Vincenzo Parisi | |
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Vincenzo Parisi a colloquio con Irene Pivetti, presidente della Camera dei deputati, 1994 | |
Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza | |
Durata mandato | 23 gennaio 1987 – 27 agosto 1994 |
Predecessore | Giuseppe Porpora |
Successore | Fernando Masone |
Direttore del SISDE | |
Durata mandato | 1984 – 1987 |
Predecessore | Emanuele De Francesco |
Successore | Riccardo Malpica |
Dati generali | |
Titolo di studio | laurea in giurisprudenza e scienze politiche |
Università | Università di Napoli "Federico II" |
Professione | poliziotto, funzionario e prefetto |
Vincenzo Parisi | |
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Nascita | Matera, 30 ottobre 1930 |
Morte | Roma, 30 dicembre 1994 |
Cause della morte | infarto |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Castel Gandolfo |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Corpo delle guardie di pubblica sicurezza Polizia di Stato SISDE |
Anni di servizio | 1951 - 1994 |
Grado | Capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza |
Comandante di | Polizia di Stato (1987-1994) SISDE (direttore 1984-1987) |
Decorazioni | Medaglia d'oro al merito civile |
"fonti nel corpo del testo" | |
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Vincenzo Parisi (Matera, 30 ottobre 1930 – Roma, 30 dicembre 1994) è stato un poliziotto, funzionario e prefetto italiano, capo della polizia dal 1987 al 1994.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Matera nel 1930, si laurea all'Università di Napoli in Giurisprudenza e Scienze politiche[1]. Nel 1951 entra nel Ministero di grazia e giustizia come cancelliere volontario[1]. Nel 1955 passa al Ministero dell'interno come vicecommissario aggiunto, nel 1960 diviene commissario a Volterra e dal 1961 al 1969 è capo di gabinetto della questura di Arezzo.[1] Nel 1971 è chiamato nella segreteria dell'allora capo della polizia Angelo Vicari. Divenuto vicequestore nel 1971, è promosso questore nel 1977.[1]
Dal 1980 viene chiamato al Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica (SISDe),[2] e il 27 aprile è nominato vice direttore[3]. Nel marzo 1984 è promosso prefetto[2] e il Consiglio dei Ministri lo nomina direttore del SISDe.
Capo della polizia
[modifica | modifica wikitesto]Il 23 gennaio 1987, con il secondo governo Craxi e ministro dell'Interno Oscar Luigi Scalfaro, diventa capo della polizia, succedendo a Giuseppe Porpora.
Negli anni della sua direzione, la mafia siciliana compie attentati terroristici di grande impatto sul Paese, tra i quali la strage di Capaci, il 23 maggio 1992, ove trova la morte il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti della scorta; la strage di via d'Amelio che il 19 luglio dello stesso anno colpisce Paolo Borsellino, collega ed amico di Falcone, e cinque agenti.
Tra i successi della Polizia, negli anni della sua direzione, è da ricordare la cattura, avvenuta il 15 gennaio 1993 a Palermo, del capo mafioso Totò Riina.
L'evasione di Felice Maniero, boss della cosiddetta mala del Brenta dal supercarcere di Padova, avvenuta all'alba del 14 giugno 1994, provoca polemiche sulla efficienza dei servizi di sorveglianza ed investe il vertice stesso della Polizia[4]. Il presidente del Consiglio Berlusconi lo riceve il 13 luglio successivo, confermandogli la fiducia.[5]
Lascia il suo incarico il 27 agosto 1994[2] e gli succede il questore di Roma Fernando Masone. Quattro mesi dopo, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre dello stesso anno,[6] muore a Roma a sessantaquattro anni per un infarto. Nello stesso giorno, il presidente Scalfaro gli conferisce la medaglia d'oro al merito civile.[7]
I funerali si svolgono il 3 gennaio del 1995 in Santa Maria degli Angeli alla presenza, tra gli altri, del Capo dello Stato Scalfaro, del ministro dell'Interno Maroni e del successore Masone. La salma è tumulata nella tomba di famiglia del cimitero di Castel Gandolfo, nei pressi della capitale.[8]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Roma
— 31 dicembre 1994[9]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1990, l'Amministrazione comunale di Pomarico (MT) gli conferisce il premio LucaniaOro per il sociale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Dizionario biografico degli italiani, riferimenti e link in Bibliografia.
- ^ a b c Scheda di Vincenzo Parisi, dal sito della Polizia di Stato. Vedi Collegamenti esterni.
- ^ Gnosis, su gnosis.aisi.gov.it. URL consultato l'11 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
- ^ Vedi l'articolo de La Stampa del 15 giugno 1994 Ferrara: Parisi deve pagare, elencato in Collegamenti esterni. Giuliano Ferrara era, all'epoca, ministro per i rapporti con il Parlamento del primo governo Berlusconi.
- ^ Vedi l'articolo del Corriere della Sera del 14 luglio 1994 A Parisi l'OK di Berlusconi, elencato in Collegamenti esterni.
- ^ Alcune fonti indicano come data del decesso il 31 dicembre, altre il 30. Riporta il 30, ad esempio, il volume di Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia di Berlusconi, Milano, BUR, 2001, p. 268. ISBN 88-17-12544-X.
- ^ La motivazione dell'onorificenza conferita il 31 dicembre 1994: "Nel corso dell'intera carriera, con eccezionale abnegazione ha assolto costantemente ogni più delicato incarico rendendo altissimi servizi allo Stato. Luminoso esempio di virtù civiche, di grande senso dello Stato e di fedele dedizione alle Istituzioni, ha contribuito con la sua opera ad assicurare alla comunità nazionale condizioni di sicurezza e pacifica convivenza, a garanzia delle libertà democratiche e dei valori di legalità e giustizia. 1955 - 1994." Vedi: Sito della Presidenza della Repubblica.
- ^ Vedi gli articoli del Corriere della Sera del 2 e 3 gennaio 1995, elencati in Collegamenti esterni.
- ^ Sito della Presidenza della Repubblica. Dettaglio decorato
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Stefano Sepe, PARISI, Vincenzo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 81, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014.
- AA. VV., Rosmini nella prospettiva europea : atti del convegno internazionale dell'Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli 5 novembre 2009, a cura di Vincenzo Parisi, Antonio Rosmini, maestro per il terzo millennio., Studi ;, n. 13, Stresa (VB, Sodalitas, 2015, pp. 198, LCCN 2017389561, OCLC 1020131541. Ospitato su archive.is.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vincenzo Parisi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Vincenzo Parisi scheda nel sito ufficiale della Polizia di Stato
- I capi della Polizia italiana dal sito polizianellastoria.it
- Ferrara: Parisi deve pagare articolo di Francesco Grignetti, da La Stampa, 15 giugno 1994, p. 2, Archivio storico.
- A Parisi l'OK di Berlusconi articolo di Maria Antonietta Calabrò, dal Corriere della Sera, 14 luglio 1994, p. 11, Archivio storico.
- Una medaglia d'oro per l'addio a Parisi articolo del Corriere della Sera, 2 gennaio 1995, p. 14, Archivio storico.
- Parisi, un maestro di lotta alla mafia articolo del Corriere della Sera, 3 gennaio 1995, p. 10, Archivio storico.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30813886 · ISNI (EN) 0000 0000 2465 4747 · LCCN (EN) n79054420 · GND (DE) 1129462196 |
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