Il termeh (in persiano ترمه) è un tipo di tessuto pregiato tradizionale, solitamente prodotto con seta, cashmere o lana, caratterizzato da intricati motivi ornamentali.[1] Viene prodotto in Iran e nel Kashmir, ed è molto ricercato per le sue complesse e raffinate decorazioni.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'esatta origine della parola termeh è incerta, e gli studiosi si dividono fra chi sostiene che la sua produzione abbia avuto inizio in Iran e chi invece in Kashmir. In generale i motivi persiani come il paisley vennero introdotti in India durante il periodo safavide, ed ebbero un'importante influenza sulle decorazioni delle stoffe del Kashmir.[3] In Iran questo tessuto venne prodotto per la prima volta a Kerman, ma la manifattura raggiunse in seguito il suo picco nella città di Yazd. In passato il termeh veniva utilizzato dagli zoroastriani di Yazd per confezionare abiti per i matrimoni o altri indumenti tradizionali. A partire dal principio del XIX secolo alcuni problemi come le tasse elevate e la carenza di materie prime portarono al declino della produzione. Ad ogni modo durante il periodo Qajar rimase una merce prestigiosa e costosa.
I vecchi termeh erano spesso realizzati in lana filata a mano e tinti con coloranti naturali, ed erano relativamente spessi poiché nella loro tessitura venivano utilizzati molti fili.[1] Ogni frammento di Termeh veniva tessuto in sezioni strette e poi cucito insieme con cura da abili artigiani in modo che apparisse un tutt'uno. Alcuni motivi decorativi celebri per il termeh sono il già citato paisley e lo scià ʿAbbāsi. Ognuno di essi aveva un distinto significato e svolgeva un ruolo importante nella cultura e nell'arte iraniana. Durante il periodo Qajar si usava il termeh per vestire re e cortigiani, e veniva persino donato ai governanti stranieri. Inoltre questo tessuto era utilizzato per realizzare cappelli, vesti, mantelli e vestiti da donna.[4]
Con l'introduzione dei telai Jacquard negli anni settanta del XX secolo la produzione artigianale di termeh è gradualmente diminuita, sostituita da quella a macchina. Nel XXI secolo i termeh realizzati in modo industriale sono per lo più fabbricati a Yazd, e sono usati come tessuti pregiati per vari prodotti come tende, tappeti da preghiera e sciarpe, e continua ad occupare un posto speciale in eventi importanti, tra cui matrimoni e funerali, ed è considerato una parte rilevante del patrimonio culturale dell'Iran.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FA) Masoumeh Mirsaeedi, ترمه [Termeh], in Enciclopedia del mondo islamico, vol. 7, Teheran, 2003, ISBN 964-447-008-7.
- (FA) Bita Poroush, ترمه [Termeh], in Enciclopedia del mondo islamico, vol. 15, Teheran, 2006.
- (EN) Frank Ames, The Kashmir Shawl and Its Indo-French Influence, Antique Collectors' Club, 1997, ISBN 9781851492664.
- (EN) Jay Gluck e Sumi Hiramoto Gluck, A Survey of Persian Handicraft: A Pictorial Introduction to the Contemporary Folk Arts and Art Crafts of Modern Iran, Teheran, Survey of Persian Art, 1977.
- (FA) Abolfazl Zabih, A Look at the Museum of Iranian Decorative Arts: Rare Examples of Iranian Creativity, in Honar Quarterly, vol. 5, n. 1, 1983, pp. 132–151.
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