Il Tractatus pacis toti Christianitati fiendae fu un progetto di pace universale iniziato nel XV secolo dal re Giorgio di Boemia. Per la sua realizzazione ebbero luogo importanti negoziati diplomatici tra gli stati europei negli anni 1462-1464.
Il progetto abbandonava l'idea medievale di un impero universale guidato dall'imperatore e dal papa per il concetto, fino a quell'epoca sconosciuto, di un'unione permanente di stati europei indipendenti e uguali.
Re Giorgio di Boemia propose il patto nella forma di un accordo multilaterale: ciò differiva dagli accordi stipulati convenzionalmente nel Medioevo, che generalmente erano bilaterali. Il progetto, nel determinare i termini contrattuali di questo accordo, avrebbe legato insieme le parti in causa con diritti e responsabilità simili per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Il Tractatus pacis toti Christianitati fiendae fu quindi il primo trattato multilaterale simile per forma a quelli moderni e viene visto da alcuni storici, per esempio lo storico del nazionalismo Anthony Smith, come una delle visioni di un'unità europea precedenti l'Unione europea.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luca Girardi, Recensione a: Giorgio di Poděbrady, Tractatus pacis toti christianitati fiendae, 1462-1464, in Phenomenology and Mind, n. 8, 2015, pp. 278-283, DOI:10.13128/Phe_Mi-17754, ISSN 2239-4028 . URL consultato il 18 giugno 2016 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2016).
- (EN) V. Vaněček, Treaty on the Establishment of Peace throughout Christendom, in Jiří Kejř (a cura di), The Universal Peace Organization of King George of Bohemia a fifteenth Century Plan for World Peace 1462 / 1464, traduzione di I. Dvořák, Prague, Publishing House of the Czechoslovak Academy of Sciences, 1964, pp. 81-90.
- (EN) Anthony Smith, National Identity and the Idea of European Unity, in International Affairs, vol. 68, n. 1, gennaio 1992, pp. 55–76.