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Mirbeau dà la parola ad una cameriera, [[Celestina (Il diario di una cameriera)]], ciò che in se stesso è sovversivo, e, attraverso il suo sguardo lucido, ci fa vedere il mondo schifoso dei potenti e della gente per bene ; e, durante questo sordido viaggio nelle case borghesi viste dalle cucine, ci fa scoprire l'inferno sociale della Francia della Belle Époque : « Ah! posso vantarmi di averne viste di case, di facce, di anime nere... e non è finita... visto il modo, veramente straordinario, vertiginoso, in cui mi sono avvicendata, qui e là, di volta in volta, dalle case agli uffici e dagli uffici alle case, dal bois de Boulogne alla Bastiglia, dall'observatoire a Montmartre, dai Ternes ai Gobelins, dappertutto, senza potermi mai fermare da nessuna parte. » |
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== Storia editoriale == |
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[[Immagine:Memorie d'una cameriera-1901.jpg|thumb|''Le memorie d'una cameriera'', 1901]] |
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Mirbeau dà la parola ad una cameriera, [[Celestina (Il diario di una cameriera)|Celestina]] (Célestine), cosa che in se stessa è sovversiva, e attraverso il suo sguardo lucido ci fa vedere il mondo ripugnante dei potenti e della gente "per bene"; durante questo sordido viaggio nelle case borghesi viste dalle cucine, ci fa scoprire il lato oscuro della società francese della ''[[Belle Époque]]'' : "Ah! posso vantarmi di averne viste di case, di facce, di anime nere... e non è finita... visto il modo, veramente straordinario, vertiginoso, in cui mi sono avvicendata, qui e là, di volta in volta, dalle case agli uffici e dagli uffici alle case, dal bois de Boulogne alla Bastiglia, dall'observatoire a Montmartre, dai Ternes ai Gobelins, dappertutto, senza potermi mai fermare da nessuna parte." |
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Il romanziere strappa la maschera di rispettabilità delle classi dominanti, e denuncia la scandalosa condizione dei domestici, forma moderna della schiavitù. La nausea dei lettori dovrebbe spingerli alla ribellione contro una società putrida, dove i poveri sono implacabilmente schiacciati dai ricchi. |
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==La dedica== |
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== Adattamenti cinematografici e televisivi == |
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* ''Дневник горничной'' (Dnevnik gornitchnoi), regia di Mikhaïl Martov, Russia (1916). |
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* ''[[Il diario di una cameriera (film 1946)|Il diario di una cameriera]]'' (''The Diary of a Chambermaid''), regia di [[Jean Renoir]] (1946), film realizzato negli Stati Uniti. |
* ''[[Il diario di una cameriera (film 1946)|Il diario di una cameriera]]'' (''The Diary of a Chambermaid''), regia di [[Jean Renoir]] (1946), film realizzato negli Stati Uniti. |
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* ''[[Il diario di una cameriera (film 1964)|Il diario di una cameriera]]'' (''Le Journal d'une femme de chambre''), regia di [[Luis Buñuel]] (1964), film francese con [[Jeanne Moreau]], [[Michel Piccoli]] e [[Georges Géret]]. |
* ''[[Il diario di una cameriera (film 1964)|Il diario di una cameriera]]'' (''Le Journal d'une femme de chambre''), regia di [[Luis Buñuel]] (1964), film francese con [[Jeanne Moreau]], [[Michel Piccoli]] e [[Georges Géret]]. |
Versione delle 11:44, 21 lug 2018
Il diario di una cameriera | |
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Titolo originale | Le Journal d'une femme de chambre |
Altri titoli | Diario di una cameriera, Le memorie d'una cameriera, Memorie di una cameriera, Le memoria licenziose di una cameriera[1] |
Edizione francese del 1915 | |
Autore | Octave Mirbeau |
1ª ed. originale | 1900 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | realista, critica sociale |
Lingua originale | francese |
Ambientazione | Normandia e Parigi, anni 1890 |
Protagonisti | la cameriera Célestine |
Il diario di una cameriera, pubblicato in Italia anche con i titoli Diario di una cameriera, Le memorie d'una cameriera, Memorie di una cameriera e Le memorie licenziose di una cameriera[1] (Le Journal d'une femme de chambre) è un romanzo francese di Octave Mirbeau, pubblicato a puntate dal 20 ottobre 1891 al 26 aprile 1892[2] ne L'Écho de Paris. La decima edizione fortemente rimaneggiata, del 1900, fu pubblicata dalla rivista favorevole a Dreyfus La Revue blanche.
Trama
Mirbeau dà la parola ad una cameriera, Celestina (Il diario di una cameriera), ciò che in se stesso è sovversivo, e, attraverso il suo sguardo lucido, ci fa vedere il mondo schifoso dei potenti e della gente per bene ; e, durante questo sordido viaggio nelle case borghesi viste dalle cucine, ci fa scoprire l'inferno sociale della Francia della Belle Époque : « Ah! posso vantarmi di averne viste di case, di facce, di anime nere... e non è finita... visto il modo, veramente straordinario, vertiginoso, in cui mi sono avvicendata, qui e là, di volta in volta, dalle case agli uffici e dagli uffici alle case, dal bois de Boulogne alla Bastiglia, dall'observatoire a Montmartre, dai Ternes ai Gobelins, dappertutto, senza potermi mai fermare da nessuna parte. »
Commento
Mirbeau dà la parola ad una cameriera, Celestina (Célestine), cosa che in se stessa è sovversiva, e attraverso il suo sguardo lucido ci fa vedere il mondo ripugnante dei potenti e della gente "per bene"; durante questo sordido viaggio nelle case borghesi viste dalle cucine, ci fa scoprire il lato oscuro della società francese della Belle Époque : "Ah! posso vantarmi di averne viste di case, di facce, di anime nere... e non è finita... visto il modo, veramente straordinario, vertiginoso, in cui mi sono avvicendata, qui e là, di volta in volta, dalle case agli uffici e dagli uffici alle case, dal bois de Boulogne alla Bastiglia, dall'observatoire a Montmartre, dai Ternes ai Gobelins, dappertutto, senza potermi mai fermare da nessuna parte."
Il romanziere strappa la maschera di rispettabilità delle classi dominanti, e denuncia la scandalosa condizione dei domestici, forma moderna della schiavitù. La nausea dei lettori dovrebbe spingerli alla ribellione contro una società putrida, dove i poveri sono implacabilmente schiacciati dai ricchi.
La dedica
Octave Mirbeau dedica il libro a Jules Huret e ne sintetizza così il contenuto:
«A MONSIEUR JULES HURET
Mon cher ami,
En tête de ces pages, j'ai voulu, pour deux raisons très fortes et très précises, inscrire votre nom. D'abord, pour que vous sachiez combien votre nom m'est cher. Ensuite,—je le dis avec un tranquille orgueil,—parce que vous aimerez ce livre. Et ce livre, malgré tous ses défauts, vous l'aimerez, parce que c'est un livre sans hypocrisie, parce que c'est de la vie, et de la vie comme nous la comprenons, vous et moi... J'ai toujours présentes à l'esprit, mon cher Huret, beaucoup des figures, si étrangement humaines, que vous fîtes défiler dans une longue suite d'études sociales et littéraires. Elles me hantent. C'est que nul mieux que vous, et plus profondément que vous, n'a senti, devant les masques humains, cette tristesse et ce comique d'être un homme... Tristesse qui fait rire, comique qui fait pleurer les âmes hautes, puissiez-vous les retrouver ici...»
«Al signor Jules Huret
Caro amico,
ho voluto che il suo nome aprisse queste pagine per una serie di ragioni molto importanti e precise. Innanzitutto perché desidero che lei sappia quanto mi è caro il suo nome. E poi - lo dico con sereno orgoglio - perché questo libro le piacerà. E le piacerà perché, pur con tutti i suoi difetti, è un libro senza ipocrisia, perché è fatto di vita, e di vita quale lei ed io la concepiamo...
Ho sempre in mente, caro Huret, le figure così varie e così straordinariamente umane che lei ha fatto sfilare in una lunga serie di studi sociali e letterari. Ne sono ossessionato. Nessuno meglio di lei, e più profondamente di lei, ha infatti sentito, davanti alle maschere umane, la tristezza e la comicità di essere uomini...Quella tristezza che fa ridere, quella comicità che fa piangere le anime nobili, possa lei ritrovarla qui.»
Traduzioni
Dal 1901 al 2000 sono state pubblicate tredici traduzioni italiane del diario di Celestina, alcune sono intitolate Le Memorie di una cameriera.
Edizioni (parzaiale)
- Octave Mirbeau, Il diario di una cameriera, Fasquelle, 1900, pp. 520.
Adattamenti cinematografici e televisivi
- Дневник горничной (Dnevnik gornitchnoi), regia di Mikhaïl Martov, Russia (1916).
- Il diario di una cameriera (The Diary of a Chambermaid), regia di Jean Renoir (1946), film realizzato negli Stati Uniti.
- Il diario di una cameriera (Le Journal d'une femme de chambre), regia di Luis Buñuel (1964), film francese con Jeanne Moreau, Michel Piccoli e Georges Géret.
- Le journal d'une femme de chambre (1982), episodio della serie televisiva Emmenez-moi au théâtre (1982-1996), diretto da Jean-Marie Coldefy e interpretato da Geneviève Fontanel.
- Le journal d'une femme de chambre, regia di Bruno François-Boucher (2011), film interpretato da Ségolène Point.
- Journal d'une femme de chambre, regia di Benoît Jacquot (2015), film con Léa Seydoux e Vincent Lindon.
Note
- ^ a b Catalogo SBN, su sbn.it. URL consultato il 24-10-201.
- ^ Le Journal d'une femme de chambre, su scribd.com, 15 luglio 2017.
- ^ Octave Mirbeau, Diario di una cameriera, Mondadori, Milano 1982, traduzione di Roberta Maccagnani, p. 15.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni da Il diario di una cameriera
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Il diario di una cameriera
Collegamenti esterni
- (FR) Octave Mirbeau, Le Journal d'une femme de chambre, Éditions du Boucher, 2003 (PDF).
- (FR) Le Journal d'une femme de chambre, in Progetto Gutenberg. (in lingua originale)
- (FR) Pierre Michel, Prefazione francese del romanzo (PDF).
- (FR) Serge Duret, « Le Journal d'une femme de chambre, ou la redécouverte du modèle picaresque », Cahiers Octave Mirbeau, n° 2, 1995, p. 101-124 (PDF).
- (FR) Serge Duret, « Le Journal d'une femme de chambre œuvre baroque ? », Cahiers Octave Mirbeau, n° 4, 1997, p. 236-249 (PDF).
- Scipio Sighele, « La criminalità ancillare », in Eva moderna, Milano, Fratelli Treves, 1910.
- Enrico Badellino, Introduzione alla traduzione italiana, 1970.
Controllo di autorità | BNF (FR) cb15027338g (data) |
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