Pignataro Maggiore stazione ferroviaria | |
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già Pignataro | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Pignataro Maggiore |
Coordinate | 41°10′26.16″N 14°09′38.48″E |
Linee | ferrovia Roma-Cassino-Napoli |
Storia | |
Stato attuale | in uso |
Attivazione | 1861 |
Caratteristiche | |
Tipo | stazione passante, in superficie |
Binari | 3 |
Gestori | Rete Ferroviaria Italiana |
Interscambi | Autobus sulla vicina strada statale 6 Via Casilina |
La stazione di Pignataro Maggiore è una stazione ferroviaria posta sulla linea Roma–Napoli via Cassino. È gestita da RFI ed è al servizio del comune di Pignataro Maggiore.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La stazione venne inaugurata il 14 ottobre 1861, in concomitanza con l'inaugurazione della tratta tra Capua e Tora-Presenzano.[2] Fino al 1926 era denominata semplicemente «Pignataro»; in tale anno assunse la nuova denominazione di «Pignataro Maggiore».[3]
Era presente un sottopassaggio pedonale per raggiungere un'industria oggi dismessa,[2] e quindi ora chiuso; è stato poi creato un nuovo sottopassaggio illuminato nel 2017, nel contesto dell'ammodernamento della stazione.[4]
Strutture e impianti
[modifica | modifica wikitesto]La stazione dispone di 3 binari per servizio viaggiatori, oltre a diversi binari tronchi usati per mezzi di servizio.[2] Erano presenti altri binari, poi dismessi, ed uno scalo merci non più utilizzato.[2]
Movimento
[modifica | modifica wikitesto]La stazione è servita dalle relazioni regionali Trenitalia svolte nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la regione Campania.
La stazione, al 2007, aveva un traffico giornaliero di 188 unità.[5]
Servizi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pignataro Maggiore, su www.rfi.it. URL consultato l'8 novembre 2023.
- ^ a b c d Lestradeferrate.it - Stazione di Pignataro Maggiore (CE), su www.lestradeferrate.it. URL consultato l'8 novembre 2023.
- ^ Ferrovie dello Stato, Ordine di servizio n. 64, 1926.
- ^ La stazione di Pignataro cambia volto: nuovo sottopassaggio e marciapiedi alto, su www.ilmattino.it, 31 gennaio 2017. URL consultato l'8 novembre 2023.
- ^ Wayback Machine (PDF), su web.archive.org. URL consultato l'8 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2019).