Torre Torrigiani | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Firenze |
Indirizzo | Giardino Torrigiani, via dei Serragli 144-146 |
Coordinate | 43°45′55.49″N 11°14′30.3″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Il torrino Torrigiani è un edificio che fa parte del giardino Torrigiani, vasto parco privato nel centro storico di Firenze.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I primi acquisti promossi dai Torrigiani in questa zona risalgono al 1531, incrementati a più riprese. Il marchese Pietro Torrigiani, che entrò in possesso della proprietà nel 1798, estese l'area fino alle mura ed ad altre zone limitrofe, fino a giungere nel 1817 a una superficie di dieci ettari. Con l'obiettivo di dare un carattere unitario all'intero possedimento, il marchese Torrigiani incaricò fin dal 1813 Luigi de Cambray Digny della realizzazione del nuovo giardino. Benché il prosieguo dei lavori sia stato diretto dallo stesso Pietro Torrigiani (coadiuvato da Vincenzo Palchetti per la vegetazione), è certo da considerare determinante l'apporto di Cambray Digny, anche per l'estesa simbologia legata al mondo dell'Arcadia e a quello massonico ed esoterico, che sottende ai percorsi del giardino, di tale complessità da rendere necessaria la predisposizione di una guida per la visita, edita nel 1824[1].
Nei lavori venne ugualmente coinvolto Gaetano Baccani (subentrato nel 1819 nella progettazione e direzione dei lavori a seguito delle dimissioni del Digny), autore del torrino neogotico che caratterizza fortemente il giardino (evidente riferimento all'arme della famiglia) e di molti altri interventi lungo l'itinerario[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il torrino è infatti uno degli elementi più rappresentativi di questo spazio: eretto nel 1824, al posto di una Kaffeehouse prevista dal Cambray-Digny, e alto 22 metri (ma il fatto di trovarsi su una collinetta artificiale ne aumenta l'impatto visivo[2]), allude con i suoi tre livelli ai tre gradi del processo di iniziazione al mondo massonico[3].
All'esterno infatti la torre, ispirandosi a opere antiche come il faro di Alessandria, si presenta quadrata ai primi due livelli, poi diviene ottagonale, ed è infine sormontata da un elemento cilindrico, dove il quadrato rappresenta la conoscenza umana più "rozza" che si affina, salendo, verso la forma divina per eccellenza, il cerchio. La conformazione interna è ancora diversa: è infatti a pianta ottagonale laddove il volume esterno si presenta quadrato, per divenire a tronco di cono in corrispondenza dell'esterno ottagonale. Il piano interrato, voltato, destinato a magazzino, è accessibile da un punto della collina posto più a valle[3]. Il primo piano era adibito a libreria, mentre il secondo, un suggestivo ed arioso ambiente a doppia altezza, illuminato da feritoie e da oculi, da cui lo sguardo giunge fino alla sommità della lanterna, era destinato allo studio degli astri, per cui vi dovevano essere strumenti astronomici e telescopi, funzione che non ebbe mai. I piani sono collegati da una scala elicoidale che termina al di sopra dell'ultima terrazza, avvolgendosi attorno al cilindro che conclude la torre, conducendo il visitatore attraverso la semioscurità, quasi carceraria, della stanza terrena ad una lenta ascesa verso l'osservatorio celeste, con una progressiva apertura alla luce. In corrispondenza di ogni piano è possibile uscire all'esterno su un ballatoio merlato che circonda la torre[3].
Nella pratica era adibito a 'specola' astronomica e ospitava una biblioteca, una raccolta di strumenti astronomici e di armi, e sulla sommità una terrazza scoperta per l'osservazione del cielo[1].
La torre, che rappresenta il blasone di famiglia (un'arme parlante con una torre sormontato da tre stelle), assurge a celebrazione della famiglia stessa, anche grazie le decorazioni presenti all'interno: una medaglia con il ritratto di Pietro Torrigiani, situata nella chiave di volta del secondo livello, i dipinti delle armi gentilizie dei Torrigiani e delle famiglie con essi imparentati, situati sulle pareti, ormai scolorite dal tempo[3].
Da vari anni, per gravi problemi statici, la fabbrica è transennata[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Guida per il giardino del Marchese Torrigiani in Firenze, Fiesole, 1824;
- Guida della città di Firenze e suoi contorni con la descrizione della I. e R. Galleria e Palazzo Pitti, Firenze, presso Antonio Campani, 1828, p. 206;
- Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, p. 661, n. 336;
- Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, pp. 259-260, n. 651;
- Nuova Guida Di Firenze, Firenze, Editore Ricci, 1845, p. 242;
- Giuseppe Formigli, Guida per la città di Firenze e suoi contorni, nuova edizione corretta ed accresciuta, Firenze, Carini e Formigli, 1849, p. 206;
- Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, pp. 603-604;
- Visita al giardino Torrigiani, in "Bullettino della Regia Società d'Orticultura", 1879, III, pp. 74-75;
- Emilio Bacciotti, Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi, 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, pp. 134-135;
- "Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti", IV, 1894-1895, tavv. XX-XI, (Antico cancello d'ingresso al giardino Torrigiani);
- Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 689;
- Luigi Vittorio Bertarelli, Italia Centrale, II, Firenze, Siena, Perugia, Assisi, Milano, Touring Club Italiano, 1922, p. 168;
- Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 290, n. I;
- Luigi Vittorio Bertarelli, Firenze e dintorni, Milano, Touring Club Italiano, 1937, p. 287;
- Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 689;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 184; IV, 1978, pp. 15, 156-157;
- Carlo Cresti, Luigi Zangheri, Architetti e ingegneri nella Firenze dell’Ottocento, Firenze, Uniedit, 1978, p. 75;
- Guida ai giardini urbani di Firenze, a cura di Vincenzo Cazzato e Massimo De Vico Fallani, Firenze, Regione Toscana, s.d. ma 1981, pp. 57-61;
- Marco Dezzi Bardeschi, Le macchine desideranti, in Il giardino romantico, a cura di Alessandro Vezzosi, Firenze, Alinea, 1986, pp. 29-45;
- Paola Maresca, Da Osiride al torrino (Il Giardino Torrigiani), in Il giardino romantico, a cura di Alessandro Vezzosi, Firenze, Alinea, 1986, pp. 56-60;
- Claudio Paolini, Giardino Torrigiani, in "M.C.M. La Storia delle Cose", 1989, 3, pp. 64-67;
- Rosamaria Martellacci in Firenze. Guida di Architettura, a cura del Comune di Firenze e della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, coordinamento editoriale di Domenico Cardini, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Cappellini, Torino, Umberto Allemandi & C., 1992, p. 176, n. 134;
- Paola Maresca, Il giardino Torrigiani a Firenze. L'invenzione romantica di un parco tra natura e allegoria, in "Arte dei giardini", 1993, 2, pp. 55-77;
- Mariachiara Pozzana, Firenze: giardini di città, con acquerelli e disegni di Mauro Falzoni, Firenze, FMG Studio Immagini, 1994, pp. 105-112;
- Guido Zucconi, Firenze. Guida all’architettura, con un saggio di Pietro Ruschi, Verona, Arsenale Editrice, 1995, p. 115, n. 181;
- Stefania Bertano, Angelamaria Quartulli, Gaetano Baccani architetto nella Firenze dell'ultima stagione lorenese, Firenze, Polistampa 2002, pp. 57-60 (Il giardino Torrigiani e il Torrino);
- Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell’iniziativa Firenze: cortili e giardini aperti, 18 e 25 maggio 2003, a cura dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell’Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2003, pp. 5-6;
- Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 642;
- Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 458;
- Vieri Torrigiani, Giardino Torrigiani, in Giardini in Toscana, fotografie di Massimo Listri, Firenze, Polistampa, 2005, pp. 32-37;
- Mariachiara Pozzana, Greenways: percorsi verdi nell'Oltrarno di Firenze. Giardino Bardini, giardino di Boboli, giardino Corsi, giardino Torrigiani, viale dei Colli, Bobolino, via di Belvedere, viale di Poggio Imperiale, Firenze, Polistampa, 2006;
- Associazione Dimore Storiche Italiane, pubblicazione edita in occasione della XXXII Assemblea Nazionale, Firenze, 24-27 aprile 2009, testi a cura dell’Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2009, pp. 46-47;
- Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell’iniziativa Firenze, Lucca, Pisa, Siena: cortili e giardini aperti, 20 e 27 settembre 2009, a cura dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell’Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2009, pp. 59-60;
- Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell’iniziativa Lucca, Pisa, Siena: cortili e giardini aperti, Firenze: cortili e giardini aperti, 16 e 23 maggio 2010, a cura dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell’Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2010, pp. 26-27.
- Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 429-460.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Torrino Torrigiani
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).