m Bot: numeri di pagina nei template citazione |
|||
Riga 58: | Riga 58: | ||
Studiò teologia per alcuni a [[Torino]] anni presso l'Istituto delle Missioni della Consolata fino allo scoppio della [[prima guerra mondiale]], dove fu arruolato come soldato di sanità della 1ª Compagnia e in seguito nel 150º ospedale da campo. Congedato nel 1919 con il grado di [[caporal maggiore]], poté concludere gli studi in teologia. |
Studiò teologia per alcuni a [[Torino]] anni presso l'Istituto delle Missioni della Consolata fino allo scoppio della [[prima guerra mondiale]], dove fu arruolato come soldato di sanità della 1ª Compagnia e in seguito nel 150º ospedale da campo. Congedato nel 1919 con il grado di [[caporal maggiore]], poté concludere gli studi in teologia. |
||
Ordinato |
Ordinato sacerdote il 20 marzo 1920,<ref>{{cita pubblicazione|titolo=1940 - Il servo di Dio Giuseppe Allamano: il segreto della sua attività e successi|url=http://giuseppeallamano.consolata.org/images/stories/DocumentazioniPDF/Commemorazioni/Borello.pdf}}</ref> raggiunse l'[[Etiopia]] come missionario della Consolata presso Bonga nel [[Regno di Kaffa|Kaffa]]. |
||
<br />In seguito fondò la missione di Konto vicino a [[Lechemti]] (regione dei [[Uollega]]). Dopo un breve periodo ad [[Addis Abeba]], dopo 14 anni trascorsi in Etiopia tornò a Torino, dove nel marzo 1935 venne nominato [[tenente]] [[cappellano militare]]. Tornò in Etiopia con la divisione Gavinaia.<ref name=ANCFARGL>{{cita web|titolo=Borello Don Mario|sito=Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari di Liberazione|data=2016-04-11|url=http://www.combattentiliberazione.it/movm-dal-1935-al-7-sett-1943/borello-don-mario?hilite=%22mario%22%2C%22borello%22|accesso=2017-09-28}}</ref> |
<br />In seguito fondò la missione di Konto vicino a [[Lechemti]] (regione dei [[Uollega]]). Dopo un breve periodo ad [[Addis Abeba]], dopo 14 anni trascorsi in Etiopia tornò a Torino, dove nel marzo 1935 venne nominato [[tenente]] [[cappellano militare]]. Tornò in Etiopia con la divisione Gavinaia.<ref name=ANCFARGL>{{cita web|titolo=Borello Don Mario|sito=Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari di Liberazione|data=2016-04-11|url=http://www.combattentiliberazione.it/movm-dal-1935-al-7-sett-1943/borello-don-mario?hilite=%22mario%22%2C%22borello%22|accesso=2017-09-28}}</ref> |
||
Versione delle 18:50, 28 set 2021
Mario Borello | |
---|---|
Don Mario Borello | |
Nascita | Sant'Ambrogio di Torino, 1893 |
Morte | 1981 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Corpo | Regio Corpo Truppe Coloniali |
Guerre | Guerra d'Etiopia |
Decorazioni | vedi qui |
Pubblicazioni | vedi qui |
voci di militari presenti su Teknopedia | |
Mario Borello (Sant'Ambrogio di Torino, 1893 – ?, 1981) è stato un prete e militare italiano. Missionario della Consolata, fu un fervente sostenitore dell'aggressione militare italiana in Etiopia, riuscendo a sottomettere i capi della regione dei Uollega, consentendo così l'avanzata verso occidente. Dopo essere sfuggito all'eccidio di Lechemti nel giugno 1936, venne insignito della Medaglia d'oro al valor militare a vivente da Rodolfo Graziani.
Biografia
Studiò teologia per alcuni a Torino anni presso l'Istituto delle Missioni della Consolata fino allo scoppio della prima guerra mondiale, dove fu arruolato come soldato di sanità della 1ª Compagnia e in seguito nel 150º ospedale da campo. Congedato nel 1919 con il grado di caporal maggiore, poté concludere gli studi in teologia.
Ordinato sacerdote il 20 marzo 1920,[1] raggiunse l'Etiopia come missionario della Consolata presso Bonga nel Kaffa.
In seguito fondò la missione di Konto vicino a Lechemti (regione dei Uollega). Dopo un breve periodo ad Addis Abeba, dopo 14 anni trascorsi in Etiopia tornò a Torino, dove nel marzo 1935 venne nominato tenente cappellano militare. Tornò in Etiopia con la divisione Gavinaia.[2]
Il 26 maggio 1936 partì con la spedizione aerea guidata dal generale Vincenzo Magliocco e dalla già medaglia d'oro Antonio Locatelli diretta a Lechemti, per la sua buona conoscenza di quei luoghi e delle genti.[2]
L'eccidio di Lechemti portò alla morte tutti i componenti della missione militare, tranne padre Borello che riuscì a scampare e a nascondersi per tre mesi, fino all'arrivo delle truppe terrestri.
Durante questo trimestre, riuscì ad inviare al Comando italiano quattordici rapporti segreti sulla situazione politica della zona e sui rifugi dei ribelli.[3]
Il 21 luglio ricevette la sottoscrizione del degiac Hapte Mariam all'atto di sottomissione al Regno d'Italia, esponendo le gravi conseguenze in caso contrario.[4] Il 4 novembre 1936 venne decorato con la medaglia d'oro al valor militare, consegnatagli dal generale Graziani[5].
Ritornò a Torino nel 1939 presso l'istituto della Consolata, trasferendosi poi dal 1949 al 1965 a Londra.[2] Morì nel 1981 all'età di 88 anni.
Onorificenze
— 1936[6]
Pubblicazioni
- La schiavitù in Etiopia e l'opera dei missionari della Consolata, in Antischivismo, maggio-giugno 1932.
- Grammatica di lingua galla: Fonetica e morfologia, (due volumi), Inst. Missioni Consolata, 1939.
- Hans-Jürgen Sasse e Paolo Tablino (a cura di), Dizionario Oromo-Italiano, Ambuergo, H. Buske, 1995, p. 432, ISBN 3875481186.
Note
- ^ 1940 - Il servo di Dio Giuseppe Allamano: il segreto della sua attività e successi (PDF).
- ^ a b c Borello Don Mario, su Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari di Liberazione, 11 aprile 2016. URL consultato il 28 settembre 2017.
- ^ Lucia Ceci, Chiesa e questione coloniale: Guerra e missione nell’impresa d’Etiopia (PDF), in Italia contemporanea, n. 233, dicembre 2003.
- ^ Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale - 3. La caduta dell'Impero, Mondadori, pp. 32-37.
- ^ Manifestazioni per la celebrazione dell'anniversario delle vittorie italiane in Africa (cinegiornale LUCE B0996), su YouTube, Istituto Luce, 25 novembre 1936. URL consultato il 28 settembre 2017.
- ^ BORELLO don Mario, su Presidenza della Repubblica. URL consultato il 28 settembre 2017.
Bibliografia
- Franco Molinari, Chiesa cattolica e guerra d'Etiopia: il caso di Mario Borello (1893-1981) missionario della Consolata, in Humanitas (Nuova serie), Brescia, Morcelliana, giugno 1990, pp. 322-346.
- Ciro Poggiali, Diario AOI (15 giugno 1936-4 ottobre 1937). Gli appunti segreti dell'Inviato del Corriere della sera, Longanesi, 1971, SBN IT\ICCU\SBL\0430224.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mario Borello
Collegamenti esterni
- Premiazione di padre Mario Borello (foto 1), su Senato della Repubblica - Archivio Luce, 4 novembre 1936.
- Premiazione di padre Mario Borello (foto 2), su Senato della Repubblica - Archivio Luce, 4 novembre 1936.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 39545686 · ISNI (EN) 0000 0001 1369 9912 · SBN PUVV168659 · BAV 495/304908 · LCCN (EN) n97053992 |
---|