Vincenzo di Bartolo (Ustica, 7 maggio 1802 – Ustica, 20 aprile 1849) è stato un navigatore italiano. Capitano di lungo corso, fu il primo a raggiungere Sumatra al comando di un veliero battente la bandiera del Regno delle Due Sicilie.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il padre, Ignazio, e la madre, Caterina Pirera, erano originari di Trapani. Di Bartolo studiò nell'Istituto nautico di Palermo e fece pratica di navigazione nelle rotte del Nord Atlantico. Per conto dell'armatore Benjamin Ingham salpò nell'ottobre 1838 da Palermo al comando del brigantino Elisa, di appena 248 tonnellate e 12 uomini di equipaggio, diretto a Boston. Da lì Di Bartolo proseguì verso l'Indonesia, doppiando felicemente il Capo di Buona Speranza dopo 68 giorni di navigazione. Il 1º luglio 1839 raggiunse Sumatra dove caricò pepe nero per Palermo. [1] Era la prima volta che un veliero del Regno delle Due Sicilie si era spinto così lontano, rompendo il monopolio del commercio del pepe, mantenuto sino a quel momento da marine mercantili potenti e agguerrite come quella inglese e olandese.
Gli fu riconosciuto il grado di alfiere di vascello della Real Marina di guerra e la medaglia d'oro al valor civile, essendo stato il primo tra i sudditi borbonici ad avere navigato fino a Sumatra nell'Oceano Indiano.
Poi comandò il vascello "Palermo", ma dopo la morte della moglie nel 1846, si ritirò nel 1847 a Ustica.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Salvatore Mazzarella, Vincenzo Di Bartolo da Ustica, 1987, Sellerio
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