Tommaso Ruffo (Napoli, 15 settembre 1663 – Roma, 16 febbraio 1753) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di Carlo Ruffo, terzo duca di Bagnara e di Andreana Caracciolo. Si laureò in utroque iure all'Università La Sapienza.
Fu legato pontificio in Romagna nel 1709, a Ferrara dal 1710, e dal 1717 al 1738 arcivescovo. Durante il periodo di sei anni trascorsi a Bologna come cardinale legato (dal 1721 al 1727) visitò frequentemente la sua diocesi.
Come arcivescovo di Ferrara curò il rifacimento della cattedrale dedicata a San Giorgio martire e trasferì il seminario in via Cairoli.
Nel 1717 promosse la ristrutturazione e trasformazione del palazzo del vescovo su progetto dell'architetto romano Tommaso Mattei. I lavori furono affidati a Vincenzo Santini e si conclusero nel 1720[1]. Nell'edificio fu temporaneamente collocata la sua quadreria personale.
Visitò ripetutamente la diocesi e tenne un sinodo nel 1726 emanando ottime costituzioni improntate alle necessità del tempo (cfr. il Sinodo romano del 1725).
Dopo essere stato tra i "papabili" nel conclave dell'agosto del 1740, in cui poi fu eletto Benedetto XIV (1740-58), venne nominato vicecancelliere di Santa Romana Chiesa e commendatario della Basilica di San Lorenzo in Damaso (1740-53), nella quale commissionò la cappella destra del vestibolo a Nicola Salvi, con affreschi di Corrado Giaquinto e la pala d'altare di Sebastiano Conca. Si stabilì così nel Palazzo della Cancelleria, occupando l'appartamento che affaccia sulla piazza, dove allestì anche la sua collezione di dipinti, sistemata in cinque sale decorate in chiaroscuro a simulare il travertino e con lesene in finto marmo "portasanta".
La sua importante collezione venne donata tra 1915 e 1919 dal principe Fabrizio Ruffo di Motta Bagnara (1845-1917) e destinata in parte al Museo di San Martino a Napoli e in parte al Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma (vedi).
Genealogia episcopale
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Cardinale Gasparo Carpegna
- Cardinale Fabrizio Spada
- Cardinale Tommaso Ruffo
La successione apostolica è:
- Vescovo Francesco Saverio Guicciardi (1709)
- Arcivescovo Giuseppe Maria Ruffo (1735)
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Carlo Ruffo, I duca di Bagnara | Giovanni Giacomo Ruffo, signore di Bagnara e Solano | ||||||||||||
Ippolita Spinelli | |||||||||||||
Francesco Ruffo, II duca di Bagnara | |||||||||||||
Antonia Spadafora | Federico Spadafora, VII barone del Biscotto | ||||||||||||
Giulia Alliata | |||||||||||||
Carlo Ruffo, III duca di Bagnara | |||||||||||||
Vincenzo Ruffo, signore di Santa Severina | Marcello Ruffo | ||||||||||||
Juana Caterina de Benavides | |||||||||||||
Guiomara Ruffo | |||||||||||||
Maria Ruffo, II principessa di Scilla | Francesco Fabrizio Ruffo, I principe di Scilla | ||||||||||||
Ippolita de Gennaro, contessa di Nicotera | |||||||||||||
Tommaso Ruffo | |||||||||||||
Giulio Cesare Caracciolo, II duca di Celenza | Giovanni Battista Caracciolo, I duca di Celenza | ||||||||||||
Cornelia Caracciolo | |||||||||||||
Giambattista Caracciolo Pisquizi, III duca di Celenza | |||||||||||||
Isabella Pignatelli | Ascanio Pignatelli, I duca di Bisaccia | ||||||||||||
Lucrezia di Capua | |||||||||||||
Adriana Caracciolo Pisquizi | |||||||||||||
Giovanni I d'Avalos, III principe di Montesarchio | Cesare d'Avalos, I marchese di Padula | ||||||||||||
Lucrezia del Tufo | |||||||||||||
Lucrezia d'Avalos | |||||||||||||
Andreana di Sangro | Paolo II di Sangro, II principe di Sansevero | ||||||||||||
Gerolama Caracciolo, signora di Castelfranco | |||||||||||||
Galleria d'immagini
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Ritratto del cardinale Tommaso Ruffo, sullo sfondo si nota la cattedrale di Ferrara
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Cardinal Tommaso Ruffo
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Palazzo arcivescovile eretto dal Cardinal Ruffo
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ J. Bentini, Il collezionismo ferrarese: una tradizione ininterrotta, in La leggenda del collezionismo. Le quadrerie storiche ferraresi, 1996, pp. 60-62
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carla Di Francesco , Antonio Samaritani (a cura di), Palazzo arcivescovile: il cardinale Tommaso Ruffo a Ferrara, 1717-1738, Ferrara, G. Corbo, 1994. ISBN 8885325351
- Jadranka Bentini, Il collezionismo ferrarese: una tradizione ininterrotta, in Grazia Agostini, Jadranka Bentini, Andrea Emiliani (a cura di), La leggenda del collezionismo. Le quadrerie storiche ferraresi, Catalogo della Mostra tenuta a Ferrara nel 1996, Venezia, Nuova Alfa, 1996, pp. 60–62 ISBN 8877790741
- Maria Antonietta De Angelis, I dipinti del cardinale Tommaso Ruffo (1663-1753): la quadreria di un alto prelato nella Roma del Settecento, in Collezionisti, disegnatori e pittori dall'Arcadia al Purismo, 2, Roma 2010, pp. 53–92.
- Mario Alberto Pavone (a cura di), Il collezionismo del cardinale Tommaso Ruffo tra Ferrara e Roma, Roma, Campisano Editore, 2013, ISBN 9788898229086
- Giuseppe Caridi, RUFFO, Tommaso, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017. URL consultato il 17 marzo 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tommaso Ruffo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Tommaso Ruffo, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- (EN) David M. Cheney, Tommaso Ruffo, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37725418 · ISNI (EN) 0000 0000 6132 0615 · SBN UBOV514912 · BAV 495/83100 · CERL cnp00554392 · LCCN (EN) nr95014318 · GND (DE) 119382334 · BNF (FR) cb16758892v (data) |
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