La stampa alimentare 3D è un processo di fabbricazione di prodotti alimentari^[1] che utilizza diverse tecniche di produzione additiva. Nella maggior parte dei casi, le stampanti per alimenti contengono il materiale di stampa, che viene poi depositato strato per strato tramite appositi ugelli.^[2] Le stampanti alimentari 3D più avanzate sono dotate di ricette precaricate e consentono all'utente di progettare il cibo in remoto sul proprio computer, telefono o dispositivo IoT. Il cibo può essere personalizzato nella forma, nel colore, nella consistenza, nel sapore o nei valori nutritivi, e questo lo rende assai utile in vari campi, come l'esplorazione spaziale e l'assistenza ospedaliera, ma anche in previsione di uno sviluppo sostenibile nel campo alimentare, dato l'aumento sempre più consistente della popolazione mondiale, ma anche per un migliore approccio alle risorse ambientali.^[2][3]

La prima stampa di materiali alimentari come cioccolato, impasto per biscotti e formaggio è stata realizzata nel 2006 da Fab@Home, progetto guidato da un gruppo di studenti dell'università Cornell.^[4]

In seguito sono state realizzate stampe di cioccolato e dolciumi in 3D, fino ad arrivare al 2013, anno in cui è stata stampata carne coltivata in vitro e l'anno seguente è stata messa per la prima volta in commercio, disponibile al pubblico, una stampante in grado di realizzare stampe 3D di vari prodotti alimentari.^[5] La prima bistecca di carne sintetica che ne imita la consistenza è stata realizzata nel 2018 ed è disponibile nei ristoranti^[6] mentre nel 2023 avviene la prima commercializzazione di un prodotto alimentare stampato in 3D nei supermercati.^[7][8]

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