Virginia Zucchi (Cortemaggiore, 10 febbraio 1849 – Nizza, 12 ottobre 1930) è stata una ballerina italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Cortemaggiore in provincia di Piacenza nipote dei ballerini Giuseppe e Domenico Zucchi, studiò sotto la guida di Carlo Blasis e del suo allievo Giovanni Lepri ma non fu mai ammessa a frequentare la scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano. Debuttò a Varese all'età di quindici anni e ben presto riuscì a farsi un nome grazie soprattutto al suo temperamento e alle sue capacità tecniche.
Danzò per la prima volta alla Scala nel 1874 e poi si trasferì a Berlino dove Paolo Taglioni allestì per lei una nuova versione de La Fille Mal Gardée. Fu invitata a danzare a San Pietroburgo, Russia, nel 1885, presso il teatro estivo Kin Grust. Impressionò talmente tanto le platee che lo zar Alessandro III in persona le offrì un contratto per danzare con la compagnia di balletto del Teatro Imperiale. Restò in Russia fino al 1888 e diventò così popolare da guadagnarsi l'appellativo di Divina Virginia[1]. A lei è attribuita l'invenzione del tutù corto: ella si rifiutò di danzare con il consueto tutù romantico che, disse, le ricordava il vestito della nonna. Riuscì quindi ad ottenere di accorciarlo considerevolmente. In questi anni danzò nelle coreografie di Marius Petipa: La Figlia del Faraone, La Fille Mal Gardée e La Esmeralda. Tre ruoli che contribuì a rendere ancora freschi, emozionanti e leggendari.
Insieme ad un'altra famosa ballerina italiana, Pierina Legnani, diede un'accelerazione al miglioramento e al progresso della tecnica virtuosistica del balletto.
Il suo nome è legato a due famosi balletti di Luigi Manzotti: l'Excelsior che fu rivisitato alla Scala nel 1883 e Sieba, danzato nello stesso anno a Parigi al teatro Eden.
Rientrata dalla Russia danzò ancora in Europa fino al ritiro avvenuto intorno al 1900. Si trasferì a Montecarlo dove aprì una scuola e vi insegnò fino a tarda età. Morì a Nizza.
La sorella minore Costantina (nata a Parma il 19 novembre 1850) fu anch'essa ballerina e si esibì talvolta con Virginia.
A Cortemaggiore rimane la sua bellissima casa in stile Liberty.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dizionario della musica e dei musicisti. P-Z, collana Le Garzantine, Quotidiani Spa, 2006, p. 1004.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Michela Fornasari Bolici, Virginia Zucchi, in Jadranka Bentini (a cura di), La voce delle donne. Guida al Risorgimento dell'Emilia Romagna, Torino, Umberto Allemandi & C., 2011, pp. 136-137, ISBN 9788842220312.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Zucchi, Virgìnia, su sapere.it, De Agostini.
- Virginia Zucchi, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C.
- Archivi di Teatro Napoli, Foto di Virginia Zucchi, su cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 26 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2016).
- Gaspare Nello, Zucchi Virginia, in Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza, 2011. URL consultato il 10 novembre 2019.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 74119800 · ISNI (EN) 0000 0000 5522 0044 · LCCN (EN) no2004101525 · GND (DE) 135929555 · BNF (FR) cb148440404 (data) · J9U (EN, HE) 987007422622205171 |
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