergio Romeo (NAP) | Altri due complici furono catturati poco dopo[15]. |
20 novembre | Bombe di Savona | Savona | Militanti di estrema destra | Fanny Dallari (civile) | Gravemente ferita in seguito allo scoppio di una bomba, fu sottoposta a un intervento chirurgico[16]. |
5 dicembre | Fatti di Argelato | Argelato | Claudio Bartolini, Stefano Bonora, Stefano Cavina, Franco Franciosi, Marzia Lelli, Ernesto Rinaldi e Claudio Vicinelli (Brigata Bruno Valli, legata a Lavoro Illegale)[17], Toni Negri (Autonomia Operaia) | Andrea Lombardini (carabiniere) | Durante un tentativo di rapina fu ucciso il brigadiere Andrea Lombardini e venne arrestato Bruno Valli[18]. Nel 1987, in seguito al processo 7 aprile, la Corte d'appello di Roma condannò Toni Negri come mandante dell'operazione[5]. |
11 dicembre | Uccisione di Zunno Minotti | Roma | Forze dell'ordine | Zunno Minotti (manifestante) | Ucciso durante una manifestazione di protesta organizzata dagli invalidi di guerra[19]. |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sei morti, quindici feriti, in La Stampa, 11 maggio 1974. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Strage Brescia tutti assolti nel processo d'appello-bis, in La Stampa, 20 aprile 1985. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Emilio Randacio, Piazza della Loggia due ergastoli 41 anni dopo "Finalmente giustizia", in la Repubblica, 22 luglio 2015. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ a b Claudio Del Frate, Strage di Brescia, sentenza definitiva Ergastolo ai due terroristi neri, in Corriere.it, 20 giugno 2017. URL consultato il 21 giugno 2017.
- ^ a b c d e Sergio Zavoli, La notte della Repubblica, Roma, Nuova Eri, 1992.
- ^ Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia degli anni di piombo, Milano, Rizzoli, 1991.
- ^ Giorgio Cecchetti, Pene più dure a Curcio e Franceschini, in la Repubblica, 10 dicembre 1991. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ la Cassazione conferma condanna a Curcio, in Corriere della Sera, 2 luglio 1992. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2015).
- ^ Franco Sampognaro, Missino uccide consigliere comunale pci mentre affigge un manifesto antifascista, in La Stampa, 26 giugno 1974. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Italicus, strage fascista, in la Repubblica, 10 luglio 1991. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Giampiero Moscato, Italicus, requiem per una strage, in Corriere della Sera, 25 marzo 1992. URL consultato il 10 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2014).
- ^ Gianfranco Franci, Roma: nuovi scontri Un giovane è morto, in La Stampa, 9 settembre 1974. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Gianfranco Franci, I gravi incidenti di Roma, in La Stampa, 9 settembre 1974. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Fascista uccide in piazza un giovane a rivoltellate, in La Stampa, 21 ottobre 1974. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Elvio Bertuccelli, Firenze: rapina in banca, sparatoria Due banditi uccisi, carabiniere ferito, in La Stampa, 30 ottobre 1974. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Sandro Chiaramonte, I funerali a spese del comune per la donna morta per le lesioni provocate dalla bomba, in La Stampa, 22 novembre 1974. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Condanne quasi confermate per l'omicidio del brigadiere, in La Stampa, 16 dicembre 1977. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Andrea Lombardini, su vittimeterrorismo.it, vittimeterrorismo.it. URL consultato il 10 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2007).
- ^ Zunno Minotti, su lestintorecheamleto.net, lestintorecheamleto.net. URL consultato il 6 maggio 2006 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2006).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia degli anni di piombo (1965-1978), Milano, Rizzoli, 1991.
- Sergio Zavoli, La notte della Repubblica, Roma, Nuova Eri, 1992.