Uno stipite virale (o ceppo virale, o sottotipo virale), è la categoria tassonomica di livello più basso utilizzata per la classificazione di un virus.
La tassonomia dei virus prevede la classificazione per famiglie, riconoscibili per l'utilizzo del suffisso -idae, al di sotto delle quali si individuano le sottofamiglie con suffisso -inae, ulteriormente suddivise in genere e specie.
In virologia si preferisce indicare con "stipite", o con i sinonimi "ceppo" o "sottotipo", un raggruppamento di virus che differisce da un altro per porzioni di genoma di molto piccola entità, a differenza di quanto accade in zoologia, dove si suddividono ulteriormente gli appartenenti a una specie che si differenziano tra loro impiegando il taxon "sottospecie" o "clade". Per esempio, un virus quale il virus Ebola (EBOV) si ritiene appartenente al medesimo ceppo se il suo genoma differisce da quello di riferimento del virus Ebola variante Mayinga (EBOV/May) del 10% o meno a livello nucleotide.[1]
I diversi stipiti di una specie di virus si generano per mutazioni di un ceppo originario e pur in presenza di un numero molto limitato di varianti nella sequenza del codice genetico, rappresentano un esempio di polimorfismo e possono manifestare importanti differenti caratteristiche biochimiche, quali differenti capacità emoagglutinanti, infettività per alcune cellule o resistenza a farmaci.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jens H. Kuhn, Stephan Becker, Hideki Ebihara, Thomas W. Geisbert, Karl M. Johnson, Yoshihiro Kawaoka, W. Ian Lipkin, Ana I Negredo e Sergey V. Netesov, Proposal for a revised taxonomy of the family Filoviridae: Classification, names of taxa and viruses, and virus abbreviations, in Archives of Virology, vol. 155, n. 12, 2010, pp. 2083–103, DOI:10.1007/s00705-010-0814-x, PMC 3074192, PMID 21046175.
- ^ VIROLOGIA (DOC), su microbiologia.unige.it. URL consultato il 23 ottobre 2014.