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[[File:Battle of Lissa 1811 Map.png|thumb|300px|Situazione all'alba del 13 marzo 1811.<br/> La squadra britannica dell'ammiraglio William Hoste sorpende lo squadrone francese sopravento.]] |
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La '''battaglia di Lissa ''' fu uno scontro navale che si svolse il [[13 marzo]] [[1811]] vicino all'[[isola di Lissa]] nel [[Mare Adriatico|mar Adriatico]] tra la flotta franco-veneta e quella [[Royal Navy|britannica]].<br> |
La '''battaglia di Lissa ''' fu uno scontro navale che si svolse il [[13 marzo]] [[1811]] vicino all'[[isola di Lissa]] nel [[Mare Adriatico|mar Adriatico]] tra la flotta franco-veneta e quella [[Royal Navy|britannica]].<br> |
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Non è da confondere con la ben più famosa [[Battaglia di Lissa (1866)|battaglia di Lissa]] del [[1866]]. |
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L'[[11 marzo]] [[1811]] una flotta comandata dal [[capitano di vascello]] [[Bernard Dubordieu]] ([[1773]] - [[1811]]), composta da fregate francesi, italiane e venete, salpò da [[Ancona]] in direzione di Lissa trasportando truppe destinate ad attaccare l'isola. [[Isola di Lissa|Lissa]] era diventata di importanza cruciale poiché gli inglesi nello stesso anno vi avevano fondato una base militare per consolidare il blocco continentale. Già nell'ottobre del [[1810]] le navi francesi avevano forzato la rada di Porto San Giorgio (sull'isola di Lissa) e liberato alcuni prigionieri francesi tenuti sull'isola. |
L'[[11 marzo]] [[1811]] una flotta comandata dal [[capitano di vascello]] [[Bernard Dubordieu]] ([[1773]] - [[1811]]), composta da fregate francesi, italiane e venete, salpò da [[Ancona]] in direzione di Lissa trasportando truppe destinate ad attaccare l'isola. [[Isola di Lissa|Lissa]] era diventata di importanza cruciale poiché gli inglesi nello stesso anno vi avevano fondato una base militare per consolidare il blocco continentale. Già nell'ottobre del [[1810]] le navi francesi avevano forzato la rada di Porto San Giorgio (sull'isola di Lissa) e liberato alcuni prigionieri francesi tenuti sull'isola. |
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La flotta italo-francese era composta da una divisione di 10 navi, 7 italiane e 3 francesi: |
La flotta italo-francese era composta da una divisione di 10 navi, 7 italiane e 3 francesi: |
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Versione delle 11:56, 2 mar 2012
Battaglia di Lissa | |
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La battaglia di Lissa fu uno scontro navale che si svolse il 13 marzo 1811 vicino all'isola di Lissa nel mar Adriatico tra la flotta franco-veneta e quella britannica.
Non è da confondere con la ben più famosa battaglia di Lissa del 1866.
L'11 marzo 1811 una flotta comandata dal capitano di vascello Bernard Dubordieu (1773 - 1811), composta da fregate francesi, italiane e venete, salpò da Ancona in direzione di Lissa trasportando truppe destinate ad attaccare l'isola. Lissa era diventata di importanza cruciale poiché gli inglesi nello stesso anno vi avevano fondato una base militare per consolidare il blocco continentale. Già nell'ottobre del 1810 le navi francesi avevano forzato la rada di Porto San Giorgio (sull'isola di Lissa) e liberato alcuni prigionieri francesi tenuti sull'isola.
La flotta italo-francese era composta da una divisione di 10 navi, 7 italiane e 3 francesi:
- Corona (fregata, da 36 cannoni),
- Bellona (corvetta italiana, da 30 cannoni),
- Carolina (corvetta veneziana, da 30 cannoni),
- Principessa Augusta (brick italiana, 18 cannoni),
- Principessa di Bologna (brick italiana, 18 cannoni),
- Eugenio (sciabica italiana),
- Lodola (avviso italiano),
- Danaé (fregata francese, da 44 cannoni),
- Favorite - Favorita (fregata francese, da 44 cannoni),
- Flore - Flora (trappola francese, da 44 cannoni).
Mentre la flotta britannica, comandata dal capitano Hoste, era composta da 4 fregate:
- Active, armata con 38 cannoni da 18 libbre di calibro Captain James Gordon
- Amphion, armata con 32 cannoni da 12 libbre Captain William Hoste
- Cerberus, armata con 32 cannoni da 12 libbre Captain Henry Whitby
- Volage, armata con 22 carronate da 32 libbre Captain Phipps Hornby
Dubordieu con la Favorite e la Flore attaccò per primo cercando di abbordare l′Amphion, l'ammiraglia britannica, ma fu respinto dal tiro a mitraglia dei cannoni inglesi, con gravi perdite nell'equipaggio, fra cui lo stesso ammiraglio. La Flore, approfittando del fatto che l′Amphion era impegnata dalla Favorite, era riuscita a portarsi al traverso di poppa ed a colpirla con un tiro di infilata, appoggiata in questa azione dalla Bellona. La risposta dell′Amphion metteva fuori combattimento entrambe le fregate nemiche, costringendo la Flore a riparare a Lesina la Bellona ad arrendersi. Dato che la Favorite era in condizioni disperate, il colonnello Gifllenga (che era subentrato ai deceduti Dubordieu e La Meillerie) decise di trasferire i feriti sull′Eugenio e sulla Principessa di Bologna che ripararono, assieme alla Lodola ed alla Principessa Augusta a Spalato. Dopodiché Gifllenga si diresse verso la punta di Smocova, attaccò il porto di Lissa, catturò alcune navi inglesi che utilizzò per mettere in salvo a Lesina l'equipaggio e le truppe sopravvissute. Per paura che finisse in mano inglese incendiò la Favorite, che era già stata portata all'incaglio dall'equipaggio.
Nel frattempo la Bellona aveva danneggiato gravemente il Cerberus ed aveva catturato il Volage, che, però, scappò, riparando a Lissa, quando il Danaé cannoneggiò la Bellona scambiandola per nave nemica. Il fuoco amico mise fuori servizio la Bellona che fu catturata dagli inglesi.
Successivamente anche la Corona fu catturata, mentre le navi sopravvissute batterono in ritirata a Lesina.
Oltre al Cerberus fu danneggiata gravemente anche l'Amphion.
Le fregate catturate presero poi servizio sotto la bandiera britannica col nome di:
- HMS Daedalus (Corona),
- HMS Dover (Bellona).
La battaglia di Lissa confermò il predominio inglese nell'Adriatico.
Bibliografia
- (FR) Édouard Even, Le capitaine de vaisseau Bernard Dubourdieu (1773-1811) vaillant marin bayonnais de la République et de l'Empire, Marins et Océans III. Economica, Parigi 1992
- (FR) Alain Pigeard, Dictionnaire des batailles de Napoléon, Tallandier, settembre 2004, ISBN 2-84734-073-4
- Renato Battista La Racine, L'altra Lissa, su Storia Militare N° 171 (Dicembre 2007) pag 51-54