Sofia Dorotea di Prussia | |
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Sofia Dorotea di Prussia in un dipinto del XVIII secolo | |
Margravia di Brandeburgo-Schwedt | |
In carica | 10 novembre 1734 - 13 novembre 1765 |
Predecessore | Giovanna Carlotta di Anhalt-Dessau |
Successore | Leopoldina Maria di Anhalt-Dessau |
Nascita | Berlino, Regno di Prussia (oggi Germania), 25 gennaio 1719 |
Morte | Schwedt, Brandeburgo-Schwedt (oggi Germania), 13 novembre 1765 |
Padre | Federico Guglielmo I di Prussia |
Madre | Sofia Dorotea di Hannover |
Consorte | Federico Guglielmo, margravio di Brandeburgo-Schwedt |
Sofia Dorotea di Prussia (tedesco: Sophia Dorothea Marie von Preußen; Berlino, 25 gennaio 1719 – Schwedt, 13 novembre 1765) è stata una principessa prussiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlia del secondo re di Prussia Federico Guglielmo I di Prussia e di Sofia Dorotea di Hannover. Il Re Soldato, nell'esaminare la sua nuova figlia non ne diede un giudizio lusinghiero affermando: "la bambina dovrebbe essere annegata". Questo perché egli desiderava avere un altro figlio dopo la nascita del Principe Ereditario Federico, di modo da assicurarsi la successione. L'infanzia e l'adolescenza di Sofia Dorotea trascorse senza particolari avvenimenti.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Ancora giovinetta, sposò a Potsdam il 10 novembre 1734 Federico Guglielmo di Brandeburgo-Schwedt[1], figlio di Filippo Guglielmo di Brandeburgo-Schwedt e di Giovanna Carlotta di Anhalt-Dessau, che fu Margravio del Brandeburgo-Schwedt dal 1731 al 1771.
Sofia Dorotea portò in dote 100.000 talleri. Per Federico Guglielmo il matrimonio con una principessa appartenente al ramo principale degli Hohenzollern, che tra l'altro era diventato sovrano della Prussia, si rivelò vantaggioso, in quanto rinforzava la posizione degli Hohenzollern di Brandeburgo-Schwedt.
Per la Principessa si trattò invece di un'unione infelice: suo marito era di 19 anni più vecchio di lei e non aveva una buona reputazione. Il "Folle Margravio" (questo era il soprannome dato a Federico Guglielmo) era oltre tutto conosciuto per le sue burle e i suoi modi rudi. Fu da lui che Friedrich Wilhelm von Seydlitz, più tardi Generale di Cavalleria, apprese le sue pessime maniere. Il Margraviato di Schwedt era solo un piccolo principato, ma godeva di una fiorente economia, grazie all'operosità degli Ugonotti in esso immigrati. Il matrimonio durò più di trent'anni, e non fu felice per Sofia, perché non riusciva a prevalere sul marito. Inoltre, ella subì l'onere di non poter occuparsi di questioni intellettuali, in cui le sue sorelle si distinsero invece in modo particolare.
Infine la coppia decise di vivere in luoghi diversi: Federico Guglielmo abitò nel Castello di Schwedt, mentre Sofia Dorotea risiedette nel Castello di Montplaisir, vicino alla Residenza del coniuge.
La coppia ebbe cinque figli, ma i due maschi morirono durante l'infanzia.
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]Sofia soffrì d'idropisia, che era un male diffuso nella famiglia Hohenzollern. Quando il Margraviato del Brandenburgo-Schwedt si estinse nel 1788, il territorio venne annesso al regno di Prussia.[2].
Sofia Dorotea morì il 13 novembre 1765 a Schwedt.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Dal matrimonio nacquero cinque figli[3]:
- Federica Sofia Dorotea (Schwedt 18 dicembre 1736-Stuttgart 9 marzo 1798), che sposò il duca Federico II Eugenio di Württemberg;
- Anna Elisabetta Luisa di Brandeburgo-Schwedt (Schwedt 22 aprile 1738-Berlino 10 febbraio 1820), sposò il principe Augusto Ferdinando di Prussia;
- Giorgio Filippo Guglielmo (Schwedt 10 settembre 1741-Schwedt 28 aprile 1742);
- Filippina Augusta Amalia (Schwedt 10 ottobre 1745-Berlino 1º maggio 1800), sposò Federico II d'Assia-Kassel;
- Giorgio Federico Guglielmo (Schwedt 3 maggio 1749-Schwedt 13 agosto 1751).
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Helmut Schnitter: Die ungleichen Schwestern. In: Ders. (Hrsg.): Gestalten um Friedrich den Großen. Biographische Skizzen, Bd. 1, Reutlingen 1991, S. 67–82.
- Walther Rohdich: Friedrich Faszination. 200 Tage aus seinem Leben, Friedberg 1986, S. 45–48.
Altri progetti
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