Le Suore Carmelitane della Carità di Vedruna (in spagnolo Hermanas Carmelitas de la Caridad de Vedruna) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla C.C.V.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La congregazione fu fondata da Gioacchina de Vedruna (1783-1854). Già in gioventù aveva manifestato il desiderio di ritirarsi in un monastero carmelitano, ma per desiderio dei famigliari sposò l'avvocato Teodoro de Mas, dal quale ebbe nove figli; vedova dal 1816, continuò a occuparsi dell'educazione dei figli per i successivi dieci anni e poi riprese il suo antico progetto di abbracciare la vita religiosa in un ordine contemplativo.[2]
Dopo un incontro con il cappuccino Stefano da Olot maturò, invece, la decisione di dare inizio a una congregazione di suore dedite all'educazione e all'assistenza agli ammalati e il 6 gennaio 1826 emise i voti nelle mani del vescovo di Vich, Pablo Corcuera.[2]
La fondazione delle Suore della Carità di Nostra Signora del Carmelo avvenne il 26 febbraio 1826 nel Manso Escorial (la casa di Vich ereditata dal marito) a opera di Gioacchina de Vedruna insieme con nove compagne.[3]
La revisione delle costituzioni della congregazione fu opera di Antonio Maria Claret, succeduto a Stefano da Olot e Pablo Corcuera nella direzione dell'istituto.[3]
Alla morte della fondatrice (avvenuta nel 1854 a Barcellona, durante un'epidemia di colera) la congregazione contava circa 150 religiose; sotto il governo della seconda superiora generale, Paola Delpuig di San Luigi, le suore salirono a oltre 1000 e sotto la guida di Margherita Arolas di San Dionigi, quarta superiora generale, le suore raggiunsero anche il Cile e l'Argentina.[4]
La congregazione fu approvata dalla Santa Sede il 5 agosto 1857 e nuovamente il 14 settembre 1860 da papa Pio IX, che aggregò l'istituto all'Ordine Carmelitano. Le sue costituzioni ricevettero l'approvazione definitiva il 20 luglio 1880.[4]
La quinta superiora generale, Apollonia Lizárraga del Santissimo Sacramento, e ventiquattro consorelle furono tra le vittime delle persecuzioni contro i religiosi durante la guerra civile spagnola.[4]
La fondatrice, beatificata nel 1940, fu proclamata santa da papa Giovanni XXIII il 12 aprile 1959.[2]
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]Lo scopo principale dell'istituto è l'istruzione e l'educazione cristiana della gioventù, ma le suore si dedicano anche all'assistenza ospedaliera agli ammalati.[4]
Le religiose sono presenti in Europa (Albania, Italia, Spagna), Asia (Filippine, Giappone, India, Taiwan), Africa (Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Guinea Equatoriale, Eritrea, Togo) e nelle Americhe (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Paraguay, Perù, Stati Uniti d'America, Uruguay, Venezuela);[5] la sede generalizia è in via Carlo Zucchi a Roma.[1]
Al 31 dicembre 2008, la congregazione contava 2.012 religiose in 280 case.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ann. Pont. 2010, p. 1518.
- ^ a b c L. Saggi, DIP, vol. IV (1977), col. 1186.
- ^ a b L. Saggi, DIP, vol. IV (1977), col. 1187.
- ^ a b c d L. Saggi, DIP, vol. II (1975), col. 405.
- ^ La presenza nel mondo, su vedruna.org. URL consultato l'8 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Suore carmelitane della carità di Vedruna
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (CA, EN, ES, FR) Il sito web ufficiale delle Suore Carmelitane della Carità di Vedruna, su vedruna.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 129279499 · LCCN (EN) no00071681 · NDL (EN, JA) 01205471 |
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