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Armi bianche
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Sono dette armi bianche tutte quelle armi che provocano ferite per mezzo di punte, forme contundenti (come i martelli) o lame di metallo; quelle che lanciano oggetti bellici, e quelle che fungono da difesa da esse.
Secondo alcune fonti sono dette armi bianche le armi che non provocano rumore. Per altri si possono definire come gli strumenti atti ad offendere e che sfruttano solo la forza del combattente, oppure come le armi che precedono l'avvento delle armi da fuoco.
Il nome "arma bianca" deriverebbe dal bianco riflesso del sole sopra le superfici metalliche di parte di queste armi.
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Le armi bianche si possono dividere in:
- armi da taglio, atte a tagliare;
- armi che lanciano, utili per scagliare a grande distanza oggetti bellici.
- armi da lancio, si usano scagliandole contro un bersaglio;
- armi da punta, finalizzate nel colpire di punta il bersaglio;
- armi da botta, atte a contundere mediante percossa;
- armi da difesa, quelle che difendono da colpi di armi bianche;
- armi da assedio, utilizzate durante assedi militari;
- armi inastate, munite di un manico lungo da due a più metri;
- armi morbide, sono tutte le armi pieghevoli o snodate.
Il Topor è una scure d'arcione di diretta derivazione orientale, quasi certamente basata su di un modello in uso alla cavalleria dei turchi ottomani, che differisce dalla scure d'arcione occidentale per la conformazione della lama e perché restò in uso ancora nel pieno XVII secolo, quando la cavalleria occidentale aveva ormai pienamente adottato il modello "Spada-e-Pistola" codificata nella Guerra dei Trent'anni. In quelle contrade infatti l'uso di una corazza a maglia di ferro o a maglia di ferro laminata perdurava ancora quando l'Europa occidentale copriva la sua cavalleria pesante con solidi piastroni di metallo.
L'arbalesta è un'arma bianca che lancia, tarda variante della balestra medievale europea. E' più grande di una normale balestra ed ha un corpo d'acciaio. Le più potenti sono dotate di una piccola carrucola per il caricamento e sono precise fino a 900 metri di distanza. Un individuo capace di maneggiare bene l'arma potrebbe tirare due quadrelli in un minuto. Le arbaleste erano a volte considerate disumane o scorrette, dato che un arbalestiere senza esperienza avrebbe potuto uccidere un cavaliere di livello superiore.
Il soliferrum è un tipo di giavellotto in uso presso i Celtiberi, lungo dai 150 ai 200 cm che, come dice il nome latino, era costituito solo di ferro. Il grande peso e l'elevato potere di penetrazione facevano di esso un'arma letale per gli scudi degli avversari, era tuttavia destinato solamente al lancio, in quanto il ferro è piuttosto morbido e non lo rendeva idoneo alla falange. Diffusosi progressivamente tra i Celti dopo che questi invasero l'Iberia nel VII secolo a.C. (l'arma è infatti originaria dell'area aquitanica), rimase in utilizzo presso i popoli iberici fino alla tarda età imperiale, ma solo in un ambito locale.
Lo Stiletto è un'arma bianca simile ad un pugnale, dalla lama molto sottile, lunga ed acuminata, generalmente a sezione triangolare: proprio per questa sua caratteristica è in grado di provocare ferite assai gravi perché di difficile rimarginazione. Durante il Medioevo era popolare come strumento contro i cavalieri pesantemente corazzati perché la sua lama sottile poteva passare agilmente attraverso le maglie della cotta.
Il Yawara è un'arma giapponese utilizzata in diverse arti marziali, costituita da una asticella solitamente in legno lunga a seconda della dimensione della mano del combattente. Il yawara è una delle armi nate durante il periodo del Giappone feudale quando per legge era proibito ai civili utilizzare armi con lama. Un colpo ricevuto con un yawara può facilmente rompere ossa o bloccare l'utilizzo di un arto o di un muscolo.
La Scarpa d'arme era la componente dell'armatura a piastre medievale preposta alla difesa passiva del piede. Realizzato da una piastra di metallo (ferro prima edacciaio poi) veniva portato abbinato o no allo schiniere. La variante gotica dell'arma riprendeva la linea della scarpa a punta lunga, la poulaine, tipica della moda francese del tempo.
Il Trabucco è un'arma d'assedio di grandi dimensioni. Può essere considerato una sorta di catapulta, però dalla mole e dalla posizione fissa. Utilizzato esclusivamente negli assedi, era la più grande arma a tiro indiretto a disposizione degli eserciti medioevali. Si pensa che il trabucco sia stato inventato in Europa nel XI-XII secolo, per poi essere conosciuto durante le Crociate dagli isloamici che ne esportarono la conoscenza all'Oriente nella seconda metà del XIII secolo.
La Corsesca è un’arma bianca inastata in uso negli eserciti europei durante il Medioevo. Il fante armato di corsesca sfruttava i rebbi ricurvi dell'arma per agganciare gli spigoli dell'armatura del cavaliere e trascinarlo giù dalla sella, mentre lo spiedo centrale poteva essere utilizzato per degli affondi mirati alla visiera dell'elmo o per cercare di sfondare la piastra pettorale della corazza. Restò in uso almeno fino al Seicento.
Il Kusari-fundo è un'arma bianca morbida corta appesantita in cima. È generalmente composto da una catena di acciaio con due pesi identici o asimmetrici, di solito non appuntiti, alle due estremità. L'arma può essere usata per colpire, accalappiare o intrappolare un avversario o la sua arma. Il kusari-fundo sarebbe stato "inventato" da una guardia del Castello Edo, per disarmare, immobilizzare o uccidere gli intrusi nel castello imperiale senza spargere sangue, in quanto era suolo considerato sacro.
Il Tomahawk è l'ascia da battaglia dei Nativi americani. Utilizzata anche dai coloni europei, si prestava anche ad essere lanciata. Il nome, che deriva dai termini tamahak, tamahakan o otomahuk ("abbattere"), è la traslitterazione in inglese del termine utilizzato dagli Algonchini della Virginia.
Lo Stocco è una tipologia di spada diffusasi in Europa nel XIV secolo. Evoluzione della spada ad una mano medievale, lunga circa 1 m, lo stocco è più lungo, con lama a sezione triangolare o quadrangolare, non molto larga, spessa vicino alla guardia e molto appuntita, robusta, rigida e senza taglio, nata appositamente per menare colpi d'affondo e di punta, chiamati appunto "stoccate" dai cavalieri in armatura.
La Kaskara è un tipo di spada tipica del Sudan e del Ciad diffusasi nel XVI secolo, era ancora in uso nel XIX. Ha una lama diritta, affilata su ambo i lati. discende probabilmente dalle antiche spade a lama diritta in forza agli arabi prima della diffusione della scimitarra. La kaskara veniva portata di traverso sulla schiena, in un fodero caratterizzato da un bizzarro rigonfiamento a spatola in prossimità della punta.
Il Guan dao è un'arma inastata da taglio cinese diffusa nel VII secolo (Dinastia Tang). Quest'arma è l'equivalente al falcione europeo. È composto da una massiccia lama monofilare inastata su di un'impugnatura lignea di circa 1,5 m. Il nome dell'arma deriva da dao, l'arma la cui forma è ripresa nella lama e da Guan Yu il generale cinese che, secondo la mitologia cinese, fu il primo maestro nell'uso di questo tipo di arma, sebbene la sua pesasse oltre 40 kg.
Lo Wahaika è un'arma bianca da botta Maori neozelandese. Gli antichi Maori lo utilizzavano come "pugnale", sebbene assomigli e venga considerata una clava. È intagliato nel legno, oppure raramente nelle ossa di balena. Veniva utilizzato aggredendo alle spalle un uomo e tramortirlo o lanciandolo come se fosse un sasso tra le file di guerrieri.
Il Pugio è un'arma bianca da punta utilizzato in epoca antica nell'esercito romano. E' un piccolo pugnale probabilmente usato come arma ausiliaria o di riserva, oltre a trovare molti altri impieghi come coltello. I funzionari del regno presero l'abitudine di indossare pugi decorati nello svolgimento dei loro uffici oltre a nasconderli sotto le vesti quali difesa contro gli imprevisti.
Il Goedendag è un'arma bianca inastata da punta e contundente capace di combinare le caratteristica della lancia e della mazza, in uso nelle Fiandre nel Tardo Medioevo. Il suo nome ha un significato sarcastico, poiché Goedendag è il termine olandese per "buona giornata". Usata con grande efficacia dalle truppe fiamminghe contro il Regno di Francia durante la Battaglia degli speroni d'oro, fu un'arma dalla vita breve, abbandonata agli inizi del XV secolo, ed esclusiva delle forze di fanteria.
Lo Srbosjek ("tagliaserbo") è un'arma bianca da taglio appositamente creata dagli ustaša dello Stato Indipendente di Croazia durante la seconda guerra mondiale per la rapida uccisione di prigionieri nei campi di concentramento. Tale arma consisteva in un guanto di pelle al quale era fissata una lama di una decina di centimetri. La lama era leggermente ricurva per permettere lo sgozzamento delle vittime con il minore sforzo possibile.