Fabio Metelli (Trieste, 10 giugno 1907 – Padova, 22 gennaio 1987) è stato uno psicologo italiano. È considerato uno dei principali studiosi italiani di psicologia della Gestalt, insieme a Gaetano Kanizsa, Paolo Bozzi e Giovanni Bruno Vicario.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fu professore di Psicologia all'Università degli Studi di Catania, all'Università di Trieste ed all'Università di Padova, dove fu successore di Cesare Musatti nella direzione dell'Istituto di Psicologia.[1]
Fu autore di importanti ricerche sperimentali sulla psicologia della percezione.[1]
Su iniziativa sua e di Guido Petter, nel 1971, sorse il primo corso di laurea di Psicologia italiano, presso l'Università di Padova. Sotto la sua guida, la psicologia sperimentale italiana (ed in particolare la "scuola padovana") visse un forte sviluppo in direzione di uno sperimentalismo metodologicamente molto rigoroso (era affettuosamente soprannominato dai suoi collaboratori come il metellicoloso, per sottolineare la grande rilevanza che attribuiva alla precisione e qualità dei dati sperimentali).[2]
Intitolazioni
[modifica | modifica wikitesto]Alla sua memoria è dedicata la Biblioteca di psicologia dell'Università di Padova, considerata come una delle biblioteche scientifiche psicologiche più fornite d'Europa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b METELLI, Fabio - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 17 giugno 2024.
- ^ Marco Chemello, titolo qui, Padova, Unipd, 2056, p. 120, ISBN 978-88-15-29889-8.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- ffff, fff.