Spes contra spem è una locuzione latina che si può tradurre letteralmente con "la speranza contro la speranza".
Origine
[modifica | modifica wikitesto]Deriva da un passaggio da Paolo di Tarso (Lettera ai Romani, 4,18[1]), in cui l'apostolo si esprime con riferimento all'atteggiamento dell'incrollabile fede di Abramo:
«... qui contra spem in spem credidit, ut fieret pater multarum gentium, secundum quod dictum est: “ Sic erit semen tuum ”.»
Il passo può essere così tradotto in italiano:
«Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza.»
Aderendo a una tale interpretazione, l'espressione viene utilizzata per definire l'atteggiamento di colui il quale coltiva una fede incrollabile in un futuro migliore, e non abbandona l'aspettativa, anche quando le circostanze concrete sono così avverse da indurre a credere, al contrario, alla perdita di ogni speranza.
Motto di Giorgio La Pira
[modifica | modifica wikitesto]La frase fu ripresa da Giorgio La Pira, che la utilizzò ripetutamente per sottolineare il proprio atteggiamento di fronte a chi dubitava o voleva contrapporgli la crudezza delle circostanze reali. Adottò la frase come motto, simbolo dell'idea audace di chi sa "osare l'inosabile"[4].
Così si esprimeva in una missiva, il 29 ottobre 1958, all'indomani dell'elezione al soglio pontificio di Giovanni XXIII, manifestando la speranza che stesse per aprirsi un futuro di pace e di fraternità ecumenica, mentre il clima politico mondiale era invece polarizzato dalla guerra fredda, da divisioni e contrapposizioni religiose, sotto la minaccia di un conflitto nucleare:
Uso da parte di Marco Pannella
[modifica | modifica wikitesto]Il fondatore del Partito Radicale, Marco Pannella, che pure spesso ha espresso come metodo l'"osare l'inosabile", usò spesso dal 2010 l'espressione nel significato di "essere speranza (spes) piuttosto che avere speranza (spem)". Il leader radicale ha poi utilizzato questa frase latina nella sua ultima lettera inviata a papa Francesco il 22 aprile 2016[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Romani 4,18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Romani 4,18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Bibbia, Lettera ai Romani, Romani 4,18, su laparola.net., nella versione CEI
- ^ Giorgio La Pira, La preghiera forza motrice della storia, 2007, p. 566
- ^ Giorgio La Pira, La preghiera forza motrice della storia, 2007, p. 364
- ^ Pannella, la lettera al Papa: "Caro Francesco, ti voglio bene", su Repubblica.it, 20 maggio 2016. URL consultato il 20 maggio 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio La Pira, La preghiera forza motrice della storia: lettere ai monasteri femminili di vita contemplativa, a cura di Vittorio Peri, Città Nuova Editrice, 2007 ISBN 883117326X