Palazzo Antinori di Brindisi | |
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Palazzo Antinori di Brindisi. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Firenze |
Indirizzo | via dei Serragli, 9 |
Coordinate | 43°46′05.82″N 11°14′46.39″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Realizzazione | |
Proprietario | Privato |
Palazzo Antinori di Brindisi si trova in via dei Serragli 9 a Firenze.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1488 Antonio di Tommaso Antinori acquistò da Tommaso Soderini una casa che arrivava in estensione fino a via Maffia. A questa proprietà aggiunse poco dopo una casa adiacente comparata da Giuliano di Agostino, ottenendo il nucleo originario dell'odierno palazzo. Un ramo della famiglia Antinori abitò questo palazzo (il principale palazzo Antinori si trova tutt'oggi in piazza Antinori), distinguendosi con numerosi senatori, nel periodo granducale, e letterati.
Nel XVIII secolo Giovanni Gaetano Antinori arricchì il palazzo della sua collezione di antichità, tra le più importanti della città. A metà dell'Ottocento il ramo familiare ottenne in via ereditaria i titoli e i beni degli Antinori duchi di Brindisi, che fin dal XV secolo si erano stabiliti in Campania. Poco dopo (1853) Amerigo Antinori fece ristrutturare il palazzo di famiglia, facendolo ingrandire da Giuseppe Poggi.
In quell'occasione venne creata un'entrata separata per gli inquilini e un grande accesso per le carrozze, che si estendeva fino a via Maffia.
I lavori si conclusero nel 1893 e in quell'occasione il duca Amerigo, già amministratore dei beni privati di casa Lorena, decise di invitare la vedova di Leopoldo II di Toscana, l'ex granduchessa Maria Antonia, che viveva ormai in esilio da diversi anni. Per l'occasione i giornali riportano come accorsero a riverirla non solo l'aristocrazia del Granducato, ma anche la gente del quartiere.
Quando si estinse il ramo familiare, il palazzo andò in eredità agli Aldobrandini, i cui discendenti abitano ancora la storica residenza.
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]La facciata su via dei Serragli è molto sobria, con i due portali gemelli ai lati e due file di semplici finestre rettangolari, sottolineate dalle cornici marcapiano, ai piani superiori.
Più articolati sono gli interni progettati dal Poggi, a partire dal passaggio per le carrozze, coperto da volte a crociera ribassate e decorato da statue e costolonature geometriche a imitazione della pietra. Da qui si accede, a sinistra, al vano dello scalone, composto da più rampe, decorato da stucchi e rischiarato da vetrate dove compare lo stemma degli Antinori.
Nel piccolo giardino il Poggi dimostrò tutta la sua abilità, ingrandendone illusionisticamente le proporzioni: la montagnola artificiale infatti, coperta di rocce, siepi e piante, dilata lo spazio in prospettiva, verso la loggia neorinascimentale con vetrate, posta in posizione rialzata e raggiungibile tramite una ripida scalinata in pietra. La loggetta è tipica dello stile del Poggi, con le colonne accoppiate e il motivo alternato dell'arco e dell'architrave, che crea una sorta di serliana in piccolo. Per accedervi dal palazzo venne inoltre creato un ponte sospeso. Oggi vi si avvolge un glicine, mentre altre essenze tipiche del giardino romantico eclettico (palme, lecci e siepi di alloro) arredano lo spazio verde.
L'edificio delle scuderie si trova lungo via Maffia e venne decorato in stile neomedievale, con un alto muro arricchito dal finto bugnato e coronato da merlatura.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Toscana Esclusiva XIII edizione, Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, 2008.
Altri progetti
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