Giovanni Valenti ( Niscemi 1954 - Montedoro 2003)
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni Valenti, pittore siciliano contemporaneo. Nasce a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, il 6 Settembre 1954. Si trasferisce a Montedoro (CL), dove ha vissuto con la sua famiglia fino al 2001 anno della sua scomparsa, a seguito di un incidente stradale. Ha iniziato a dipingere tra il 1967 ed il 1969.
1973 - Compie gli studi a Caltagirone presso l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica. Si diploma e partecipa all’attività artistica della città. Partecipa alla collettiva “I giovani e la Resistenza”, indetta dall'Istituto d'arte di Caltagirone svoltasi presso i locali della Pro loco della stessa città. Per due anni abbandona gli studi e si trasferisce a Milano facendo i lavori più strani. Qui incontra gruppi giovanili di sinistra.
1975 - Ritornato in Sicilia si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Catania, nella Scuola di Pittura diretta dal Prof. Elio Romano. Invece di esporre in collettive o in mostre personali concepisce l’arte come messaggio diretto al sociale ed essendo impegnato politicamente utilizza l’arte a tal fine.
1977 - In occasione della morte dello studente Lo Russo di Bologna avvenuta durante uno scontro con la polizia, realizza un enorme tazebao che colloca all’interno dell’Università di Lettere e Filosofie di Catania.A Niscemi realizza il tazebao settimanale collocandolo al centro della piazza del paese, mostra così graficamente, con spunti di satira pura, l’arroganza del “potere” cittadino. Partecipa al convegno di Bologna dissociandosi sia da Lotta Continua che dagli “indiani metropolitani”. Ancora convinto che l’arte deve servire a risvegliare le coscienze proletarie, utilizza i mezzi espressivi più a portata di mano, come spray e fotografie.E’ di questo periodo una serie concettuali di “scritte murarie” (es. Amare Insieme è Natura Viva e i “segni” sui muri o per terra). Il tutto viene fotografato per rimanere cristallizzato nel tempo. I filosofi di sinistra sono i suoi punti di riferimento culturale. Partecipa a Catania ai dibattiti sulla morte della famiglia, sul disarmo, sull’obiezione di coscienza. Incontri stimolati da Carlo Cassola.
Realizza una collettiva con Guido Cannizzo presso il Museo Civico del Carcere Borbonico di Caltagirone dal titolo Segni in movimento. La mostra, di carattere informale, viene accompagnata da una conferenza dal titolo Arte nelle due Società tenuta dal Prof. Franco Ciriaco.
1979 - Si trasferisce all’Accademia di Belle Arti di Milano. A Brera frequenta la Scuola di Pittura di Domenico Purificato e dello storico dell’arte Raffaele De Grada. Si diploma con una tesi: " Sul perché non ho fatto la tesi su Fussli: appunti su Bacon". Realizza per il Pensionato Universitario del Sesto San Giovanni una performance dal titolo Dal Disegno alla vita accompagnata da una sequenza di 200 fotogrammi. A Milano con i gruppi universitari partecipa al dibattito sulla “ Fenomenologia dell’immaginario” condotto dal filosofo Giovanni Piana. Frequenta le lezioni di Estetica di Dino Formaggio. Raffaele Scelsi scrive una tesi di filosofia utilizzando i materiai artistici di Valenti.
In questo periodo di grande fermento culturale Valenti segue da vicino il dibattito sulla crisi della ragione lanciata dalle aule dell’Università Statale di Milano da Gargani e Veca. Nonostante grandi difficoltà economiche che lo assillano attua con Claudio Galvano un esperimento artistico di notevole impegno. Realizzando insieme su una tela di metri 40 x 1,60 un disegno liberatorio in cui, eliminati i freni inibitori, portano in superficie il linguaggio dimenticato. Completati gli studi all’Accademia decide di dipingere all’antica e va alla ricerca di trattati e ricette.
1981 - Si trasferisce a Venezia e medita sulla pittura di De Chirico nella quale “era inciampato” nel 1980. Invece di alzarsi e andare avanti, vi si immerge. In questo periodo prende piede il suo “momento magico”, cioè quella pittura che evoca la magia come dimensione.
A Venezia ogni angolo della città “parlava” di Mediterraneo e di Oriente. Per Valenti gli anni Ottanta si aprono all’insegna del “ritorno” al mestiere. Abbandona l’espressione informale concettuale, considerandola riduttiva, per un’esatta messa in mostra dell’animo umano e si inserisce nel mistero alchemico “del mestiere del pittore”. A Venezia trova tutti i materiali necessari per realizzare le “ricette”, dipingendo soprattutto con la tempera all’uovo, secondo la ricetta di De Chirico scritto nel piccolo trattato di pittura. Disegna moltissimo.
Recupera il concetto di volume e spazio distrutto nel periodo dell’Accademia.
1982 - Si trasferisce a Firenze per seguire un corso di restauro ma… per difficoltà economiche abbandona. A Firenze è tutti i giorni in visita agli Uffizi. Davanti la Gravida di Raffaello ha la rivelazione del senso del volume. Tra Santa Maria del Fiore e Orsanmichele ha l’intuizione di “unire gli opposti”. Scrive Il senso profondo della pittura Fantasticoreale (inedito). Seguito dagli amici Guido Cannizzo e Nino Venezia, avviano quella pratica pittorica di volere unire in una sola immagine la dicotomica separatezza della cultura realista con quella fantastica. A Firenze nasce il primo dipinto Fantasticoreale dal titolo La sveglia (Collezione Sandra Musmece).
1983 - Torna a Niscemi per dipingere, con la dimensione intuita a Firenze, l’anima della civiltà contadina. Mostra la civiltà contadina come metafora per dare una risposta ai valori distrutti dall’era del consumismo.
1984 - Realizza a Catania la sua prima personale sulla civiltà contadina dal titolo Ncapu u sularu (L’oggetto è medium). Per volontà di Carlo Majorana viene stampata la prima monografia della sua opera pittorica con presentazione di Francesco Carbone. Nello stesso anno riunisce un gruppo di pittori e pubblica un testo dal titolo "Quale arte nel Mediterraneo?".
Nel 1984-85 su invito del Comune di Montedoro realizza due murales: "Gesù inchiodato" e "Le brocche della Hamilton". Si impegna a raccogliere gli oggetti superstiti della civiltà contadina e li dona al Museo Etnografico di Niscemi. Lancia la proposta di fare nascere un museo a Niscemi e scrive insieme all’amico poeta Mario Matera Frassese Appunti per un museo della civiltà contadina a Niscemi.
1985 - Fonda con Guido Cannizzo e Nino Venezia il Il Gruppo Fantasticoreale portando in giro per l’Italia, con mostre e conferenze, l’idea di unire gli opposti.
1986 - Stimola la riuscita della manifestazione Siciliana, momenti d’arte contemporanea, a cura di F. Gallo.
1987 - Pubblica una raccolta di disegni dal 1981 al 1986 dal titolo; "Memoria contadina" che viene presentata da Enzo Leopardi.
1988 - Illustra le pubblicazioni Canti popolari niscemesi di Angelo Marsiano e il Dialetto niscemese di Gaetano Vicari. In occasione dell’apertura della mostra sul centenario di De Chirico, Luigi Tallarico gli dedica un saggio critico. Angelo Marsiano lo pubblica nei Pittori niscemesi contemporanei. Partecipa all’Expo di Bari con la Galleria L’Androne di Scicli. Il catalogo è presentato da Francesco Gallo.
1990 - Viene invitato alla mostra d’arte contemporanea Aspettando il Caravaggio (Siracusa, Sala del Caravaggio) curata da Paolo Giansiracusa.
1991 - Viene pubblicata la monografia Memoria occidentale. Illustra il volume Niscemi tra due guerre mondiali di A. Marsiano. L’Enichem e il Comune di Gela lo invitano a realizzare un murales. Realizza il manifesto per il Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani (I Mimiabi). Illustra un’opera postuma di Mario Gori. Paolo Giansiracusa lo presenta in due brevi monografie. Realizza il manifesto e la scenografia dell’Ottavo Concorso Internazionale di Musica da Camera (Conservatorio V. Bellini, Caltanissetta).Espone in Svizzera, a Basilea.
1992 - Paolo Giansiracusa esegue la prima ricognizione ragionata dei documenti e delle opere dell’artista. L’editore Bandecchi e Vivaldi di Pontedera (Pisa) pubblica la monografia Oxymoron. Su segnalazione di Paolo Giansiracusa e per conto del Vescovado di Siracusa realizza la pala d’altare Il martirio di San Sebastiano derivata da un’opera preesistente (e poi distrutta) di Olivio Sozzi. L’opera è stata collocata sull’altare maggiore della chiesa di San Sebastiano di Melilli (Siracusa). Espone alla mostra di gruppo Il Doppio nella Memoria presso la Fenice Arts Galleria di Venezia. In occasione della personale Oxymoron tenuta presso la Galleria Artis di basilea, Antonio Rosario Rizzo pubblica una recenzione sul settimanale “La Pagina” di Zurigo. La rivista d’arte “Images Art Life” gli dedica due pagine presentando il testo introduttivo della monografia Oxymoron.
1993 - Nell’ambito del Progetto Giovani ’93 del Liceo Scientifico Statale “E. Vittorini” di Gela, illustra agli studenti le tecniche dei murales. Per l’occasione realizza, in collaborazione degli alunni della V classe, un murales nella sala della presidenza.Viene invitato dell’Università della terza età di Siracusa a partecipare alla III Biennale d’Arte Sacra a cura di Paolo Giansiracusa.
1994 - Pubblica per le Edizioni Lussogragica di Caltanissetta Ipermaniera. Il testo affronta lo sviluppo teorico ed estetico del Fantasticoreale. In pieno svolgimento dello scandalo denominato “tangentopoli” espone la pittura ipermanierista presso le sale del museo Staffelhaus di Weil Am Reim (Germania) e alla galleria Artis di basilea.
1995 - In occasione della XLVI Biennale di Venezia, espone nelle prestigiose sale del Provveditorato al porto di Venezia, (insieme ai tre pittori) “Il doppio nella memoria” a cura di Paolo Giansiracusa.
- Coordina ed organizza l’esposizione itinerante del gruppo Italo-Francese denominatosi “PLU-RIMA”. Esso si è riunito all’insegna dell’unità nella diversità. In catalogo testo di Paolo Giansiracusa.
- Le mostre iniziano da Mussomeli nelle sale del Castello manfredonico in occasione del Second International phylosophy conference dal titolo “tust in mathematics”.
- Galleria della Provincia Regionale di Ragusa.
- Tra la fine del 1996 e la prima metà del 1997 su indicazione della Soprintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta viene segnalato alla Giunta della stessa città che gli affida la pittura del soffitto di sala dell’antico Teatro “Regina Margherita”. L’ampia e faticosa pittura (circa 160 mq) impegna l’artista niscemese per circa cinque mesi. Fra i vari articoli di stampa sull’argomento segnaliamo l’articolo di Walter Gruttadauria “Al centro un affresco mitologico” apparso su “La Sicilia” del 26 aprile 1997 e di Giovanni Valenti “Ho dipinto un elogio alla memoria” rivista del Comune di Caltanissetta di luglio anno I, n. 3, 1997.
1997 - Continua l’itinerante “PLU-RIMA”;
- Musei Civici, sale “ospedale delle donne”, Caltagirone.
- Centro Culturale Francese, Palermo.
- Galleria Artis, Basilea (Svizzera).
- Palazzo Malerba, Niscemi.
- Eglise Sante Maire Madelaine, Lilli (Francia) nell’occasione tiene una conferenza, nelle sale dell’Istituto culturale Italiano, dal titolo “La poetica di Plurima nell’estetica Europea”.
- Citations – Remsgate library gallery Wath’son 97- 5-26 luglio 1997 – Kent Country Council (Inghilterra).
Viene invitato dalla Galleria d’arte “Studio 71” di Palermo, a due edizioni di “rapporto-pittura e poesia”, rapporto 2. Il coleottero di Junger, rapporto 3 “una boccetta rossa di rubino” a cura di Aldo Gerbino.
- Illustra, con disegno apparso su “Oggi Sicilia” del 2 novembre, un racconto di Stefano Vilardo dedicato a Leonardo Sciascia.
- Per la Nuova Ipsia Editore di Palermo, nel numero 2-3 dell’Almanacco di scrittura mediterranea “Colapesce”, illustra (con tre disegni) il racconto “L’attesa a Walsoorden” del capofila del realismo magico di Anversa Huber Lampo.
1998 - A cura di Aldo Gerbino pubblica con Salvatore Sciascia Editore, “Corde di Liuto, corda del cuore una finestra sul Caravaggio, un elogio dell’oblio” una selezionata scelta delle opere dediche a Caravaggio, che accompagna l’itinerante per ridisegnare l’itinerario del maestro lombardo.
- Ottobre 1998: Gela, magazzini Pignatelli intesi “Palazzo Ducale”, Caltagirone Musei Civici di Palazzo Libertini.
- Per un'analisi dell'arte Italiana dagli anni sessanta ad oggi viene invitato alla collettiva "Dall'antipittura al flusso del divenire" testo di Elena Muller, Qual'at arte contemporanea Caltanissetta, anno IV mostra n.45 -dicembre/gennaio.
1999 - Autor de l'art contemporain- a cura di Alain Faugaret.
- Salle Roger Salengro (rue Emile Basly) (Francia) dal 30.04. al 09.05.1999.
- Omaggio a Francesco Lanza - a cura di Anna Maria Ruta e Salvatore Nigro, Enna- Galleria Civica.
Nella rotta di Plinio - equorei celesti dipinti - a cura di Aldo Gerbino- 6-27 giugno, ex macello- Isola delle Femmine (PA).
- Biennale 2000, rassegna nazionale d'arte contemporanea, a cura di Luigi Tallarico, salone della scuola media 7-30 agosto 1999, Monterosso Calabro (CZ).
2000 - Sull'asina, non sui cherubini pittura sulla natività - a cura di Aldo Gerbino - galleria "Studio 71", 20 dicembre /20 gennaio 2000.
- "Anno Giubilare arte sacra" testo di Diego Gulizia, Basilica Santo Menna, Sant'Agata dei Goti Benevento, dicembre 2000. - Rassegna Internazionale "Terzo Millennio" coordinata da Enzo Angiuni- Comune di Nusco 15-22 gennaio 2000.
- "Convergenze" testo di Daniela Del Moro a cura di Antonino Maddoni e Lorenzo Morone - Comune di Cerreto Sannita, Museo della Ceramica 9 aprile - 3 maggio 2000.
- Confluenze - mostra internazionale d'arte nel piccolo formato- (catalogo) testo di Marcello Palminteri ; galleria "Eurpart'94"- Avellino.
- gli viene affidata dall’Arcivescovo Comastri la pittura in onore di Madre Teresa di Calcutta: "Madre Teresa di Calcutta", Cripta della Natività di Maria, Santuario della Santa Casa, Loreto (AN).
2001 - Aldo Gerbino "Caleidoscopio, frammenti generazionali d'arte contemporanea Attardi, Perricone, Provino, La Barbera, Caputo, Pizzo, Valenti - (catalogo) a cura e testo di
- Banca di Credito Cooperativo Serradifalco (CL), sala delle esposizioni- dal 14 al 21 gennaio 2001-
- Per commissione privata dipinge il Ritratto "Don Nazareno Falletta", sagrestia di Chiesa Santa Rita, Campofranco (CL).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]1983 - E l'uomo va liriche di R. Cona, ed. Lussografica (CL) illustrazioni.
1984 - N' capu u sularu ( l'oggetto è medium); Sala << Pietro Novelli >> (CT), Testo di Alvise Spadaro;
- Giovanni Valenti, ed. Cooperative Gualtieri (CT), testo di Francesco Carbone.
1985 - Arte N. 156. Gazzettino di Venezia; Venezia Sette;
- Bimestrale della Prov. di Caltanissetta testo di Walter Guttadauria.
1986 -