Venerdì gnoccolaro | |
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Verona, Chiesa di San Procolo, busto e arca di Tommaso da Vico | |
Tipo | Festa popolare |
Data | Ultimo venerdì di carnevale |
Celebrata a | Verona, Castel Goffredo |
Oggetto della ricorrenza | carestia |
Tradizioni culinarie | gnocchi in piazza |
Data d'istituzione | 1531 |
Il venerdì gnoccolaro (o venerdì gnoccolàr, venerdì de' gnocchi o Gnoccolare) è un'antica festa popolare nata a Verona nel Cinquecento e tramandata sino ai giorni nostri.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La festa trae origine da una sollevazione del popolo contro i fornai avvenuta a Verona nel 1531[1] in seguito a una terribile carestia, causata da un'improvvisa inondazione dell'Adige e aggravata dal sacco delle truppe germaniche che attraversarono il veronese, dopo la Pace di Cambrai.
Per sedare la popolazione affamata vennero eletti alcuni probi cittadini, tra i quali il medico Tommaso da Vico, affinché provvedessero a sfamare la cittadinanza con i proventi dei dazi sulle castagne e sulle olive. Questo episodio prese il nome di gnoccolare ed avvenne l'ultimo venerdì di carnevale, giorno in cui vennero distribuiti pane, vino, farina, burro e formaggio nella piazza San Zeno del popoloso quartiere cittadino.
La tradizione vuole che Tommaso da Vico, che abitò in una via del quartiere, lasci un legato nel suo testamento affinché tutti gli anni al popolo del rione di San Zeno vengano distribuiti generi alimentari e venga inoltre celebrata una festa durante il periodo di Carnevale (il racconto è riportato da Dalla Corte). In realtà il testamento, che esiste, lascia unico erede il figlio Marc'Antonio, il quale dovrà innalzargli un monumento, e non menziona alcun lascito al Bacanal.
Sta di fatto che il monumento a Da Vico essendo vicino al grande tavolo di pietra dove l'ultimo venerdì di Carnevale - il "Vènerdi Casolar", così chiamato il Venerdì Grasso e poi "Vènerdi Gnocolar" - venivano invitati a banchettare dodici poveri della parrocchia, a spese dell'abate e dei signori del tempo, in seguito nacque la leggenda dell'istituzione del Baccanale da parte del Da Vico con il presunto lascito nel testamento.
Da questa ricorrenza derivano il Bacanàl del Gnoco e la figura di Papà del Gnoco, tipica maschera veronese.
La stessa tradizione storica accomuna anche Castel Goffredo, in provincia di Mantova, dove ogni quattro anni, l'ultimo venerdì di carnevale, viene incoronato Re Gnocco e distribuiti gratuitamente gli gnocchi nella rinascimentale piazza Mazzini.[2]
Il venerdì gnoccolaro è festeggiato anche ad Arco, in provincia di Trento, con distribuzione degli gnocchi[3] e a Monteforte d'Alpone, in provincia di Verona.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alessandro Torri. Cenni storici su l'origine e celebrazione dell'annua festivita...
- ^ Piero Gualtierotti, Re Gnocco: storia illustrata del carnevale di Castel Goffredo, Castel Goffredo, 1978.
- ^ Venerdì gnoccolaro: gnocchi in piazza.
- ^ Monteforte d’Alpone (VR), Carnevalon.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alessandro Carli, Cenni intorno all'origine e descrizione della festa... comunemente denominata gnoccolare, Verona, 1818. ISBN non esistente
- Piero Gualtierotti, Re Gnocco: storia illustrata del carnevale di Castel Goffredo, Castel Goffredo, 1978. ISBN non esistente
- Comune di Castel Goffredo (a cura di), Re Gnocco e il Carnevale di Castel Goffredo, Roma, PressUp, aprile 2022, ISBN non esistente.