Il diametro solare (medio) è pari a circa 1.390.900 km. La seguente è una selezione delle stelle più grandi conosciute; oltre al nome della stella, è riportato anche il diametro in rapporto a quello del Sole, cui è assegnato il valore 1. Si tratta di stelle del tipo ipergigante o supergigante (rossa, arancio, gialla, blu), aventi un diametro (le maggiori) tale che se fossero collocate al posto del Sole, i loro strati più esterni arriverebbero fino alle regioni periferiche del nostro sistema solare.
Sulla base dei modelli evolutivi e tenendo conto del limite di Hayashi nessuna stella della nostra galassia dovrebbe essere più grande di circa 1.500 volte il Sole. Il limite esatto dipende dalla metallicità della stella e i limiti su temperatura e luminosità delle supergiganti nelle Nubi di Magellano sono leggermente diversi. Si sono osservate stelle che hanno passato questo limite per brevi e violente eruzioni, durante le quali anche il tipo spettrale variava notevolmente.
L'ordine esatto di questa lista non è completo né completamente ben definito, poiché esistono incertezze sulle stime dei diametri stellari, per diversi motivi:
- La distanza di molte stelle, in particolar modo delle più grandi, è incerta, e una stima errata della distanza si ripercuote sulla stima delle dimensioni.
- Le stelle di questa lista hanno estese atmosfere, molte sono avvolte da dischi di polvere per lo più opachi; inoltre la maggior parte di esse sono stelle pulsanti, con raggi non ben definiti.
- Le stelle doppie sono spesso trattate individualmente, nonostante altre liste le trattino insieme;
- Vi sono variazioni statistiche nelle misure dovute al fatto che queste stelle sono per lo più stelle variabili a causa della loro età avanzata, o stelle eruttive o particolari, come nel caso di V838 Monocerotis, che aumentò il suo raggio per un periodo di tempo molto breve a causa di un fenomeno esplosivo, per poi ridursi sensibilmente in periodi altrettanto brevi.
Nome stella | Raggio (Sole = 1) |
Galassia di appartenenza |
Coordinate equatoriali (2000) |
Note |
---|---|---|---|---|
Stephenson 2-18 | 2150 | Via Lattea | 18h 39m 02.3709s
-06° 05′ 10.5357″ |
Se posta al centro del nostro sistema solare, la superficie della stella ingloberebbe l'orbita di Saturno. Il raggio tuttavia è incerto, poiché è considerevolmente superiore a quello massimo previsto dai modelli teorici sull'evoluzione stellare (circa 1500 R⊙). |
WOH G64 | 1540[1][2][3] | Grande Nube di Magellano |
04h 55m 10,49s -68° 20′ 29,8″ |
Una delle più grandi della Grande Nube di Magellano, circondata da una nebulosità di materiale espulso, come Eta Carinae. Probabilmente è la stella più grande conosciuta.[2] |
VY Canis Majoris | 1420[4][5] | Via Lattea | 07h 22m 58,29s -25° 46′ 03,5″ |
Le prime stime sull'enorme diametro (2 200 volte quello del - Sole) contraddicevano le teorie evolutive stellari; successivamente nuovi studi ne hanno ridotto le dimensioni. |
AH Scorpii | 1411[6] | Via Lattea | Variabile di quasi 3 grandezze in luce visibile. La variazione del diametro non è chiara perché la temperatura varia. | |
VX Sagittarii A | 1 350[7] | Via Lattea | 18h 08m 04,05s −22° 13′ 26,61″ |
Stella pulsante, le cui dimensioni variano notevolmente. |
V766 Centauri A | 1 315[8] | Via Lattea | 13h 47m 10,87s -62° 35′ 23″ |
Il margine d'errore è di ± 260 raggi solari. |
S Persei | 1230[9] | Via Lattea | 02h 22m 51.709s +58° 31′ 11.45″ |
|
Westerlund 1-26 | 1,145-1,240[10] | Via Lattea | 16h 47m 05,40s −45° 50′ 36,76″ |
Stella insolita con forti emissioni radio; il suo spettro è variabile, tuttavia non lo è la sua luminosità. |
PZ Cassiopeiae | 1190[9] | Via Lattea | 23h 44m 03.3s +61° 47′ 22″ |
La stima più grande è dovuta ad una misurazione nella banda K insolita e si pensa sia un artefatto. La stima più bassa è coerente con le altre stelle degli stessi studi e con i modelli teorici. |
NML Cygni | 1183[11] | Via Lattea | 20h 46m 25,5s 40° 06′ 59,4″ |
Ha una massa di 50 M⊙, e uno dei tassi di perdita di massa più alti conosciuti. |
Westerlund 1-26 | 1145–1240[12] | Via Lattea | 16h 47m 05,40s −45° 50′ 36,76″ |
Stella insolita con forti emissioni radio; il suo spettro è variabile, tuttavia non lo è la sua luminosità. |
BC Cygni | 1 140[9] | Via Lattea | 20h 21min 38,55s +37º 31' 58,9'’ |
|
RT Carinae | [9] | Via Lattea | 10h 44m 47,147s -59° 24′ 48,13″ |
|
HV 11423 | 1060 – 1220 | Piccola Nube di Magellano | 01h 00min 55,2s -71º 37' 53'’ |
|
CK Carinae | 1060[9] | Via Lattea | 10h 24min 25,36s -60º 11' 29,0'’ |
|
KY Cygni | 1035-1420[13][9] | Via Lattea | 20h 25m 57,2s +38° 21′ 11″ |
|
Orbita di Giove | 1119 | Indicata come riferimento | ||
KW Sagittarii | 1009[6]-1460[9] | Via Lattea | 17h 52m 00,7s −28° 01′ 20,6″ |
|
Mu Cephei (la Stella granata di Herschel) |
972±228 R⊙[14] | Via Lattea | 21h 43m 30,46s +58° 46' 48,2" |
|
AZ Cygni | 911+57 −50[15] |
Via Lattea | 20h 57m 59,4s +46° 28′ 00,5" |
|
UY Scuti | 909[16] | Via Lattea | 18h 27m 36,53s −12° 27′ 58,87″ |
Si pensava avesse un diametro di oltre 1700 R⊙, tuttavia la distanza era stata sovrastimata. |
RW Cephei | 900–1760[17] | Via Lattea | 22h 23m 07,02s +55° 57′ 47,6″ |
Variabile sia in luminosità (di un fattore 3) che tipo spettrale (da G8 a M), quindi probabilmente anche in diametro. Poiché il tipo spettrale e la temperatura alla massima luminosità non sono noti, la grandezza riportate è solo una stima approssimativa. |
V669 Cassiopeiae | 859[11] | Via Lattea | 01h 33m 51,21s −62° 26′ 53,2 |
|
BI Cygni | 851[18] | |||
Rho Cassiopeiae | 636-981[19] | Via Lattea | ||
VV Cephei A | 780[20] | Via Lattea | 21h 56m 39,14s +63° 37′ 32″ |
Una delle stelle più grandi visibili a occhio nudo.
VV Cephei A è una stella molto distorta che fa parte di un sistema binario stretto, con perdita di massa verso la secondaria. |
Betelgeuse (Alfa Orionis) | 764+116 −62[21] |
Via Lattea | 05h 55m 10,31s +07° 24′ 25,43″ |
Decima stella più brillante del cielo notturno. Dimensioni variabili, ad esempio durante l'oscuramento del 2019-2020 il raggio era diminuito da 640 a 500 R⊙ in poco più di 2 mesi.[22] |
BD+63 3 | 716[23] | Via Lattea | 09h 26m 20s −08° 19′ 05″ |
|
S Canis Minoris | 710[24] | Via Lattea | 07h 32m 43s −08° 19′ 05″ |
|
Antares (Alfa Scorpii) | 680[25][26] | Via Lattea | 16h 29m 24,46s -26° 25' 55,21" |
Quattordicesima stella più brillante del cielo notturno. |
V354 Cephei | 685[27] | Via Lattea | 22h 33m 35,0s +58° 53′ 45″ |
|
V509 Cassiopeiae | 400-900[28] | Via Lattea | ||
119 Tauri (Ruby Star) | 608[29] | Via Lattea | ||
S Pegasi | 459–574[30] | Via Lattea | 23h 20m 33s +08° 55' 08" |
|
W Hydrae | 520[31] | Via Lattea | ||
Le stelle seguenti, ben note, sono elencate per comparazione. | ||||
W Orionis | 408[32] | Via Lattea | Stella al carbonio | |
Mira A | 332 -
402[33] |
Via Lattea | ||
V838 Monocerotis | 380[34] -
1 570[35] |
Via Lattea | 07h 04m 04,85s -03° 50' 50,2" |
Considerata una delle più grandi conosciute dopo che avvenne un'esplosione. Il diametro si ridusse poi velocemente. |
S Doradus | 380[36] | Grande Nube di Magellano | ||
Stella Pistola | 340[37] | |||
Orbita di Marte | 323 | Indicata come riferimento | ||
Chi Cygni | 316[38] | |||
La Superba | 300[39] | |||
R Leonis | 299[11] | |||
Ras Algethi A | 280±60[40] | Via Lattea | ||
Pi Puppis | 275[24] | |||
Gamma Cygni | 250 | |||
Eta Carinae | 240[41] | Via Lattea | Durante la Grande Eruzione del 1843, il raggio della stella potrebbe essere aumentato fino a 4,319-6,032 R⊙.[42] | |
Wezen | 237[43] | |||
Avior A | 235 | Trentanovesima stella più brillante del cielo notturno. | ||
Orbita della Terra | 214 (~1 UA) | Indicata come riferimento | ||
Lambda Velorum | 211[44] | |||
Deneb | 203[45] | Diciannovesima stella più brillante del cielo notturno. | ||
Enif | 211[46] | |||
Orbita di Venere | 158,6 | Indicata come riferimento | ||
Zeta Aurigae | 148[44] | |||
Mebsuta | 140 | |||
Eta Persei | 134[47] | |||
Alfa Trianguli Australis | 130 | |||
Iota1 Scorpii | 125 | |||
Asmidiske | 120 | |||
Gacrux | 113 | Ventiseiesima stella più brillante del cielo notturno. | ||
Tarazed | 110 | |||
Zeta Cephei | 110 | |||
WR 102ka | 100[48] | |||
Mu Geminorum | 104 | |||
R Coronae Borealis | 85[49] | |||
Orbita di Mercurio | 82,9-84,6 | Indicata come riferimento | ||
Rigel | 78 | Settima stella più brillante del cielo notturno. | ||
Arneb | 77 | |||
P Cygni | 75 | |||
γ Andromedae | 74 | |||
Canopo | 71[50] | Seconda stella più brillante del cielo notturno. | ||
Mekbuda | 65 | |||
Albireo A | 62[51] | |||
Mirfak | 60 | Trentacinquesima stella più brillante del cielo notturno. |
Il fatto che quasi tutte le stelle elencate appartengano alla Via Lattea è solo un effetto di selezione strumentale dovuto al fatto che con gli strumenti disponibili attualmente si possono scoprire e misurare solo una parte delle più grandi stelle della nostra galassia e una parte infinitesima di quelle presenti nelle galassie vicine.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ E. M. Levesque, The Physical Properties of Red Supergiants, vol. 425, 1º giugno 2010, pp. 103, DOI:10.48550/arXiv.0911.4720. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ a b Emily M. Levesque, Philip Massey e Bertrand Plez, The Physical Properties of the Red Supergiant WOH G64: The Largest Star Known?, in The Astronomical Journal, vol. 137, 1º giugno 2009, pp. 4744–4752, DOI:10.1088/0004-6256/137/6/4744. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ S. de Wit, A. Z. Bonanos e F. Tramper, Properties of luminous red supergiant stars in the Magellanic Clouds, in Astronomy and Astrophysics, vol. 669, 1º gennaio 2023, pp. A86, DOI:10.1051/0004-6361/202243394. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ M. Wittkowski, B. Arroyo-Torres, J. M. Marcaide, F. J. Abellan, A. Chiavassa, J. C. Guirado, VLTI/AMBER spectro-interferometry of the late-type supergiants V766 Cen (=HR 5171 A), σ Oph, BM Sco, and HD 206859 (PDF), in Astronomy & Astrophysics, vol. 597, n. 597, gennaio 2017, p. A9.
- ^ M. Wittkowski, P. H. Hauschildt, B. Arroyo-Torres e J. M. Marcaide, Fundamental properties and atmospheric structure of the red supergiant VY Canis Majoris based on VLTI/AMBER spectro-interferometry, in Astronomy & Astrophysics, vol. 540, 2012, pp. L12, Bibcode:2012A&A...540L..12W, DOI:10.1051/0004-6361/201219126, arXiv:1203.5194.
- ^ a b B. Arroyo-Torres, M. Wittkowski, J. M. Marcaide e P. H. Hauschildt, The atmospheric structure and fundamental parameters of the red supergiants AH Scorpii, UY Scuti, and KW Sagittarii, in Astronomy & Astrophysics, vol. 554, 2013, pp. A76, Bibcode:2013A&A...554A..76A, DOI:10.1051/0004-6361/201220920, arXiv:1305.6179.
- ^ H. M. Tabernero et al., The nature of VX Sagitarii, in Astronomy & Astrophysics, vol. 646, 2021, p. A98, DOI:10.1051/0004-6361/202039236, arXiv:2011.09184.
- ^ O. Chesneau, A. Meilland, E. Chapellier, F. Millour, A. M. Van Genderen, Y. Nazé, N. Smith, A. Spang, J. V. Smoker, L. Dessart, S. Kanaan, Ph. Bendjoya, M. W. Feast, J. H. Groh, A. Lobel, N. Nardetto, S. Otero, R. D. Oudmaijer, A. G. Tekola, P. A. Whitelock, C. Arcos, M. Curé e L. Vanzi, The yellow hypergiant HR 5171 A: Resolving a massive interacting binary in the common envelope phase, in Astronomy & Astrophysics, vol. 563, 2014, pp. A71, Bibcode:2014A&A...563A..71C, DOI:10.1051/0004-6361/201322421, arXiv:1401.2628v2.
- ^ a b c d e f g Table 4 in Emily M. Levesque, Philip Massey, K. A. G. Olsen, Bertrand Plez, Eric Josselin, Andre Maeder e Georges Meynet, The Effective Temperature Scale of Galactic Red Supergiants: Cool, but Not as Cool as We Thought, in The Astrophysical Journal, vol. 628, n. 2, 2005, p. 973, Bibcode:2005ApJ...628..973L, DOI:10.1086/430901, arXiv:astro-ph/0504337.
- ^ Aura Arévalo, The Red Supergiants in the Supermassive Stellar Cluster Westerlund 1 (PDF), 2019, DOI:10.11606/D.14.2019.tde-12092018-161841.
- ^ a b c E. De Beck, L. Decin, A. De Koter, K. Justtanont, T. Verhoelst, F. Kemper e K. M. Menten, Probing the mass-loss history of AGB and red supergiant stars from CO rotational line profiles. II. CO line survey of evolved stars: Derivation of mass-loss rate formulae, in Astronomy and Astrophysics, vol. 523, 2010, pp. A18, Bibcode:2010A&A...523A..18D, DOI:10.1051/0004-6361/200913771, arXiv:1008.1083.
- ^ (EN) Aura Arévalo, The Red Supergiants in the Supermassive Stellar Cluster Westerlund 1, Universidade de São Paulo, 22 gennaio 2019, DOI:10.11606/d.14.2019.tde-12092018-161841. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ The historical record of massive star formation in Cygnus, in Astronomy & Astrophysics, vol. 644, ottobre 2020, p. A62, DOI:10.1051/0004-6361/202039188, arXiv:2009.12779.
- ^ M. Montargès et al., NOEMA maps the CO J = 2 − 1 environment of the red supergiant μ Cep, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 485, n. 2, Febbraio 2019.
- ^ Ryan P. Norris et al., Long Term Evolution of Surface Features on the Red Supergiant AZ Cyg, in Astrophysical Journal, vol. 919, n. 2, 1º ottobre 2021.
- ^ Sarah Healy, Shunsaku Horiuchi e Marta Colomer Molla, Red Supergiant Candidates for Multimessenger Monitoring of the Next Galactic Supernova, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 529, n. 4, 23 marzo 2024, pp. 3630–3650, DOI:10.1093/mnras/stae738. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ Narsireddy Anugu, Fabien Baron e Douglas R. Gies, The Great Dimming of the Hypergiant Star RW Cephei: CHARA Array Images and Spectral Analysis, in The Astronomical Journal, vol. 166, 1º agosto 2023, pp. 78, DOI:10.3847/1538-3881/ace59d. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ N. D. Kee et al., Analytic, dust-independent mass-loss rates for red supergiant winds initiated by turbulent pressure, vol. 646, n. 180, 2021.
- ^ A. M. van Genderen et al., Pulsations, eruptions, and evolution of four yellow hypergiants (PDF), in A&A, vol. 631, 2019.
- ^ Ellyn K. Baines et al., Angular Diameters and Fundamental Parameters of Forty-four Stars from the Navy Precision Optical Interferometer, in The Astronomical Journal, vol. 162, n. 5, novembre 2021, p. 198, DOI:10.3847/1538-3881/ac2431, arXiv:2211.09030.
- ^ Meridith Joyce et al., Standing on the Shoulders of Giants: New Mass and Distance Estimates for Betelgeuse through Combined Evolutionary, Asteroseismic, and Hydrodynamic Simulations with MESA, in The Astrophysical Journal, vol. 902, n. 1, ottobre 2020, DOI:10.3847/1538-4357/abb8db. URL consultato il 2 ottobre 2021.
- ^ M. Mittag et al., Chromospheric activity and photospheric variation of α Ori during the great dimming event in 2020 (PDF), in Astronomy & Astrophysics, gennaio 2023.
- ^ M. Messineo; A. G. A. Brown, A Catalog of Known Galactic K-M Stars of Class I Candidate Red Supergiants in Gaia DR2, in The Astronomical Journal, vol. 158, n. 1, 2019, p. 20, DOI:10.3847/1538-3881/ab1cbd, arXiv:1905.03744.
- ^ a b Pierre Kervella et al., Stellar and substellar companions from Gaia EDR3, in Astronomy & Astrophysics, vol. 657, 2022, p. A7, DOI:10.1051/0004-6361/202142146, arXiv:2109.10912.
- ^ K. Ohnaka et al., High spectral resolution imaging of the dynamical atmosphere of the red supergiant Antares in the CO first overtone lines with VLTI/AMBER, in Astronomy and Astrophysics, vol. 555, A24, 21 giugno 2013.
- ^ M. Montargès et al., The convective surface of the red supergiant Antares. VLTI/PIONIER interferometry in the near infrared (PDF), in Astronomy and Astrophysics, vol. 605, A108, 2017.
- ^ M. Messineo, A Catalog of Known Galactic K-M Stars of Class I Candidate Red Supergiants in Gaia DR2, in The Astronomical Journal, vol. 158, n. 1, 2019, p. 20, DOI:10.3847/1538-3881/ab1cbd, arXiv:1905.03744.
- ^ H. Nieuwenhuijzen, C. De Jager, I. Kolka, G. Israelian, A. Lobel, E. Zsoldos, A. Maeder e G. Meynet, The hypergiant HR 8752 evolving through the yellow evolutionary void, in Astronomy & Astrophysics, vol. 546, 2012, pp. A105, Bibcode:2012A&A...546A.105N, DOI:10.1051/0004-6361/201117166.
- ^ http://www.newforestobservatory.com/2012/07/02/the-second-reddest-star-in-the-sky-119-tauri-ce-tauri/
- ^ G. T. Van Belle, R. R. Thompson e M. J. Creech-Eakman, Angular Size Measurements of Mira Variable Stars at 2.2 Microns. II, in The Astronomical Journal, vol. 124, n. 3, 2002, p. 1706, Bibcode:2002AJ....124.1706V, DOI:10.1086/342282, arXiv:astro-ph/0210167.
- ^ VizieR Detailed Page, su vizier.u-strasbg.fr. URL consultato il 14 ottobre 2012.
- ^ P. Cruzalèbes, Fundamental parameters of 16 late-type stars derived from their angular diameter measured with VLTI/AMBER, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 434, n. 1, 2013, pp. 437–450, DOI:10.1093/mnras/stt1037, arXiv:1306.3288.
- ^ H. C. Woodruff, M. Eberhardt, T. Driebe, K.-H. Hofmann, K. Ohnaka, A. Richichi, D. Schert, M. Schöller, M. Scholz, G. Weigelt, M. Wittkowski e P. R. Wood, Interferometric observations of the Mira star o Ceti with the VLTI/VINCI instrument in the near-infrared, in Astronomy & Astrophysics, vol. 421, n. 2, 2004, pp. 703-714, Bibcode:2004A&A...421..703W, DOI:10.1051/0004-6361:20035826, arXiv:astro-ph/0404248.
- ^ R. Tylenda, T. Kamiński, M. Schmidt, R. Kurtev e T. Tomov, High-resolution optical spectroscopy of V838 Monocerotis in 2009, in Astronomy & Astrophysics, vol. 532, 2011, pp. A138, Bibcode:2011A&A...532A.138T, DOI:10.1051/0004-6361/201116858, arXiv:1103.1763.
- ^ B. F. Lane, A. Retter, R. R. Thompson e J. A. Eisner, Interferometric Observations of V838 Monocerotis, in The Astrophysical Journal, vol. 622, n. 2, The American Astronomical Society, April 2005, pp. L137–L140, Bibcode:2005ApJ...622L.137L, DOI:10.1086/429619, arXiv:astro-ph/0502293.
- ^ H. J. G. L. M. Lamers, Observations and Interpretation of Luminous Blue Variables, in Proceedings of IAU Colloquium 155, Astrophysical applications of stellar pulsation, Astrophysical applications of stellar pulsation. Astronomical Society of the Pacific Conference Series, vol. 83, Cape Town, South Africa, Astronomical Society of the Pacific, February 6–10, 1995, pp. 176-191, Bibcode:1995ASPC...83..176L.
- ^ F. Najarro, D. F. Figer, D. J. Hillier, T. R. Geballe e R. P. Kudritzki, Metallicity in the Galactic Center: The Quintuplet Cluster, in The Astrophysical Journal, vol. 691, n. 2, 2009, p. 1816, Bibcode:2009ApJ...691.1816N, DOI:10.1088/0004-637X/691/2/1816, arXiv:0809.3185.
- ^ https://www.aanda.org/articles/aa/pdf/2001/08/aa1919.pdf
- ^ Donald G. Luttermoser e Alexander Brown, A VLA 3.6 centimeter survey of N-type carbon stars, in Astrophysical Journal, vol. 384, 1992, p. 634, Bibcode:1992ApJ...384..634L, DOI:10.1086/170905.
- ^ Ehsan Moravveji et al., The Age and Mass of the α Herculis Triple-star System from a MESA Grid of Rotating Stars with 1.3 <= M/M ⊙ <= 8.0, in The Astronomical Journal, vol. 146, n. 6, 2013, p. 148, DOI:10.1088/0004-6256/146/6/148, arXiv:1308.1632.
- ^ Augusto Damineli et al., The Long-term Spectral Changes of Eta Carinae: Are they Caused by a Dissipating Occulter as Indicated by cmfgen Models?, in The Astrophysical Journal, vol. 954, n. 1, 23 agosto 2023.
- ^ Kris Davidson, Radiation-Driven Stellar Eruptions, 2020.
- ^ J. Davis, A. J. Booth, M. J. Ireland, A. P. Jacob, J. R. North, S. M. Owens, J. G. Robertson, W. J. Tango e P. G. Tuthill, The Emergent Flux and Effective Temperature of Delta Canis Majoris, in Publications of the Astronomical Society of Australia, vol. 24, n. 3, 2007, p. 151, Bibcode:2007PASA...24..151D, DOI:10.1071/AS07017, arXiv:0709.3873.
- ^ a b Graham M. Harper et al., HST STIS Observations of ζ Aurigae A's Irradiated Atmosphere, in Astronomical Journal, vol. 164, n. 1, 2022, DOI:10.3847/1538-3881/ac6feb.
- ^ F. Schiller e N. Przybilla, Quantitative spectroscopy of Deneb, in Astronomy & Astrophysics, vol. 479, n. 3, 2008, pp. 849-858, Bibcode:2008A&A...479..849S, DOI:10.1051/0004-6361:20078590, arXiv:0712.0040.
- ^ S. Stock et al., VizieR Online Data Catalog: Stellar parameters of 372 giant stars (Stock+, 2018), in VizieR On-line Data Catalog, vol. 361, 2018, Bibcode:2018yCat..36160033S.
- ^ M. Messine; A. G. A. Brown, A Catalog of Known Galactic K-M Stars of Class I Candidate Red Supergiants in Gaia DR2, in The Astronomical Journal, vol. 158, n. 1, 2019, p. 20, DOI:10.3847/1538-3881/ab1cbd, arXiv:1905.03744.
- ^ A. Barniske, L. M. Oskinova e W. -R. Hamann, Two extremely luminous WN stars in the Galactic center with circumstellar emission from dust and gas, in Astronomy and Astrophysics, vol. 486, n. 3, 2008, p. 971, Bibcode:2008A&A...486..971B, DOI:10.1051/0004-6361:200809568, arXiv:0807.2476.
- ^ Edward J.Montiel, What is the Shell Around R Coronae Borealis?, in The Astronomical Journal, vol. 150, n. 1, 2015, p. 14, DOI:10.1088/0004-6256/150/1/14, arXiv:1505.04173.
- ^ P. Cruzalèbes, A. Jorissen, Y. Rabbia, S. Sacuto, A. Chiavassa, E. Pasquato, B. Plez, K. Eriksson, A. Spang e O. Chesneau, Fundamental parameters of 16 late-type stars derived from their angular diameter measured with VLTI/AMBER, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 434, 2013, p. 437, Bibcode:2013MNRAS.434..437C, DOI:10.1093/mnras/stt1037, arXiv:1306.3288.
- ^ Ronald Drimmel et al., A celestial matryoshka: Dynamical and spectroscopic analysis of the Albireo system, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 502, n. 1, 2021, p. 328, DOI:10.1093/mnras/staa4038, arXiv:2012.01277.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Stelle più massicce conosciute
- Stelle meno massicce conosciute
- Stelle più luminose conosciute
- Stelle più brillanti del cielo
- Stelle più vicine alla Terra
- Lista di stelle
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stelle più grandi conosciute
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dimensioni comparative di oggetti celesti da Mercurio a VY Canis Majoris, su youtube.com.
- Tyler E. Nordgren et al., Stellar Angular Diameters of Late-Type Giants and Supergiants Measured with the Navy Prototype Optical Interferometer, in Astronomical Journal, vol. 118, n. 6, dicembre 1999, pp. 3032-3038, DOI:10.1086/301114.
- Neilson, Hilding R.; Lester, John B., On the Enhancement of Mass Loss in Cepheids Due to Radial Pulsation, in The Astrophysical Journal, vol. 684, n. 1, 2008, pp. 569-587.