Sparide | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Sommergibile |
Classe | Tritone |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | OTO, La Spezia[1] |
Impostazione | 25 aprile 1942 |
Varo | 21 febbraio 1943 |
Entrata in servizio | 7 agosto 1943 |
Intitolazione | Sparidae |
Destino finale | catturato dai tedeschi, affondato nel 1944, demolito nel 1947 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 1058 t |
Dislocamento in emersione | 866 t |
Lunghezza | 63,15 m |
Larghezza | 6,98 m |
Pescaggio | 4,87 m |
Profondità operativa | 130[2] m |
Propulsione | 2 motori diesel da 1.200 CV 2 motori elettrici da 400 CV |
Velocità in immersione | 8 nodi |
Velocità in emersione | 16 nodi |
Autonomia | in superficie: 5.400 miglia a 8 nodi; in immersione 80 miglia a 4 nodi[2] |
Equipaggio | 5 ufficiali 44 sottufficiali e comuni |
Armamento | |
Artiglieria | 1 cannone da 100/47 Mod. 1938 per smg 4 mitragliere singole Breda Mod. 31 da 13,2mm |
Siluri | 4 tubi lanciasiluri da 533mm a prora 2 tubi lanciasiluri da 533mm a poppa |
dati tratti da[3] e[2] | |
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Lo Sparide è stato un sommergibile della Regia Marina, appartenente alla classe Tritone.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Durante la costruzione si decise di modificarlo per il trasporto di mezzi d'assalto, con l'installazione di quattro cilindri contenitori per SLC o barchini MTR (tali contenitori erano situati ai lati del ponte, due all'altezza della torretta e due leggermente a proravia di essa)[4].
All'armistizio, sebbene formalmente in servizio, era ancora a fine allestimento e non in grado di prendere il mare, quindi si autoaffondò per evitare la cattura da parte dei tedeschi[5][6].
Fu successivamente rimesso a galla dai tedeschi e ribattezzato U. IT. 5, venendo spostato da La Spezia a Genova per le riparazioni; il 4 o il 6 settembre 1944 affondò (così come i gemelli Murena e Grongo) durante un pesante bombardamento aereo sulla città[5][6].
Nel 1947 il relitto fu recuperato e demolito[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Informazioni relative al cantiere di costruzione, all'impostazione, al varo, all'entrata in servizio e alla sorte finale su www.xmasgrupsom.com
- ^ a b c Alessandro Turrini, Almanacco dei sommergibili, Tomo II, Rivista Marittima, 2003.
- ^ I serie da Navypedia.
- ^ Giorgio Giorgerini, Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della marina italiana, Mondadori, 2007, p. 115, ISBN 978-88-04-51243-1.
- ^ a b Regio Sommergibile Sparide, su xmasgrupsom.com.
- ^ a b c Sommergibile Sparide, su trentoincina.it.