Italia in tour 2009 13 giugno 2009 ‒ 27 giugno 2009 | ||||||||||||||||
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Allenatore | Nick Mallett | |||||||||||||||
Capitano | Sergio Parisse | |||||||||||||||
Destinazione | Australasia | |||||||||||||||
Avversari nei test match | ||||||||||||||||
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Nel giugno 2009 la nazionale italiana di rugby intraprese un tour in Australasia, con destinazione i Paesi di Australia e Nuova Zelanda.
Furono previsti tre test match totali tra la seconda e la terza settimana del mese di giugno, in ordine: una serie di due incontri con la nazionale australiana ed una partita contro la nazionale neozelandese[1][2].
Il gruppo azzurro partì il 3 giugno da Roma con destinazione la città di Melbourne; tra i convocati spiccò il nome di Craig Gower, rugbista australiano in forza al Bayonne e selezionabile per l'Italia grazie al nonno originario di Gubbio[1][3]. Tra i cambi dell'ultimo minuto, l'infortunato Pavan (rottura del legamento crociato anteriore) venne sostituito da Sgarbi[2].
Il 9 giugno l'Italia volò da Melbourne a Canberra, sede del primo match in programma il 13 dello stesso mese[4]. I Wallabies si presentarono con una formazione analoga al XV che superò i Barbarians nella sfida precedente, con le novità del diciottenne James O'Connor ad estremo e Mumm come flanker[5]. Il CT Nick Mallett schierò un'Italia con quattro esordienti: i titolari Gower e Geldenhuys, due dei sette giocatori italiani di formazione straniera, e Derbyshire e Tebaldi subentrati dalla panchina[6][7]. L'incontro, disputato di fronte a 22468 spettatori, vide gli Azzurri uscire sconfitti per 8-31: gli australiani marcarono cinque mete, tre delle quali segnate da un giovanissimo O'Connor alla prima da titolare, mentre gli italiani andarono in meta grazie ad una giocata tra il regista Gower e l'ala Robertson, che portò quest'ultimo oltre la linea al secondo minuto della ripresa[8].
Il 14 giugno la nazionale italiana fece ritorno a Melbourne per il secondo test con l'Australia[9]. I Wallabies operarono dei cambi nel XV titolare: assenti Mortlock, Giteau e Mitchell e prima linea completamente rivista[10]. Anche la formazione azzurra mutò, furono dieci i cambi di Mallett per la seconda sfida con l'esordio assoluto di Simone Favaro in terza linea[11][12]. Nella seconda gara dell'Etihad Stadium, la nazionale azzurra perse con pressoché il medesimo scarto (8-31 il primo, 12-34 il secondo); giunsero buone indicazioni sia dalla mischia sia dalla touche, con gli australiani spesso a segno con il gioco al largo di fronte ad una difesa imprecisa nel riposizionamento. Sempre cinque le mete messe a segno dagli avversari; per gli Azzurri quattro calci di punizione di McLean[13].
Dopo la breve serie in Australia, la nazionale italiana giunse a Christchurch, in Nuova Zelanda, orfana degli infortunati Canavosio ed Agüero[14][15]. Gli All Blacks fecero sette cambi rispetto al XV che aveva affrontato la Francia in precedenza, con diversi esordienti nei 22 convocati[16]. Poche novità invece per gli Azzurri, con McLean, Gower e il capitano Parisse sempre titolari nei tre test oceanici[17]. Nonostante le attese, il 27 giugno all'AMI Stadium, l'Italia disputò un match senza sfigurare con una buona prestazione del reparto delle terze linee e della mediana. I Kiwis marcarono tre mete per il risultato finale di 27-6, punteggio che portò il tecnico azzurro Nick Mallett ad esultare insieme allo staff tecnico nonostante si trattasse di una sconfitta[18]. Fu il miglior risultato di sempre, fino ad allora, contro la Nuova Zelanda dopo il 21-31 alla Coppa del Mondo di rugby 1991 (a Milano, nel novembre successivo, gli All Blacks vinsero 20-6 davanti ad 80000 spettatori[19]); la prova neozelandese fu giudicata non convincente, mentre invece agli italiani fu riconosciuto il merito di avere ben contenuto i propri avversari[20].
Risultati
[modifica | modifica wikitesto]Canberra 13 giugno 2009, ore 19:30 UTC+10 | Australia | 31 – 8 referto referto 2 | Italia | Canberra Stadium (22468 spett.)
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Melbourne 20 giugno 2009, ore 20:00 UTC+10 | Australia | 34 – 12 referto referto 2 | Italia | Docklands Stadium (20280 spett.)
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Christchurch 27 giugno 2009, ore 19:35 UTC+12 | Nuova Zelanda | 27 – 6 referto referto 2 | Italia | Lancaster Park (~ 18500 spett.)
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b L'Italia oggi parte per l'Australia, in La Gazzetta dello Sport, 3 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ a b Pavan infortunato. In tour va Sgarbi, in La Gazzetta dello Sport, 4 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Andrea Buongiovanni, L'Italia ci prova con Gower, in La Gazzetta dello Sport, 13 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Silvio Garavaglia, Fabrizio Turco, Ivan Malfatto, Tutte notizie & risultati, in La Gazzetta dello Sport, 9 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.«NAZIONALE. La Nazionale di Nick Mallett, in vista del test-match di sabato con l'Australia, vola oggi da Melbourne a Canberra: i Wallabies saranno privi del terza linea Rocky Eklsom (ginocchio): oggi l'annuncio del XV titolare.»
- ^ Fatta l'Australia che sfiderà l'Italia, in La Gazzetta dello Sport, 10 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Gower e Geldenhuys: la nuova Italia, in La Gazzetta dello Sport, 12 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Azzurri all'esame Australia. Mallett scommette su Gower, in la Repubblica, 11 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Andrea Buongiovanni, L'Italia perde, ma cresce, in La Gazzetta dello Sport, 14 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Antonio Maggiora, Ivan Malfatto, Rossella Raganati, Tutte notizie & risultati, in La Gazzetta dello Sport, 15 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.«RUGBY. Azzurri a Melbourne. Gli azzurri sono da ieri a Melbourne, dove sabato affronteranno il secondo test contro l'Australia. Intanto il capitano Sergio Parisse è tornato sul 31-8 subito a Canberra. «Avremmo potuto limitare il passivo di almeno dieci punti»»
- ^ Australia: Giteau fuori contro l'Italia, in La Gazzetta dello Sport, 17 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Ivan Malfatto, Italia giovane coi Wallabies. Dieci cambi: Favaro per Bergamasco, in La Gazzetta dello Sport, 19 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Simone Battaggia, Favaro, rabbia pura: «Fermerò i canguri», in La Gazzetta dello Sport, 20 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Simone Battaggia, Idee e mischia. Ma a questa Italia serve la difesa, in La Gazzetta dello Sport, 21 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Rocky Giuliano, Federico Bassani, Pedro Molero, Tutte notizie & risultati, in La Gazzetta dello Sport, 22 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.«Canavosio a casa. Dopo il 34-12 subito dall'Australia, gli azzurri sono giunti in Nuova Zelanda, a Christchurch, dove sabato sfideranno gli All Blacks nell'ultimo test del tour. Non c'è Pablo Canavosio, che non ha ancora recuperato la distrazione del retto-addominale sinistro subita a Canberra ed è rientrato in Italia»
- ^ Rocky Giuliano, Federico Bassani, Pedro Molero, Tutte notizie & risultati, in La Gazzetta dello Sport, 23 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.«RUGBY. Italia, Aguero a casa. CHRISTCHURCH (N.Zel) L'Italia, in vista della sfida di sabato agli All Blacks, perde Matias Aguero per una la lesione a un tendine del braccio destro»
- ^ All Blacks: 7 cambi nel test con l'Italia, in La Gazzetta dello Sport, 24 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ McLean, Gower e Parisse certezze nell'Italia che sfida gli All Blacks, in La Gazzetta dello Sport, 26 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Simone Battaggia, Gli All Blacks non fanno neri gli azzurri, in La Gazzetta dello Sport, 28 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Massimo Calandri, L'Italia fa soffrire gli All Blacks, in la Repubblica, 14 novembre 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (EN) New Zealand 27-6 Italy, in RTÉ, 27 giugno 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Panoramica sul Tour della nazionale maschile di rugby a 15 dell'Italia 2009, su espn.co.uk, ESPN Sports Media Ltd. URL consultato il 1º ottobre 2021.