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Questo trattato di pace e amicizia, il cui originale è scritto in [[Lingua turca|turco]] e tradotto in [[Lingua francese|francese]], fu firmato a [[Tunisi]]<ref name="treaty">{{En}}[http://avalon.law.yale.edu/18th_century/bar1797t.asp Testo del trattato del 28 agosto 1797 (Yale Law School)]</ref>. Esso segue due tregue: la prima conclusa |
Questo trattato di pace e amicizia, il cui originale è scritto in [[Lingua turca|turco]] e tradotto in [[Lingua francese|francese]], fu firmato a [[Tunisi]]<ref name="treaty">{{En}}[http://avalon.law.yale.edu/18th_century/bar1797t.asp Testo del trattato del 28 agosto 1797 (Yale Law School)]</ref>. Esso segue due tregue: la prima conclusa l'8 novembre 1795 da James Leander Cathcart, un marinaio e diplomatico americano reso schiavo e vicino al dey di Algeri il quale ottenne una garanzia di otto mesi<ref name="notes">{{En}}[http://avalon.law.yale.edu/18th_century/bar1797n.asp Note di David Hunter Miller sul trattato (Yale Law School)]</ref>; la seconda conclusa intorno al 15 giugno 1796 tra il rappresentante americano a Tunisi, Joseph-Étienne Famin, e [[Hammuda ibn Ali|Hammouda Pasha]], [[bey di Tunisi]], per un periodo di sei mesi<ref>{{En}}[http://avalon.law.yale.edu/18th_century/bar1797a.asp Testo del trattato del 17 giugno 1797 (Yale Law School)]</ref>. |
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Anche se la data della firma sul documento originale non è specificata, una lettera di Famin, del 2 settembre 1797 |
Anche se la data della firma sul documento originale non è specificata, una lettera di Famin, del 2 settembre 1797, fornisce la data del 28 agosto.<ref name="notes" /> Il documento porta la firma di tre rappresentanti di Tunisi: Hammouda Pasha, Ibrahim Dey (dey di Tunisi) e l'[[agha]] dei [[giannizzeri]]. |
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Di fronte al testo di quindici pagine scritto in [[Lingua turca|turco]] c'è la traduzione francese |
Di fronte al testo di quindici pagine scritto in [[Lingua turca|turco]] c'è la traduzione francese di cui David Hunter Miller attribuisce la paternità allo stesso Famin.<ref name="notes" /> Inoltre, i diversi originali del trattato furono redatti e inviati a David Humphreys, ambasciatore americano a [[Madrid]], e [[Joel Barlow]], console americano ad [[Algeri]], per l'approvazione.<ref name="notes" /> |
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== Trattato modificato == |
== Trattato modificato == |
Versione delle 22:37, 23 gen 2021
Trattato con Tunisi | |
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Tipo | trattato di pace e amicizia |
Firma | 28 agosto 1797 |
Luogo | Tunisi |
Parti | Stati Uniti Tunisi (nominalmente parte dell' Impero Ottomano) |
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Il primo trattato con Tunisi fu concluso nel 1797 tra gli Stati Uniti e la reggenza di Tunisi, che allora faceva parte dell'Impero Ottomano.
Trattato originale
Questo trattato di pace e amicizia, il cui originale è scritto in turco e tradotto in francese, fu firmato a Tunisi[1]. Esso segue due tregue: la prima conclusa l'8 novembre 1795 da James Leander Cathcart, un marinaio e diplomatico americano reso schiavo e vicino al dey di Algeri il quale ottenne una garanzia di otto mesi[2]; la seconda conclusa intorno al 15 giugno 1796 tra il rappresentante americano a Tunisi, Joseph-Étienne Famin, e Hammouda Pasha, bey di Tunisi, per un periodo di sei mesi[3].
Anche se la data della firma sul documento originale non è specificata, una lettera di Famin, del 2 settembre 1797, fornisce la data del 28 agosto.[2] Il documento porta la firma di tre rappresentanti di Tunisi: Hammouda Pasha, Ibrahim Dey (dey di Tunisi) e l'agha dei giannizzeri.
Di fronte al testo di quindici pagine scritto in turco c'è la traduzione francese di cui David Hunter Miller attribuisce la paternità allo stesso Famin.[2] Inoltre, i diversi originali del trattato furono redatti e inviati a David Humphreys, ambasciatore americano a Madrid, e Joel Barlow, console americano ad Algeri, per l'approvazione.[2]
Trattato modificato
Inviato il 21 febbraio 1798 nel Senato degli Stati Uniti la sua ratifica fu approvata con delibera del 6 marzo.[1] Tuttavia, tale richiesta fu subordinata alla sospensione dell'articolo 14 relativo al pagamento dei rispettivi dazi doganali sulle merci; anche il segretario di Stato Timothy Pickering chiese di emendare gli articoli 11 e 12.[2]
Al termine delle trattative, i tre articoli furono modificati secondo una procedura insolita poiché furono ritirati e sostituiti da nuovi fogli contenenti gli articoli modificati e gli altri articoli presenti.[2] La nuova versione venne inviata ai funzionari statunitensi in data 26 marzo 1799 per poter aggiungere la traduzione francese; furono completate anche le traduzioni dell'articolo 8. Una nota di approvazione da parte di William Eaton e Cathcart completò il documento.[2] Hammouda Pasha racchiuse anche una lettera in francese indirizzata al Presidente degli Stati Uniti John Adams e datata 30 aprile. Nella lettera fu indicato che se le munizioni navali promesse ai tunisini non fossero state consegnate prima del 1° novembre dello stesso anno il trattato sarebbe stato dichiarato nullo e la tregua sarebbe stata interrotta.[2]
Ratifica
Il documento modificato fu presentato nuovamente al Senato il 13 dicembre. Una nuova risoluzione approvò solo gli articoli modificati il 24 dicembre, cosa piuttosto insolita secondo Miller.[2] Il trattato venne infine ratificato dal presidente Adams il 10 gennaio 1800[1] e consegnato al Bey di Tunisi il 27 marzo, accompagnato da una lettera del Presidente tradotta in italiano; il sovrano espresse quindi la sua soddisfazione.[2]
Non vi è alcuna registrazione di alcuna pubblicazione del trattato nella sua traduzione inglese prima della pubblicazione del quinto volume delle Leggi degli Stati Uniti nel 1801[4] anche se la prima parte di esso appare in un documento del 1800.
Articoli
Mentre l'articolo 1 dichiara il principio della "pace perpetua e costante e una "amicizia duratura" tra gli Stati Uniti d'America e la reggenza di Tunisi, le varie clausole del trattato proteggono le navi dei due Paesi da ogni abbordaggio o attacco arbitrario della controparte (artt. 2, 3, 5, 6, 10 e 13), in particolare dai tunisini corsari attivi nel Mediterraneo, e regola le condizioni in termini di identificazione di equipaggi e navi (art 4 e 7), di accoglienza reciproca nei porti (art 8 e 9), di libertà di commercio (articoli 12 e 15) o di tassazione (articoli 14 e 16).[1]
Infine è prevista anche la possibilità di nominare consoli (art. 17), così come le norme sui debiti (art. 18), sulle successioni (art. 19) e sulla giustizia (art. 20-22).[1]
Trattato con Tunisi del 1824
Nel 1824 gli Stati Uniti e la Reggenza di Tunisi sottoscrissero un nuovo trattato che riprendeva quello del 1797 emendando gli artt. 6, 11, 12 e 14.[5]
Note
- ^ a b c d e (EN) Testo del trattato del 28 agosto 1797 (Yale Law School)
- ^ a b c d e f g h i j (EN) Note di David Hunter Miller sul trattato (Yale Law School)
- ^ (EN) Testo del trattato del 17 giugno 1797 (Yale Law School)
- ^ (EN) The Laws of the United States, vol. V, Washington, 1801, pp. 213-223
- ^ Avalon Project - The Barbary Treaties 1786-1816 - Tunis - Convention of February 24, 1824 Amending the Treaty of August 1797, and March 26, 1799, su avalon.law.yale.edu. URL consultato il 25 dicembre 2020.