Spica Romulus | |
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La Spica sotto bandiera italiana | |
Descrizione generale | |
Tipo | torpediniera (1935-1940) cacciatorpediniere (1940-1958) |
Classe | Spica tipo Spica |
Proprietà | Regia Marina (1935-1940) Svenska marinen (1940-1958) |
Identificazione | SP |
Costruttori | Bacini e Scali Partenopei, Napoli |
Impostazione | maggio 1933 |
Varo | 11 marzo 1934 |
Entrata in servizio | 30 maggio 1935 |
Intitolazione | Spica / Romolo |
Radiazione | 27 marzo 1940 |
Destino finale | demolita nel 1958 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | standard 638 t carico normale 790 t pieno carico 885 t |
Lunghezza | 80,4 m |
Larghezza | 8,2 m |
Pescaggio | 2,83 m |
Propulsione | 2 caldaie 2 gruppi turboriduttori a vapore potenza 19.000 HP 2 eliche |
Velocità | 34 nodi (62,97 km/h) |
Autonomia | 1910 miglia nautiche a 15 nodi |
Equipaggio | 6 ufficiali, 110 tra sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Artiglieria | 3 pezzi da 100/47 OTO Mod. 1931 4 mitragliere da 40/39 mm (2 impianti binati) 4 mitragliere da 13,2/76 mm Breda Mod. 31 (2 impianti binati) |
Siluri | 4 tubi lanciasiluri da 450 mm |
Altro | 2 lanciabombe di profondità attrezzature per il trasporto e la posa di 20 mine |
Note | |
dati riferiti all'entrata in servizio | |
dati presi principalmente da Navypedia, Warships 1900-1950 e Trentoincina | |
voci di navi presenti su Teknopedia |
La Spica è stata una torpediniera della Regia Marina, poi riclassificata come cacciatorpediniere dalla Marina reale svedese con cui servì sotto il nome di Romulus.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prima unità e capoclasse della numerosa classe omonima, ordinata nel 1933 come prototipo ed ultimata due anni più tardi[1], la Spica, dopo il completamento, effettuò delle crociere per verificare le proprie prestazioni, dapprima lungo le coste italiane e poi, nel 1936, nel Dodecaneso[2]. Le prove in mare rivelarono scarse qualità nautiche ma buone caratteristiche generali della classe, che spinsero ad avviarne la produzione in serie[1].
Servizio nella Regia Marina
[modifica | modifica wikitesto]Durante il 1937 la nave partecipò alla guerra civile spagnola, con missioni di contrasto del contrabbando di rifornimenti per le truppe spagnole repubblicane[2].
Il 2 giugno 1939 la torpediniera, insieme alla gemella Canopo[3], fu di scorta alla motonave Città di Palermo, che aveva a bordo i principi di Piemonte per la rivista navale di primavera[4][2].
Nel 1939-1940 la nave aveva base a Cagliari inquadrata nella IX Squadriglia Torpediniere, insieme alle gemelle Astore, Canopo e Cassiopea[5].
HMS Romulus (27)
[modifica | modifica wikitesto]Nel dicembre 1939 una commissione svedese si recò in Italia per valutare l'acquisto di alcune unità italiane: la decisione cadde appunto sulla Spica e sulla gemella Astore, oltre che sugli anziani cacciatorpediniere Giovanni Nicotera e Bettino Ricasoli. Il 27 marzo 1940 la Spica venne venduta alla Marina reale svedese, venendo quindi rinominata Romulus[2] e riclassificata cacciatorpediniere. Astore, Nicotera e Ricasoli vennero invece ribattezzati rispettivamente Remus, Psilander e Puke.
Il 14 aprile 1940 le quattro unità salparono da La Spezia e si portarono a Napoli per poi iniziare la navigazione di trasferimento in Svezia, ma quando, il 18, ripartirono dalla città partenopea, il Puke e lo Psilander entrarono in collisione arrecandosi reciprocamente vari danni, dovendo pertanto fare rotta su Cartagena, ove giunsero il 23 aprile[6].
Eseguite le riparazioni, le navi proseguirono il loro viaggio ed il 19 giugno giunsero, insieme alla nave ausiliaria Patrica (ex italiana Patris II) a Skaalefjord, nelle isole Fær Øer, dove però furono fermate e sequestrate l'indomani dai cacciatorpediniere britannici Tartar, Mashona e Maori[7]. Gli equipaggi, imbarcati sulla Patrica e sulla nave cisterna Castor, rimpatriarono in Svezia il 21[7].
Il 22 giugno la Svezia chiese la restituzione delle navi[7]. Il 25, alle 18.30, il Romulus (con equipaggio britannico) lasciò il porto insieme allo Psilander e scortato dal cacciatorpediniere Mashona, dai cacciasommergibili Windermere e Buttermere e dalla nave ausiliaria St. Magnus[7]. Le navi giunsero a Kirkwall alle 13.30 del 26 ed il 2 luglio tornarono in mano svedese; tre giorni dopo lasciarono Kirkwall ed il 10 luglio, nonostante un accidentale attacco aereo da parte di velivoli del 18° Group del Coastal Command, arrivarono a Göteborg, entrando in servizio nella Marina svedese[7].
Le unità ex italiane costituirono un notevole apporto per la Marina svedese, in quel momento dotata di un numero piuttosto ridotto di unità.
La Romulus, ex Spica, rimase in servizio sino al 15 agosto 1958, quando venne radiata[8] e quindi avviata alla demolizione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Tp classe Spica Archiviato il 18 febbraio 2012 in Internet Archive..
- ^ a b c d Trentoincina.
- ^ Trentoincina.
- ^ Copia archiviata, su naviearmatori.net. URL consultato il 28 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2011)..
- ^ Italian, Greek and Yugoslavian Navies, June 1940.
- ^ Norwegian Campaign, April 1940.
- ^ Italian Spica (SP), HKMS Romulus - Warships 1900-1950[collegamento interrotto].
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