Tommaso Cerno | |
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Tommaso Cerno nel 2016 | |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 23 marzo 2018 – 12 ottobre 2022 |
Legislatura | XVIII |
Gruppo parlamentare | - Partito Democratico (fino al 26/02/2020) - Misto (dal 26/02/2020 al 19/01/2021) |
Coalizione | Centro-sinistra 2018 |
Circoscrizione | Lombardia |
Collegio | 1 (Milano-Centro) |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente di centro-destra (dal 2022) In precedenza: AN (1995) PD (2018-2020; 2021-2022) IV (2020) Ind. (2020-2021) |
Professione | Giornalista |
Tommaso Cerno (Udine, 28 gennaio 1975) è un giornalista e politico italiano, direttore responsabile del quotidiano Il Tempo.
È stato senatore della Repubblica dal 23 marzo 2018 al 12 ottobre 2022 eletto col Partito Democratico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Udine, ma vive a Roma; è originario di una famiglia slovena delle Valli del Torre[1] e lontano parente di Guglielmo Cerno[2], noto operatore culturale della Slavia friulana.
È stato dirigente nazionale dell'Arcigay e fra i promotori del Gay Pride di Venezia.[3][4]
Alle elezioni amministrative del 1995 si candida al consiglio comunale di Udine, nelle liste di Alleanza Nazionale a sostegno del candidato sindaco di centro-destra Silvana Olivotto, al fine di intitolare il teatro della città a Pier Paolo Pasolini, risultando tuttavia non eletto[5]. Successivamente diventa assistente del vicesindaco di Udine Andrea Montich (PDS) e lavora, durante il governo Amato II, come addetto stampa del sottosegretario di Stato al Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato Mauro Fabris (UDEUR).[6]
Attività giornalistica
[modifica | modifica wikitesto]Giornalista professionista dal settembre 2004[7], lavora al Messaggero Veneto - Giornale del Friuli fino al 2009[8]. Quell'anno passa al settimanale l'Espresso, fino al 2014, dove diventa vice-caporedattore dell'area Attualità.[9]
Ha svolto inchieste sui diritti civili e le discriminazioni in Italia[senza fonte], sui movimenti No TAV[10] e quella sulla vulnerabilità dell'aeroporto di Fiumicino[11]. Da opinionista è ospite di trasmissioni TV sulle reti Rai, Mediaset, LA7 e Sky. Nell'ottobre 2014 torna, come direttore, al Messaggero Veneto.[12] Conduce nel 2015 il programma D-Day - I giorni decisivi su Rai 3, un approfondimento in quattro puntate sulla seconda guerra mondiale.[13]
A luglio 2016 viene annunciata la sua nomina a direttore del settimanale l'Espresso[14], subentrando a Luigi Vicinanza il 29 luglio. Il 25 ottobre 2017 diventa condirettore del quotidiano la Repubblica, sempre del GEDI Gruppo Editoriale, venendo sostituito da Marco Damilano all'Espresso[15]. Tre mesi più tardi si mette in aspettativa dal quotidiano, da cui poi si dimette, per candidarsi alle elezioni politiche del 2018.[16]
A settembre 2022 diventa direttore del quotidiano L'Identità[17], incarico che lascia il 1º marzo 2024 per diventare direttore de Il Tempo.[18]
Saggista e scrittore
[modifica | modifica wikitesto]Con Antonello Caporale, allora giornalista de la Repubblica, aveva collaborato al saggio Impuniti. Storia di un sistema incapace, sprecone e felice (Baldini Castoldi Dalai editore, 2007). Ha pubblicato il romanzo Affa Taffa (Mimesis, 2010), che è stato tradotto nel 2014 anche in lingua friulana assieme al friulanista Paolo Cerno e il saggio L'ingorgo (Ribis, 2008), dedicato alla storia dell'autonomia della sua regione, dalla fondazione all'elezione dell'ex presidente Riccardo Illy. Ha collaborato all'instant-book dell'eurodeputata del Partito Democratico Debora Serracchiani, Il coraggio che manca (BUR, 2009).
Ha pubblicato Inferno - La Commedia del potere (Rizzoli, 2013), una riscrittura dell'Inferno di Dante in terzine di endecasillabi, come quello dantesco, ma con protagonisti i personaggi politici e non della Seconda Repubblica e il saggio A noi! - Cosa ci resta del fascismo nell'epoca di Berlusconi, Grillo e Renzi (Rizzoli, 2015).[19]
Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]Il 26 gennaio 2018, in vista delle elezioni politiche, annuncia su Twitter la sua candidatura al Senato della Repubblica per il Partito Democratico (PD)[20], venendo candidato nel collegio uninominale Lombardia - 01 (Milano Centro), sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra, risultando eletto senatore col 41,26% dei voti e superando i candidati del centro-destra Luigi Pagliuca (36,42%) e del Movimento 5 Stelle Giovanni Tacchini Velerio (14,4%)[21].
A dicembre del 2018 presenta, assieme a Gianni Pittella, il disegno di legge Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia, che obbliga il medico e i sanitari a praticare l'eutanasia in presenza di una generica manifestazione di volontà da parte del paziente, rendendo inapplicabili nei loro confronti le relative disposizioni del codice penale. Non è menzionato il diritto all'obiezione di coscienza. L'obbligo della forma scritta con autenticazione di firma da parte dell'ufficiale di anagrafe, a pena di inammissibilità, sussiste solamente nel caso di sopravvenuta incapacità, di intendere e volere o manifestare la propria volontà[22]. Il trattamento di eutanasia è subordinato al rispetto di 7 requisiti, che vengono autodichiarati dal medico e dal dirigente sanitario della struttura che lo eseguono: la norma non qualifica tale atto scritto come certificazione o autocertificazione sostitutiva di atto notorio, ma parla più generalmente di attestazione e conferma.
Il 18 febbraio 2020 annuncia inizialmente la sua adesione ad Italia Viva di Matteo Renzi[23], ma successivamente cambia idea e il 26 febbraio passa direttamente al gruppo misto del Senato.[24]
Nel 2021, dopo aver annunciato il suo voto a favore della fiducia al governo Conte II, rientra nel PD[25]. Nel corso dell'anno si distingue per alcune prese di posizione contro il ddl per combattere l'omotransfobia, presentato dal collega di partito Alessandro Zan, astenendosi sul non passaggio agli articoli (la cosiddetta tagliola) richiesta da Lega e Fratelli d'Italia atto a interrompere l'iter di approvazione della legge, nonostante fosse l'unico gay dichiarato tra i senatori del centro-sinistra.[26]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Nel dicembre 2022 si unisce civilmente con Stefano Balloch, politico di Fratelli d'Italia e sindaco di Cividale del Friuli dal 2010 al 2020.[27]
Televisione
[modifica | modifica wikitesto]Conduttore
[modifica | modifica wikitesto]- D-Day - I giorni decisivi (Rai 3, 2015)[13]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- L'ingorgo. Da Berzanti a Biasutti. Da Ceccotti e Tondo all'era di Illy. Padri, padrini e padroni della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Udine, Ribis, 2008, ISBN 978-88-744-5047-3.
- Affa Taffa, Milano, Mimesis Edizioni, 2010, ISBN 978-88-575-0085-0.
- T. Cerno-Emiliano Fittipaldi, La macchina del fango. Come funziona il sistema della disinformazione italiana, Milano, Feltrinelli Editore, 2011, ISBN 978-88-07172-17-5.
- Inferno. La Commedia del potere, Milano, Rizzoli, 2013, ISBN 978-88-170-6602-0.
- A noi! Cosa ci resta del fascismo nell'epoca di Berlusconi, Grillo e Renzi, Milano, Rizzoli, 2015, ISBN 978-88-170-7630-2.
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Provincia di Lucca al Cronista dell'anno 2009 per il caso Englaro (con Francesca Brunati e Bruno Sokolowicz), a cura dell'Unione nazionale cronisti italiani.[28][29]
- Premio Pino Zac 2013 per la Satira di Forte dei Marmi[30].
- Premio giornalistico "Il giogo" di Montagnano (AR) in Toscana.
- Premio Cavallini 2013 ideato da Vittorio Sgarbi a Pordenone[31].
- Premio internazionale Ennio Flaiano 2015 per la televisione per il programma D-Day - I giorni decisivi[32].
- "Premio Cimitile 2016 per il miglior saggio italiano" per A noi![33]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (SL) Direktor z beneškimi koreninami, in Primorski Dnevnik, 11 luglio 2016. URL consultato il 7 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2018).
- ^ Suo nonno paterno era cugino di Guglielmo Cerno e si trasferì dalla nativa Lusevera a Udine, cfr.: (SL) V Bardu so ponosni na Tommasa Cerna, in Primorski Dnevnik, 9 marzo 2018. URL consultato l'11 marzo 2018 (archiviato l'11 marzo 2018).
- ^ Tommaso Cerno, ex dirigente Arcigay, è il nuovo direttore dell'Espresso - Gay.it, in Gay.it, 12 luglio 2016. URL consultato il 27 gennaio 2018 (archiviato il 1º dicembre 2017).
- ^ Tommaso Cerno: 'Sono omosessuale, alto biondo e bello'. URL consultato il 28 novembre 2017 (archiviato il 1º dicembre 2017).
- ^ Marco Franchi, «Non c'è pace a Repubblica: Cerno col PD», Il Fatto Quotidiano, 27 gennaio 2018, p. 2.
- ^ Giorgio Gandola, «L'uomo nuovo di Renzi e "Repubblica" era candidato con AN e portaborse di un ex DC», La Verità, 28 gennaio 2018, p. 4.
- ^ O.d.G. FVG, su odg.fvg.it. URL consultato il 29 luglio 2016 (archiviato il 16 agosto 2016).
- ^ Tommaso Cerno/'L'Espresso' - Primaonline, su primaonline.it. URL consultato il 12 agosto 2023.
- ^ Omar Monestier alla guida del 'Messaggero Veneto' al posto di Tommaso Cerno, nuovo direttore dell'Espresso. A Roberto Bernabò la direzione ad interim del 'Tirreno' - Primaonline, su primaonline.it. URL consultato il 6 agosto 2023.
- ^ No Tav: gli infiltrati del caos - L'Espresso, su espresso.repubblica.it. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ "Una notte a Fiumicino, nessun controllo" Il primo scalo italiano è vulnerabile, su repubblica.it. URL consultato il 27 gennaio 2018 (archiviato il 28 gennaio 2018).
- ^ Tommaso Cerno nuovo direttore de L'Espresso, in Affaritaliani.it , 05 luglio 2016. URL consultato l'8 luglio 2016 (archiviato il 9 luglio 2016).
- ^ a b D-Day i giorni decisivi, così la Rai racconta i 70 anni dalla fine della Seconda Guerra, in l'Espresso, 27 marzo 2015. URL consultato l'8 luglio 2016 (archiviato il 21 agosto 2016).
- ^ Tommaso Cerno alla guida dell'Espresso. Luigi Vicinanza lascia dopo due anni la guida del settimanale, su primaonline.it. URL consultato il 27 gennaio 2018 (archiviato il 1º febbraio 2018).
- ^ Gruppo Espresso, Tommaso Cerno condirettore di Repubblica. Sì al piano di Calabresi per il rinnovamento del giornale, in Il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2017. URL consultato il 27 gennaio 2018 (archiviato il 26 ottobre 2017).
- ^ Tommaso Cerno lascia Repubblica e si candida col Pd, su repubblica.it. URL consultato il 2 febbraio 2018 (archiviato il 1º febbraio 2018).
- ^ Cristiano Draghi, Cerno lancia L’identità, in edicola martedì dopo il voto, su Prima Comunicazione, 23 settembre 2022.
- ^ Tommaso Cerno, Il Tempo e la voce di Roma: «Comincia una bellissima avventura», su iltempo.it. URL consultato il 4 marzo 2024.
- ^ CERNO E LA LIBERAZIONE DELL'ITALIA DAL NAZIFASCISMO, su ALGANEWS, 24 aprile 2020. URL consultato il 25 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2020).
- ^ Da An al “fascismo di Renzi”: Tommaso Cerno, una storia italiana, in Gli Stati Generali, 26 gennaio 2018. URL consultato il 27 gennaio 2018 (archiviato il 29 gennaio 2018).
- ^ Francesco Floris, Tommaso Cerno, il “senatore dei diritti” che non va mai in Parlamento, su True News., 26 ottobre 2021. URL consultato il 26 ottobre 2021.
- ^ Disegno di legge n. 900, "Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia, su senato.it, 25 ottobre 2018. URL consultato il 26 settembre 2019 (archiviato il 26 settembre 2019). In particolare, si vedano art. 1, lettera c) e art. 4 comma 1).
- ^ Salvatore Merlo, Da Cdb a Renzi. E poi la malattia. Intervista a Tommaso Cerno, su ilfoglio.it, 16 febbraio 2018. URL consultato il 10 marzo 2020 (archiviato il 24 aprile 2020).
- ^ Claudio Bozza, Senato, Tommaso Cerno fa retromarcia: non va con Renzi e si iscrive al gruppo misto, su corriere.it, 26 febbraio 2020. URL consultato il 10 marzo 2020 (archiviato il 27 febbraio 2020).
- ^ Il senatore che rientra nel Partito democratico e fa un appello ai colleghi di Italia viva, su Il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2021. URL consultato il 19 gennaio 2021.
- ^ Cerno assente durante il voto "Sono l'unico senatore gay. Quel testo vecchio e grottesco", su Il Giornale, 29 ottobre 2021. URL consultato il 29 ottobre 2021.
- ^ Il marito dell'ex senatore Pd Cerno si candida con Fratelli d'Italia: «Litighiamo, ma per sposarsi non serve la tessera di partito. Mai stato a un pride», su corrieredelveneto.corriere.it. URL consultato l'8 marzo 2023.
- ^ Un Premio per i cronisti che hanno seguito Eluana Englaro, in Articolo 21, 04 aprile 2009. URL consultato l'8 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2009).
- ^ Raccontò la vicenda Un premio a Cerno, in Messaggero vento, 05 aprile 2009, p. 4. URL consultato il 15 settembre 2009.
- ^ 41° Premio Satira Politica - Premio Satira e Museo della Satira e della Caricatura - Forte dei Marmi, su museosatira.com. URL consultato il 27 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2018).
- ^ Vincitori, su premiobrunocavallini.it. URL consultato il 27 gennaio 2018 (archiviato il 19 agosto 2017).
- ^ Solarino, Argentero... parata di stelle a Pescara per il premio Flaiano, in ilcentro.gelocal.it , 13 luglio 2015. URL consultato il 29 luglio 2016 (archiviato il 15 agosto 2016).
- ^ Fondazione Premio Cimitile - Premio Letterario, su Fondazione Premio Cimitile - Premio Letterario. URL consultato il 27 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2018).
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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