Sher Ali Khan | |
---|---|
Sher Ali Khan in una fotografia del 1869 | |
Emiro dell'Afghanistan | |
In carica | 7 ottobre 1868 – 21 febbraio 1879 |
Predecessore | Mohammad Azam Khan |
Successore | Mohammad Yaqub Khan |
Emiro dell'Afghanistan | |
In carica | 9 giugno 1863 – 21 febbraio 1865 |
Predecessore | Dost Mohammed Khan |
Successore | Mohammad Afzal Khan |
Nascita | Kabul, 1825 |
Morte | Mazar-e Sharif, 21 febbraio 1879 |
Dinastia | Dinastia Barakzai |
Padre | Dost Mohammed Khan |
Madre | Bibi Khadija Begum |
Religione | Islam |
Sher Ali Khan (Kabul, 1825 – Mazar-e Sharif, 21 febbraio 1879) è stato emiro dell'Afghanistan dal 1863 al 1866 e dal 1868 fino alla sua morte. Era uno dei figli di Dost Mohammed Khan, fondatore della dinastia reale dei Barakzai dell'Afghanistan.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Sher Ali Khan prese il potere in Afghanistan alla morte del padre, ma venne poco dopo detronizzato dal fratello maggiore, Mohammad Afzal Khan. Ne seguì una guerra civile sino a quando Sher Ali Khan non riuscì a sconfiggere il fratello e a riottenere per sé il titolo di emiro.
Le riforme
[modifica | modifica wikitesto]Il regno di Sher Ali Khan come emiro viene spesso ricordato come un periodo di profonde riforme nel regno dell'Afghanistan. Creò per la prima volta dei ministeri, applicò una riforma militare, introdusse il primo servizio postale nazionale e promosse per primo l'uso della lingua pashto.
Sher Ali Khan tentò anche di limitare il potere dei membri della sua stessa famiglia.[1] Non permise infatti ai suoi figli di amministrare delle province del regno com'era in uso, nominando invece dei governatori a lui leali.[2] Istituì inoltre un consiglio di stato composto da 12 membri per coadiuvarlo nelle varie questioni di stato. Creò diversi ministeri tra cui l'incarico di primo ministro (Sadr-i Azam/صدر اعظم), quello di ministro delle finanze, di ministro dell'interno, di ministro della guerra, degli esteri e del tesoro.[2]
Sotto il regno di Sher Ali Khan, l'Afghanistan venne diviso in cinque province: Kabul, Herat, Afghan Turkestan, Kandahar, e Farah.[3] Formalmente la provincia di Farah era sottoposta a quella di Herat, ma de facto era indipendente e venne affidata ad un cugino del sovrano, Sadar Mohammad Afzal (da non confondere con Mohammad Afzal Khan.)
Durante il suo regno, Sher Ali Khan avviò un progetto di modernizzazione delle forze armate afghane, standardizzando uniformi ed equipaggiamenti. Dopo che il governo inglese gli ebbe donato una batteria d'artiglieria e diverse mitragliatrici nel 1869, Sher Ali realizzò il potenziale dell'artiglieria e avviò una revisione del proprio arsenale. Fu creato poco dopo l'arsenale di Bala Hissar che produceva cinque cannoni al mese. Malgrado questi successi nella produzione di nuove armi, la mancanza di ufficiali competenti e la scarsa disciplina degli uomini fece sì che molti di questi nuovi cannoni finissero poi nelle mani degli inglesi nel corso della seconda guerra anglo-afghana. Le forze britanniche catturarono più di 250 cannoni agli afghani durante quella sola campagna.[4]
Sher Ali Khan subì pressioni nelle sue posizioni oltre che dall'Impero britannico anche da quello russo, mentre cercava di mantenere l'Afghanistan in posizione neutrale nel corso del conflitto tra le due potenze. Nel 1878, la fragile neutralità in cui si trovava lo stato decadde e Sher Ali Khan venne costretto a cedere alle richieste dei russi. Gli inglesi, vedendo questo come la conferma delle inclinazioni di Sher Ali Khan a favorire i piani della Russia, marciarono su Kabul con le loro forze. Sher Ali Khan optò per lasciare la capitale per cercare aiuto politico e militare presso i russi. Morì a Mazar-e Sharif, lasciando il trono a suo figlio Mohammad Yaqub Khan.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Afghanistan, A Study in Internal Political Developments, 1880-1896 – Kakar History Foundation, su kakarfoundation.com. URL consultato il 4 dicembre 2021.
- ^ a b (EN) Nematullah Bizhan, Aid Paradoxes in Afghanistan: Building and Undermining the State, Routledge, 14 agosto 2017, ISBN 978-1-351-69265-6.
- ^ (EN) Government and Society in Afghanistan: The Reign of Amir Abd Al-Rahman Khan – Kakar History Foundation, su kakarfoundation.com. URL consultato il 4 dicembre 2021.
- ^ N.R. Jenzen-Jones e Jack Shanley, Hubris or haplessness? The modernisation and loss of Afghanistan’s artillery, 1869–79, in Journal of the Ordnance Society, vol. 28, 2021, pp. 90–96.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Encyclopædia Britannica, undicesima edizione
- Encyclopædia Iranica Online
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sher Ali Khan
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Shīr ʿAlī Khān, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 45680798 · ISNI (EN) 0000 0000 2695 6298 · CERL cnp02050125 · LCCN (EN) n83159313 · GND (DE) 1020908483 |
---|