Sion Segre Amar[1] (Torino, 19 maggio 1910 – Torino, 4 settembre 2003) è stato uno scrittore italiano di origini ebraiche, superstite dell'Olocausto come rifugiato in Israele.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Diplomato al Liceo classico Massimo d'Azeglio si iscrisse successivamente alla facoltà di scienze naturali. Durante il periodo fascista militò nel movimento Giustizia e libertà. Venne arrestato l'11 marzo del 1934 sul confine italo-svizzero per aver cercato di entrare in Italia con materiale propagandistico anti-fascista. Assieme a lui si trovava Mario Levi, dirigente della Olivetti (fratello della scrittrice Natalia Ginzburg), il quale tuttavia riuscì a fuggire. L'arresto di Segre segnò l'inizio di una vasta operazione contro sospetti associati al gruppo torinese di Giustizia e Libertà. Tra questi Leone Ginzburg, Carlo Levi e suo fratello Riccardo, Gino e Giuseppe Levi (rispettivamente fratello e padre di Mario), Barbara Allason, Carlo Mussa Ivaldi Vercelli, Giovanni Guaita, Giuliana Segre, Marco Segre, Attilio Segre, Cesare Colombo, Leo Levi, Camillo Pasquali. Sion Segre venne condannato a tre anni di detenzione (in seguito ridotti ad uno) che in parte scontò a Roma assieme a Leone Ginzburg.[2]
Nel 1939 partì per la Palestina rimanendovi fino alla fine della seconda guerra mondiale; tornato in Italia nel dopoguerra contribuì a riformare le strutture dell'ebraismo italiano diventando, nel 1960, presidente di una giunta della comunità israelitica di Torino.[3]
A lui si deve la costituzione della collezione nota come "Comites Latentes", comprendente oltre 300 manoscritti medievali e oggi conservata presso la Bibliothèque de Genève.[4]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Di alcuni manoscritti miniati connessi con le collezioni Sabaude, Centro studi piemontesi, Torino 1975
- Divagazioni su un falso, [S.l. : s.n., 1975?]
- Su un codice gotico-umanistico del '400, Centro studi piemontesi, Torino 1975
- Manoscritti ebraici e samaritani della collezione D.S. Sassoon, Arti Grafiche Città di Castello, Città di Castello 1976
- Sette storie del numero 1, prefazione di Alessandro Galante Garrone, Centro studi piemontesi, Torino 1979
- Cento storie di amore impossibile, Garzanti, Milano 1983
- Il frammento sepolto, Garzanti, Milano 1984
- Il mio ghetto, Garzanti, Milano 1987
- Amico mio e non della ventura: da "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman, prefazione di Alessandro Galante Garrone, Il melangolo, Genova copyr. 1990
- Il logogrifo, Garzanti, Milano 1990
- Lettera al duce: dal carcer tetro alla mazzetta, Giuntina, Firenze 1994
- Non ti vedrò mai più, Leone, con una memoria di Elena Loewenthal, Centro studi piemontesi, Torino 2004
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Segre Amar, Sion, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 31 gennaio 2020.
- ^ Quegli arresti del 1934 a Torino - Doppiozero, su doppiozero.com. URL consultato il 2 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2020).
- ^ Guido Fubini, Scomparso Sion Segre Amar, su hakeillah.com. URL consultato il 31 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
- ^ (EN) Sion Segre Amar (1910-2003) - nota biografica, "Gazette du livre médiéval", n. 43, 2003, pp. 127-128
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Casalegno, Israele, Giustizia e Libertà, premessa di Alessandro Galante Garrone; introduzione di Sion Segre Amar, Carucci, Roma 1980
- Antonio Scurati, Il tempo migliore della nostra vita, Milano, Bompiani, 2015
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Sion Segre Amar, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Sion Segre Amar, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- Sandra Petrignani, La corsara: Ritratto di Natalia Ginzburg, su books.google.it.
- Raniero Speelman, Se ti dimentico, Gerusalemme: scrittori italiani ebrei nella terra promessa, su books.google.it.
- Francesco Scomazzon, Maledetti figli di Giuda, vi prenderemo!: la caccia nazifascista agli ebrei in una terra di confine: Varese, 1943-1945, su books.google.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 98199521 · ISNI (EN) 0000 0001 1478 4131 · SBN CFIV040302 · BAV 495/280910 · LCCN (EN) n85190908 · GND (DE) 118888684 · BNF (FR) cb12206906s (data) · J9U (EN, HE) 987007267706905171 |
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